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Tra passato e presente

Platone e “la linea della conoscenza” nella società moderna: il cammino dall’illusione alla comprensione profonda della realtà 

sabato 26 Aprile 2025
Platone e la linea della conoscenza

Nel viaggio attraverso le allegorie platoniche, abbiamo già esplorato la biga alata, che rappresenta il conflitto interiore tra ragione e desiderio. Ora, rivolgiamo lo sguardo a un’altra potente metafora: la linea della conoscenza. Platone, nel Libro VI della Repubblica, ci offre un’immagine affascinante per descrivere i diversi livelli di comprensione della realtà.

Se la biga alata parla della nostra battaglia interiore, la linea della conoscenza racconta il nostro rapporto con il sapere, tracciando un percorso che va dall’illusione alla comprensione più profonda.

 

Il mondo “visibile” e il mondo “intelligibile”

 

 

Immaginiamo una linea divisa in quattro segmenti, ognuno dei quali rappresenta un diverso stato di conoscenza. Platone distingue tra il mondo visibile, quello che percepiamo con i sensi, e il mondo intelligibile, accessibile solo attraverso il pensiero e la riflessione. Questa progressione descrive un cammino che l’anima deve percorrere per arrivare alla verità.

Nel primo livello, quello dell’immaginazione (eikasia), l’uomo si ferma alle ombre della realtà. Qui non esiste alcuna consapevolezza critica: tutto è creduto così com’è, senza interrogarsi sulla sua autenticità. È il regno delle illusioni, dove si accettano le cose senza metterle in discussione.

 

 

Nel secondo livello, quello della credenza (pistis), si acquisisce una conoscenza più solida, ma ancora superficiale, legata all’esperienza sensibile e alla fiducia in ciò che appare vero.

La svolta avviene con il terzo livello, la ragione discorsiva (dianoia), in cui si inizia a ragionare in modo critico, ponendosi domande, cercando dimostrazioni e andando oltre le semplici apparenze.

Infine, si giunge al livello più alto, l’intellezione (noesis), la conoscenza pura, in cui si accede alla comprensione delle Idee e, soprattutto, all’Idea del Bene, la più alta di tutte.

 

Un mondo intrappolato nelle illusioni: la linea della conoscenza oggi

 

Questa scala del sapere non è solo una teoria filosofica, ma una mappa che può aiutarci a comprendere il nostro rapporto con la conoscenza nel mondo moderno. Oggi, viviamo immersi in una quantità infinita di informazioni, ma questo non significa che siamo più vicini alla verità.

Anzi, il bombardamento di notizie, immagini e contenuti digitali rischia di tenerci intrappolati nei livelli più bassi della linea di Platone.

 

 

Pensiamo all’immaginazione (eikasia): i social media e la cultura dell’apparenza spesso creano un mondo illusorio, fatto di immagini costruite, filtri, pubblicità ingannevoli e realtà distorte. In questa fase, molte persone accettano passivamente ciò che vedono, senza porsi domande.

Il livello successivo, quello della credenza (pistis), è quello in cui ci si affida a fonti di informazione senza metterle in discussione, accettando opinioni di massa, teorie infondate o semplificazioni eccessive della realtà.

 

La vera sfida è passare ai livelli successivi

 

Scienza

La ragione discorsiva (dianoia) rappresenta il momento in cui iniziamo a fare domande, a cercare fonti affidabili, a usare il pensiero critico per distinguere tra vero e falso.

Questo è il livello della scienza, della ricerca, della riflessione basata su dati concreti.

Ma il percorso non si ferma qui. Il livello più alto, la noesis, è qualcosa che non si raggiunge solo con lo studio, ma con una comprensione profonda della realtà. È la consapevolezza che esiste un ordine superiore, un senso più ampio delle cose che va oltre i semplici fatti e che richiede una visione più ampia della conoscenza.

 

Allegoria nel cinema e nella letteratura: la linea della conoscenza 

 

L’allegoria della Linea della Conoscenza è stata un punto di riferimento fondamentale per molte riflessioni successive sulla natura della realtà e della conoscenza.

Immanuel Kant

Ad esempio, nella filosofia moderna, René Descartes e Immanuel Kant hanno discusso la distinzione tra il mondo fenomenico (ciò che possiamo percepire attraverso i sensi) e il mondo noumenico (la realtà ultima e inaccessibile ai sensi). Platone, con la sua concezione delle Idee, affermava che solo attraverso la razionalità possiamo raggiungere la vera conoscenza, e che ciò che vediamo nel mondo fisico è solo un riflesso parziale e imperfetto della realtà.

Nella letteratura, la Linea della Conoscenza è stata utilizzata come una metafora per il percorso di crescita e consapevolezza del protagonista. In molti romanzi di formazione, il protagonista inizia con una comprensione superficiale e sensoriale della realtà, per poi evolversi verso una comprensione più profonda e razionale, simile al cammino descritto da Platone.

Un esempio moderno può essere visto in Il Mago di John Fowles, dove il protagonista, Nicholas, passa da una visione ingenua e superficiale della vita a una comprensione più complessa, che implica il riconoscimento delle forze invisibili e superiori che governano l’esistenza.

Matrix

Anche nel cinema, la Linea della Conoscenza si riflette in film che trattano il tema della ricerca della verità. The Matrix (1999) è un esempio calzante: come nel Mito della Caverna, Neo deve uscire dalla realtà percepita e accedere alla “verità” superiore, rappresentata dalla consapevolezza che il mondo in cui vive è una simulazione. La progressione che Neo compie nel film – dalla percezione sensoriale della realtà alla scoperta della verità nascosta – rispecchia il cammino che Platone descrive nel suo allegorico viaggio verso la conoscenza.

La Linea della Conoscenza ha trovato applicazione anche nella psicologia e nelle neuroscienze. Molte teorie cognitive esplorano il passaggio dall’elaborazione sensoriale dei dati alla costruzione di una conoscenza più astratta e razionale, analizzando il modo in cui la mente umana costruisce la realtà e cerca di accedere a una comprensione più profonda e universale.

Questo modello è stato adottato e reinterpretato in numerosi contesti, dalla filosofia alla letteratura, al cinema, e continua a ispirare chi cerca di comprendere il significato profondo della realtà e della conoscenza.

 

Dalla superficie alla profondità: l’importanza di un sapere autentico

 

Platone ci insegna che la conoscenza non è un semplice accumulo di informazioni, ma un cammino che richiede fatica e consapevolezza. La società moderna ci spinge a rimanere nei primi livelli della linea della conoscenza, dove tutto è veloce, immediato, semplificato.

 

Tuttavia, se vogliamo davvero comprendere la realtà, dobbiamo essere disposti a salire verso i livelli più alti, mettendo in discussione ciò che vediamo e cercando risposte più profonde. Il filosofo ci invita a non accontentarci delle ombre, ma a cercare la luce della verità.

È un invito che, oggi più che mai, vale la pena accogliere.

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