E’ partito in II Commissione Bilancio l’esame della Finanziaria. E’ stata una partenza sprint quella della Manovra, con otto articoli che nella giornata di ieri hanno incassato il primo disco verde, tanti emendamenti già smaltiti e il bilancio di previsione per il triennio 2026-2028 che ha ricevuto il primo via libera. Il tutto in un contesto non proprio sereno tra le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la Democrazia Cristiana, l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata e la mozione di sfiducia presentata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con il capogruppo di Forza Italia all’Ars Stefano Pellegrino.
“Sta passando la linea del governo, sta andando avanti. Non mi pare ci siano grandi frizioni“. Così il deputato azzurro ha commentato ai microfoni de ilSicilia.it questi primi passi della legge di Stabilità in Commissione Bilancio, aggiungendo: “Tra l’altro si tratta di temi che sono stati spesso condivisi anche dalle opposizioni. Emendamenti che provengono dal Parlamento, che però non modificano la struttura del testo che è uscito dal governo“.
Ma qual è lo stato di salute del centrodestra dopo l’esclusione dei due assessori democristiani dalla giunta Schifani? “Ci sarà tempo, ovviamente, anche dopo, per sostituire questi nomi. Il centrodestra è assolutamente tranquillo, devo dire, ma lo dimostra anche il clima in Commissione Bilancio. Speriamo che in aula tutto vada bene, considerato che si tratta di una manovra importante, che investe su temi come il tessuto economico, sociale o la sanità. Non mi pare che ci possano essere grandi obiezioni“.
Nei giorni scorsi le opposizioni hanno presentato la mozione di sfiducia al governatore, con un appello ai colleghi della maggioranza: calendarizzare l’atto prima della Finanziaria. Verosimilmente la prossima convocazione di Sala d’Ercole è prevista per il prossimo 9 dicembre, ma l’obiettivo è quello di riaprire prima le porte dell’aula. Da una parte PD, M5S e Controcorrente, dall’altro Cateno De Luca con Sud chiama Nord che ha invitato i colleghi alle dimissioni di massa: “Si tratta di un’iniziativa strumentale, che non può avere nessun risultato dal punto di vista pratico, se non strumentalizzare la sfiducia, creando un falso allarme. Non ci sono né le condizioni né i requisiti perché si possa approvare la sfiducia. D’altra parte, il presidente Schifani lo ha già detto in diverse occasioni: andremo avanti nonostante le obiezioni. L’opposizione fa il proprio compito, però è ovvio che si tratta di una mossa strumentale per creare un po’ di turbolenze in occasione della Finanziaria. Se la presenteranno chiederemo che venga immediatamente trattata perché siamo assolutamente convinti che la maggioranza è coesa“.




