“Abbiamo raccolto tutti i ricorsi presentati, in precedenza, da alcuni di noi, alla commissione di garanzia del Pd, inerenti le procedure congressuali. Li abbiamo racchiusi in uno, che è stato già mandato alla commissione nazionale nelle scorse ore“. Lo dice il deputato regionale Giovanni Burtone, che è anche sindaco di Militello in Val di Catania, dopo la rielezione di Anthony Barbagallo alla segreteria del Pd siciliano, che dev’essere ancora ratificata ufficialmente. Il congresso regionale è stato contrassegnato da ricorsi e frizioni interni ad un partito che risulta spaccato, con le dimissioni, anche, del presidente della commissione regionale di garanzia, Filippo Marciante.
“Tra i punti da noi contestati, nei ricorsi – prosegue Burtone – vi è innanzitutto il vizio centrale, cioè la mancanza dell’elenco dei votanti all’assemblea del 27 gennaio. Poi, ci era stato detto che il regolamento per il congresso era stato vidimato dalla commissione di garanzia, ma la commissione ha detto che non lo ha mai vidimato. Infine, contestiamo il voto palese, che non è democratico. Sarebbe più opportuno il voto segreto. Se il voto è palese direi che si tratta di un partito filo sovietico, se non addirittura, filo russo“.
Barbagallo risulta eletto con il 77,3% dei votanti, ossia 10 mila votanti nei 240 circoli della Sicilia, su 16.506 aventi diritto al voto.
“A noi il numero dei votanti risulta non più di tanto così straripante, ma al di sotto del 50%. Attendiamo i dati ufficiali per poter appurare anche questo aspetto. Non abbiamo nulla da dire a Barbagallo – sottolinea Burtone – non credo che nemmeno lui abbia nulla da dire a noi. Dice di tenderci la mano, ma non è vero. Non c’è trasparenza. Chiediamo, invece, che la commissione di garanzia si pronunci in un modo o nell’altro. Può anche rigettare i nostri ricorsi, ma almeno ci dia una risposta. Anche da Schlein ci aspettavamo una risposta, che non è pervenuta, le avevamo scritto. Chiederemo un incontro con la segretaria. Un pezzo di partito deve essere convocato a Roma per discutere“, conclude Burtone.