Crescita record per la raccolta plasma ma l’autosufficienza è ancora più lontana a causa dell’aumento di richiesta degli emoderivanti, ossia medicinali prodotti dal sangue o dal plasma umani. Ad evidenziarlo sono i dati preliminari di raccolta, per l’anno 2023, del Centro nazionale sangue.
Nello specifico sono stati raccolti 880mila chili di plasma, frutto delle generose donazioni di circa 1,5 milioni di donatori. Per quanto riguarda le immunoglobuline, dette anche anticorpi, al contrario, l’Italia ha raggiunto un livello di autosufficienza pari al 62%.
In Sicilia
“Anche in Sicilia l’aumento c’è stato un aumento del 4,2% (69,960) di plasma, purtroppo, vi è stato anche un aumento eccessivo di richieste di emoderivati. Questo comporta uno sbilanciamento tra produzione e domanda delle farmacie dell’Isola e siamo costretti all’acquisto nel commerciale”. A dichiararlo è Il dottor Antonio Ferrante Bannera, direttore dell’unità operativa di Medicina Trasfusionale dell’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo e responsabile del Centro regionale sangue di approvvigionamento degli emoderivati.
“La mancata autosufficienza di medicinali plasmaderivati resta un problema strategico per il Sistema sanitario nazionale -prosegue -. E’ necessario aumentare la raccolta attraverso azioni di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. Donare il sangue e soprattutto il plasma è fondamentale per il proseguimento dei piani terapeutici dei pazienti immunodeficienti“.
La produzione di farmaci da plasma
Il plasma, difatti, viene conferito all’industria farmaceutica dove verrà usato per produrre medicinali salvavita, i cosiddetti plasmaderivati, come ad esempio le immunoglobuline, l’albumina o i fattori della coagulazione. I medicinali prodotti con il plasma donato non vengono usati a fini commerciali. Una volta terminato il processo di lavorazione, vengono restituiti alle Strutture sanitarie della regioni. I farmaci plasmaderivati sono distribuiti gratuitamente ai pazienti che ne hanno bisogno ed eventuali lotti eccedenti il fabbisogno nazionale vengono donati a paesi in difficoltà tramite programmi di collaborazione internazionale.
Il peso sul Sistema sanitario nazionale
“L’anno scorso abbiamo distribuito circa 13 milioni di euro di emoderivati, mentre la richiesta è stata nettamente superiore: 45 milioni di euro in aggiunta ai 13. Una spesa esagerata che pesa sul Sistema sanitario nazionale e sui cittadini – conclude Ferrante Bannera -. Costo che si potrebbe nettamente ridurre se tutti donassimo”.