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L'intervista

Pellegrino: “Forza Italia insostituibile nel centrodestra”

martedì 18 Luglio 2023

Stefano Pellegrino, capogruppo all’Ars di Forza Italia cosa cambia in Sicilia nel dopo-Berlusconi con la leadership assunta da Tajani?

Ritengo, intanto, che l’elezione di Tajani a segretario nazionale del partito sia stata una scelta, necessaria, fisiologica e naturale, oltre che condivisa all’unanimità. Comunque, come è stato sacralizzato nello statuto, Forza Italia continuerà ad avere un solo Presidente fondatore, che è Silvio Berlusconi. In Sicilia, ovviamente, potremo contare sul rapporto di reciproco rispetto e di grande stima che lega il nostro Presidente della Regione Schifani al neo segretario nazionale. Entrambi, sono stati i protagonisti di tante sfide e battaglie politiche, sociali, culturali e, sono certo, che sapranno continuare ad occupare lo spazio politico che ci spetta e che è fondamentale ed insostituibile per il futuro della nostra regione siciliana“.

Quale ruolo assumerà Schifani che rappresenta oggi un uomo di punta dentro il partito nella qualità di governatore di una regione come la Sicilia?

L’autorevolezza della grande considerazione della figura di Schifani all’interno di Forza Italia nazionale è notoria ed è stata dimostrata già nel corso di questi primi mesi di attività governativa. In questa legislatura abbiamo avuto, infatti, l’opportunità di intrattenere rapporti privilegiati e diretti col governo nazionale che ci hanno consentito di risolvere annosi problemi riguardanti la stabilizzazione dei precari, opere infrastrutturali, l’emergenza sanitaria, sblocco delle assunzioni con la rivisitazione dell’accordo Stato- Regioni, intercettazione ed utilizzazione dei fondi comunitari, la forestazione e molto altro. Nè va taciuto l’azione di governo tesa a mettere ordine ai conti della regione e conseguentemente a dare serenità Finanziaria ai comuni siciliani. Fondamentale è il percorso avviato dalla Presidenza per la reintroduzione delle Province in Sicilia che onora un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale. Peraltro, il disegno di legge sulla riorganizzazione delle province e delle città metropolitane è già in dirittura di arrivo per la approvazione, nella commissione I – Affari Istituzionali, e, conseguentemente, per l’esame e l’approvazione definitiva in Aula. Tengo a precisare che l’iniziativa legislativa del Governo Regionale, è stata preceduta da una interlocuzione e passaggi con quello nazionale, ed una recente sentenza della Corte Costituzionale, escluderebbe il rischio di impugnativa della norma“.

Per la prima volta da quando esiste il centrodestra Fi non è il partito di riferimento della coalizione, in Sicilia la convivenza con i meloniani di che salute gode?

Pur non essendo più il partito di maggioranza, è evidente che il partito di FI, con il Presidente Berlusconi, è stato il protagonista della rivoluzione liberale in Italia. Noi continueremo ad essere il centro del sistema politico italiano, anzi il centro del centro – destra. Nonostante una leale alleanza ed un coerente sostegno alla coalizione di governo non rinunceremo mai alla nostra identità, ai valori del moderatismo, ed ai principi del garantismo nella giustizia. Quindi, in sostanza, alleati con i meloniani ma diversi dai nostri alleati“.

Secondo la sua opinione che tipo di struttura, agile, regionalizzata o organica a Roma, deve diventare Fi in Sicilia?

L’assemblea nazionale di FI, ieri, ha proprio dimostrato l’organicità di FI regionale all’interno del movimento nazionale. In particolare, nel corso del suo discorso di esordio, il neo segretario Nazionale ha voluto precisare l’importanza e la insostituibilità della forza politica ed elettorale meridionale in seno a FI. Del resto, i valori e le motivazioni politiche che ci contraddistinguono daranno un contributo fondamentale al partito e conseguentemente alla coalizione di centro-destra“.

Il rimpasto oggi non è una priorità, ma un tagliando al governo regionale non è escluso in futuro. Su quali basi e con quali criteri bisognerà affrontarlo?

Mi risulta che il Presidente Schifani abbia piena fiducia nei propri assessori ed ogni suo intervento è mirato a stimolare l’azione di governo. Non a caso, opportunamente e con cadenza mensile, ha convocato e convocherà un tavolo di maggioranza per la condivisone del programma di governo. Avendovi partecipato, non posso che ribadire il clima di massima serenità e reciproca fiducia riposta anche sugli attuali componenti della Giunta. Insomma, la maggioranza, sotto la guida del Presidente Schifani, risulta essere solidissima“.

Forza Italia e le donne, la partecipazione “rosa” nelle istituzioni vedrà il vostro partito motivato a fare di più o siete già soddisfatti così?

La partecipazione delle donne nell’attività politica va incrementata, potenziata e sostenuta. Allo stato, non si può essere certamente soddisfatti del numero di donne politicamente impegnate. Diversamente da quel che accade nelle attività culturali e sociali. Anzi, la preferenza di genere nel sistema elettorale non è l’unica soluzione che garantisca la partecipazione della donna alla vita politica del paese . Secondo la mia opinione personale, se si vuole sollecitare la presenza di donne o avvantaggiare le donne lo si può fare sicuramente attraverso i partiti, avendo riguardo al principio meritocratico. Premetto che, la figura della donna non possa essere mortificata come se fosse una “apartheid elettorale”. La mia opinione personale è quella che la parità di genere debba essere garantita attraverso una lista paritaria di genere, cioè 50% donne e 50% uomini perché spetta ai partiti promuovere le figure femminili piuttosto che orientarsi verso una imposizione o verso delle strategie elettorali perverse che si innescano spesso con la doppia preferenza“.

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