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Piano forestale Monte Pellegrino: 6 milioni per ripristino di riserva naturale di Palermo | CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 23 Settembre 2021

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A Villa Niscemi, ha avuto luogo una conferenza stampa per la presentazione del Piano Forestale di Monte Pellegrino, un importante strumento di programmazione per la gestione dei boschi ricadenti nella zona A della riserva naturale, avviato ai fini di un corretto recupero dal punto di vista della riqualificazione naturalistica e della fruizione pubblica, dopo l’incendio del 2016 che ha colpito più del 50% dell’area boscata della zona interessata.

Un piano molto atteso dato che l’ente gestore, i Ranger, è stato impossibilitato ad accedere ai bandi e, quindi, ai fondi necessari per il suo costoso recupero, come ad esempio rimboschire Monte Pellegrino con essenze autoctone ed eliminare una parte della biomassa secca. Ma adesso un Piano forestale’ c’è e servirà a ripristinare 460 ettari di bosco andati bruciati.  Il Piano, i cui fondi ammontano a 5 milioni di euro, è stato realizzato, in collaborazione con il dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Palermo e il progetto ‘Pon React’ prevede la piantumazione di 152mila tra alberi e piante.

Oltre al piano complessivo di gestione, nel corso della conferenza stampa sono stati presentati due progetti specifici. Infatti, in tale occasione, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Verde, Sergio Marino, hanno presentato il progetto, finanziato con il PON React, che prevede il primo intervento di riforestazione nelle stesse zone percorse dall’incendio ed il secondo progetto realizzato dalla Città metropolitana, unitamente al Comune ed ai Ranger (ente gestore), in due aree all’interno del parco della Favorita nella zona B e a Monte Pellegrino, secondo quanto previsto dal cd. “Decreto clima” a tutela della biodiversità. Il tutto rientra sempre nel famoso Piano Forestale e i fondi a disposizione ammontano a circa un milione con finanziamenti del ministero dell’ambiente.

Presenti all’incontro anche Stefano Colazza, direttore del dipartimento Scienze agrarie di Unipa, il professore Donato La Mela Veca che ha partecipato allo studio e gli altri esperti che hanno preso parte alla progettazione del Piano.

Il progetto presentato oggi – ha detto l’assessore Sergio Marino – è da considerarsi un vero e proprio punto di partenza. Uno strumento di  gestione della zona A di riserva oggetto dell’incendio, che è sostanzialmente lo strumento di conservazione nel pieno rispetto di quelli che sono stati i principi istitutivi della riserva naturale di Monte Pellegrino. Adesso con uno strumento regolatore e con le risorse economiche entro quest’anno saranno appaltati i lavori ed entro il 2023 rivedremo quella parte di Monte Pellegrino finalmente restituita alla sua naturalità”.

Gli interventi puntano a gestire l’area protetta e la risorsa forestale esistente o da recuperare – ha detto l’assessore Marino -. Per le autorizzazioni attendiamo il parere dei Rangers, ente gestore, e  poi porteremo tutto alla Regione. La Favorita sarà la prima area protetta siciliana ad avere un Piano di questo tipo. L’obiettivo di gestione è la conservazione”.

Sono previsti la ricostituzione della vegetazione boschiva andata in fumo nel 2016, il ripristino delle piante danneggiate, ma anche la riduzione del rischio incendi. “Saranno ripristinati la rete viaria, i sentieri e sarà rimossa una parte del cosiddetto ‘legno morto’, habitat naturale per specie animali e vegetali. Inoltre, è prevista la rivitalizzazione delle latifoglie”, ha spiegato La Mela Veca.

Si tratta di un processo di rigenerazione importante– ha detto il sindaco Leoluca Orlando- che riguarda uno dei beni più simbolici della città di Palermo. Monte Pellegrino è un’area preziosa, ricca di biodiversità, punto di riferimento per la fede e la devozione dei palermitani. Ed è, dunque, patrimonio della città. Palermo con questo nuovo piano di gestione forestale conferma di avere cura, alternativa al disinteresse, delle proprie bellezze. Pochi giorni fa abbiamo presentato la manifestazione La Domenica Favorita, oggi avviamo un nuovo inizio per Monte Pellegrino. L’intervento cerca di rendere disponibile questa ricchezza rendendola fruibile a tutti. Così la città si riappropria dei propri spazi”.

“E’ un’iniziativa di tutta la città – ha sottolineato il primo cittadino – con il coinvolgimento di tutti, perché Monte Pellegrino è un bene di tutti. In nessun posto d’Europa e del mondo si trova un’area protetta così vasta all’interno di una città. L’intervento servirà a rendere fruibile questa ricchezza nel rispetto dell’ambiente”. Entro l’anno l’affidamento dei lavori, che dovrebbero durare circa 12 mesi nel rispetto delle stagioni, la conclusione entro il 2023.

In particolare, i progetti, sviluppati in collaborazione con l’Università di Palermo, mirano nel loro complesso a favorire la rinaturalizzazione dell’area con interventi che finalizzati allo sviluppo della flora autoctona tipica della macchia e dei boschi mediterranei segno di attenzione alla conservazione del patrimonio naturalistico della riserva. Per quanto riguarda il piano dei lavori di
“riforestazione della riserva naturale orientale Monte Pellegrino” l’importo complessivo dei lavori, che dureranno circa dodici mesi, è di poco superiore ai cinque milioni di euro. Gli interventi consistono nel recupero dei soprassuoli devastati dagli incendi, con l’obiettivo di “favorire la rinaturalizzazione delle aree boschive artificiali di conifere ed eucalipto verso formazioni caratterizzate da specie autoctone della macchia-foresta mediterranea” e “nell’eliminazione di piante sopra numerarie in modo da portare il bosco ad una densità normale, al fine di equilibrare lo spazio di crescita e migliorare le condizioni di sviluppo dei soggetti ritenuti più adatti per caratteristiche di vitalità e qualità del fusto”.

Il cronoprogramma del progetto poi prevede interventi di ricostituzione boschiva con “operazioni selvicolturali“: diradamento selettivo e spalcature, ricostituzione boschiva latifoglie, ricostituzione boschiva di conifere, interventi di potatura straordinaria, cippatura e piantagione e, non meno importante, la manutenzione straordinaria della rete sentieristica con tabellazione . La piantumazione complessiva di 130.000 tra alberi e arbusti e la più evidente rappresentazione della valenza ambientale del percorso avviato nella lotta ai cambiamenti climatici ed al benessere e salute dei cittadini.

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