Crescono l’incertezza e la preoccupazione tra i 2.800 ex Pip del bacino Emergenza Palermo e tra i 5.000 Asu siciliani per il pagamento della mensilità a partire dal mese corrente.
A partire da giugno, infatti, l’Inps regionale, come ha comunicato ufficialmente e ribadito in più occasioni, non svolgerà più il servizio di pagamento delle indennità finora erogato in regime di prorogatio visto che la convenzione con la Regione Siciliana è scaduta il 31 dicembre scorso. Convenzione che non è stata rinnovata a causa della condizione posta da parte dell’Istituto di previdenza di definire le modalità di estinzione di un debito di circa 140 milioni di euro che la Regione ha maturato nel corso degli ultimi 20 anni proprio nei confronti dell’Inps.
Oggi dopo mesi di tira e molla, di annunci su accordi verbali raggiunti, di incontri a Roma, di retromarce e silenzi assordanti il nodo è arrivato al pettine. “Dal 1 giugno – spiega Mimma Calabrò Segretario generale Fisascat Cisl Siclia – non sappiamo di chi sarà la competenza per l’erogazione del loro sussidio d’ora in avanti. Nei giorni scorsi pensavamo che la Regione avesse trovato una soluzione alternativa ma, ad oggi, sembrerebbe che il problema non sia stato affatto risolto”.
L’Assessorato regionale alla famiglia e al lavoro ha somministrato una scheda ai lavoratori per la rilevazione di una serie di dati, tra i quali quelli bancari, che lasciava presagire la possibilità di gestire direttamente il pagamento. Tuttavia, ad oggi, nessuna conferma è arrivata in tal senso.
“Se da tempo – continua Mimma Calabrò – lamentavamo il fatto che gli ex Pip ricevessero il proprio sussidio con notevole ritardo, creando non pochi disagi a loro e alle loro famiglie, adesso il problema si è esponenzialmente aggravato. Infatti, non soltanto non sanno chi si occuperà dell’erogazione del loro sussidio ma, in più, in un periodo dell’anno così delicato in termini di attività fiscale, gli ex Pip non sapranno quale sarà il loro sostituto d’imposta per la presentazione della dichiarazione dei redditi o a chi inoltrare la domanda per gli assegni del nucleo familiare per l’anno 2018-19″.
“Chiediamo, pertanto, alla Regione Siciliana di attivarsi subito per trovare urgenti soluzioni al problema – conclude Mimma Calabrò – perchè, anche se si parla di poche centinaia di euro di sussidio lavorativo, sono comunque indispensabili a questi lavoratori e alle loro famiglie che, nella stragrande maggioranza, sono monoreddito. Siamo pronti mettere in campo ogni azione di protesta per far valere questo elementare diritto, nel rispetto della dignità di questi lavoratori che non possono essere ostaggio di “chi deve fare cosa”.