Dalle parole ai fatti. Dai progetti ai cantieri. Questi sono i passaggi che si punta a realizzare tramite il piano triennale delle opere pubbliche. Il sindaco Roberto Lagalla lo ha recentemente definito il brogliaccio delle infrastrutture del capoluogo siciliano. Forse è proprio per questo che il primo cittadino ritiene prioritaria l’approvazione della delibera in Consiglio comunale. Il dibattito a Sala Martorana è iniziato negli ultimi giorni, più nelle commissioni consiliari che in aula. L’obiettivo è dare il via libera all’atto al più presto. Questo perché prima viene dato l’ok al documento, più tempo hanno gli uffici di mandare a gara gli interventi inseriti nell’elenco annuale entro il termine previsto, ovvero il 31 dicembre 2025.
Va detto che c’è stato qualche adempimento burocratico da sopperire. Da giugno, mese dell’approvazione della bozza in Giunta, si sono resi necessari alcuni cambiamenti per adeguare l’atto al lavoro degli uffici. Fatto che si tramuterà in alcuni emendamenti tecnici in corso di predisposizione. Un processo che sta riguardando tutti i progetti elencati all’interno del piano FUA, nonchè un paio di interventi da eseguire in project financing (fra cui il recupero dell’area antistante a Villa Deliella). Inoltre, gli uffici puntano ad inserire due nuove opere all’interno dell’elenco annuale. Si tratta della riqualificazione urbana delle aree esterne al campetto “Andrea Parisi” del plesso Sciascia e l’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria nei cimiteri del Comune di Palermo.
Alla scoperta del piano triennale delle opere pubbliche: il tram
La bozza di piano triennale prevede, al momento, 487 interventi. Di questi, 80 sono inseriti nell’elenco annuale 2025 (quello di più immediata esecuzione), con importi vicini ai 400 milioni di euro. Lista nella quale figurano una pluralità di infrastrutture, nonché investimenti mirati su viabilità e rigenerazione urbana. A tal proposito, la redazione de ilSicilia.it si è recata in alcune delle aree interessate dalla delibera, in modo da mostrare il quadro di partenza e poter raccontare i progetti programmati dall’Amministrazione Comunale.

A cominciare dal potenziamento del sistema tram di Palermo. L’inizio dei lavori per realizzare la linea C (Stazione Centrale – Stazione Notarbartolo) è atteso per inizio autunno. Sull’appalto ci sarà da superare le reticenze di associazioni e di alcuni consiglieri comunali sul futuro degli alberi interessati dal passaggio della linea ferrata, in particolare quelli presenti su via Ernesto Basile. Dopodichè, la seconda tratta in ordine di priorità è la linea B (Stazione Notarbartolo – Stazione Giachery), la quale vanta un capitolo di spesa vicino a 50 milioni di euro. Poi toccherà alla prima sezione della linea A (via Notarbartolo – Stadio), per cui è prevista una spesa da 85 milioni di euro (di questi, circa 21 milioni di euro sono piazzati sull’annualità 2025).
Guardando al futuro, il piano triennale delle opere pubbliche vanta al suo interno anche le sezioni relative alla fase tre, ovvero le linee D, E, F, G e i relativi cinque parcheggio d’interscambio. Nell’annualità 2025 si trova un capitolo di spesa da circa 66 milioni. Una parte dei 269 milioni previsti dalla progettazione definitiva approvata in questi giorni dalla Giunta Comunale per il primo stralcio funzionale relativo alle linee E1, E2 ed F. Quest’ultima potrebbe essere sostituita dalla linea D in caso si riescano a superare i vincoli posti dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente. Ciò in virtù di un ordine del giorno votato proprio in Consiglio Comunale, volto a dare precedenza alla tratta da e verso Bonagia per la presenza nel progetto della relazione di un nuovo ponte sul fiume Oreto.
La partita della Costa Sud
L’altra grande filone riguarda la Costa Sud di Palermo. Sette chilometri di litorale su cui si gioca buona parte dell’espansione marittima ed economica del capoluogo siciliano. Un’area su cui ballano progetti per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro. Come recentemente documentato dalla nostra redazione, Invitalia ha chiuso le procedure di gara riguardanti il restyling del porticciolo della Bandita e della creazione del parco a Mare dello Sperone. L’importo complessivo dei due appalti si aggira intorno ai 36 milioni di euro. Con riguardo all’area della Bandita, il pacchetto degli interventi prevederà un investimento da 16 milioni di euro. Di questi, 13,7 milioni sono di competenza statale, mentre la restante quota (circq 2 milioni) sarà messa dalla Città Metropolitana.

Attraverso la nuova struttura, il Comune di Palermo punta a creare un potente processo di rigenerazione urbana, fornendo al contempo servizi per i pescatori. Ciò tramite un avanzamento di costa e un miglioramento dei servizi per i pescatori. Nel caso del progetto del parco a mare dello Sperone invece, l’operazione ha un valore vicino ai 20 milioni di euro. La maggioranza delle risorse, circa 16,7 milioni di euro, sono stati reperiti fra le pieghe dei fondi PNRR, mentre la parte residuale da 3,7 milioni di euro la metterà l’ex Provincia. In entrambi i casi, a risultare vincitrice sarebbe una ditta di Priolo (SR). Tuttavia, il Comune di Palermo non può ancora procedere alla stipula dei contratti. Ciò a causa della necessità di attendere il pronunciamento del CGA sul ricorso presentato da una delle ditte partecipanti al bando.
La rigenerazione urbana di via Roma e i fondi ex Gescal
C’è poi la questione relativa al riassetto urbano di via Roma. Secondo gli open data del Comune di Palermo, la strada che attraversa l’intero centro storico del capoluogo siciliano è la terza per incidenti stradali in città. Non proprio un record di cui andare fieri. Nei mesi scorsi, diverse associazioni hanno acceso i riflettori sulla questione della sicurezza, chiedendo dei correttivi all’Amministrazione. Alcuni di questi accorgimenti passano dall’intervento inserito nell’elenco annuale. Il valore del progetto si aggira intorno ai 1,4 milioni di euro.

Il Dip (Documento di Indirizzo alla Progettazione) è stato approvato a novembre 2024 e si basa due lotti programmatici. Il primo riguarda la manutenzione della sede stradale, dei marciapiedi e la valorizzazione di alcune aree urbane (come ad esempio piazza due Palme), mentre il secondo interessa la realizzazione di una pista ciclabile che tuteli i fruitori della mobilità sostenibile, attualmente fin troppo esposti a pericoli dettati dal traffico veicolare.
C’è poi il capitolo legato all’investimento dei fondi ex Gescal. Proprio in questi giorni, il Consiglio Comunale ha approvato una nuova variante urbanistica per consentire gli espropri necessari al rilancio della piazza dello Zen. Lo spazio compreso fra le vie Fausto Coppi, Primo Carnera e Senocrate d’Agrigento, oggi nel degrado, punta ad essere punto di riferimento per l’intera comunità che vive nel quartiere.
I cimiteri

A proposito di strutture pubbliche, è previsto poi il finanziamento dell’ampliamento del cimitero di Santa Maria di Gesù (4 milioni) e di Santa Maria dei Rotoli (1,5 milioni di euro destinati in parte alla realizzazione di nuovi loculi e in parte alla creazione di un parcheggio nell’area dell’ex EdilPomice). Con riguardo al camposanto monumentale della VII Circoscrizione, sono in corso diversi interventi di manutenzione straordinaria. Come ad esempio le opere di rifacimento del manto stradale, delle vie di defluizione delle acque refluee, delle scale di collegamento fra le varie sezioni nonchè di alcuni muretti di protezione. Inoltre, la ditta incaricata dal Comune di Palermo sta lavorando per recuperare il ritardo sul progetto del nuovo forno crematorio. Le maestranze stanno definendo il corpo in muratura della struttura, la quale sta sorgendo accanto al vecchio impianto.

Una struttura che vale un investimento da 3,7 milioni di euro, finanziato in parte con i fondi della struttura commissariale condotta dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Salvatore Orlando, mentre per la quota residuale il Comune ha attinto dalle risorse dell’avanzo vincolato 2023. Un’opera che attendeva al palo addirittura dal 2015. Secondo quanto prevede il progetto, il vecchio e il nuovo impianto saranno interconnessi da un pontile rialzato e da una strada d’accesso condivisa.
La nuova struttura sarà realizzata in un’area da 300 metri quadri e prevederà al suo interno, come si legge nella relazione ingegneristica del progetto, “oltre al grande vano tecnico al piano terra ospitante la linea di cremazione (con la predisposizione della seconda), una sala del commiato al piano primo. Questi spazi saranno affiancati da appositi servizi e spogliatoi per gli operatori oltre ai servizi per gli utenti, vani accessori necessari al corretto funzionamento dell’attività, il tutto progettato in modo da consentire l’accesso anche a persone diversamente abili. Ci si pone l’obiettivo di integrare il più possibile gli elementi volumetrici con la parte esistente del cimitero”.