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Il PNRR, nel prevedere riforme e misure economiche per il periodo 2021-2026 in risposta alla crisi sanitaria da Covid 19, non ha trascurato la necessità di adottare investimenti urgenti sull’infanzia.
E’ il tema discusso questa mattina durante una conferenza stampa sui dati relativi agli asili nido sia sul fronte infrastrutturale, sia su quello del funzionamento a Palazzo delle Aquile tenuta dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, insieme a Giovanna Marano, assessora alla Scuola, e Maria Prestigiacomo assessora Riqualificazione Urbana, affrontando i dati relativi agli asili nido sia sul fronte infrastrutturale, sia su quello del funzionamento. E i dati ci dimostrano che sono necessari investimenti organici e politiche a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, indispensabile anche per aumentare l’occupazione femminile, con la costruzione di nuove scuole, sia asili nido per la fascia 0-6 anni, che scuole dell’infanzia per la fascia 3-6, includendo la manutenzione di quelle vecchie e la digitalizzazione.
Il Comune di Palermo ha presentato progetti per oltre 12,5 milioni di euro con risorse afferenti al piano nazionale di ripresa e resilienza per la ristrutturazione e la realizzazione di 14 plessi tra asili nido e scuole dell’infanzia. Le opere, che dovranno essere portate a termine entro il marzo 2026, accresceranno di 480 posti la capacità di accoglienza nei nidi, oltre i 227 posti che si avranno dagli interventi sulle scuole materne. Lo scopo è contrastare il tasso di dispersione scolastica e la povertà educativa garantendo una maggiore offerta dei servizi nella fascia 0-6.
“E’ la conferma che stiamo utilizzando le risorse del Pnrr – dice il sindaco Orlando – che oltre alle scuole comprende anche i piani integrati, già varati, che riguardano tutta la seconda circoscrizione, la zona oltre Oreto, con la costruzione di tre asili nido. Abbiamo seguito il criterio della certezza dell’intervento che garantisce la presenza di tutte le certificazioni necessarie”.
Durante l’emergenza pandemica le disuguaglianze sociali nel Paese si sono allargate e i bambini hanno pagato un prezzo molto alto in questo periodo. Ecco perché il Piano nazionale rappresenta un’opportunità di finanziamento fondamentale per i diritti dell’infanzia, a partire dai territori più svantaggiati e che registrano un maggiore indice di vulnerabilità: il piano dell’amministrazione comunale è quello di favorire famiglie e bambini disagiati.
“Con le somme del Pnrr costruiremo e riqualificheremo nuovi asili nido e materne – afferma l’assessora comunale ai Lavori pubblici Maria Prestigiacomo – I tecnici sono a lavoro senza sosta. Ci stiamo occupando anche dei progetti per 50 milioni di euro, con il Pnrr della provincia metropolitana, che riguardano la riqualificazione della costa Sud della città, compreso lo svincolo del Forum, con un interventi di 5 milioni di euro. Stiamo cercando di non perdere nessuna somma, nonostante la carenza di risorse umane”.
La Città di Palermo aumenterebbe la capacità di accoglienza nei nidi di circa il 50% dell’attuale capienza e in più “Recuperiamo molto in fatto di lotta alla dispersione scolastica, avvicinandoci agli standard europei – sostiene l’assessora alla Scuola Giovanna Marano – offrendo un’altra leva per contrastare le povertà educative. Inoltre, da martedì 5 aprile saranno riaperte le iscrizioni per i lattanti (0-12 mesi) in sette asili nido comunali: Braccio di Ferro, Faro, Maricò, Morvillo, Papavero, Rallo e Tom e Jerry. Queste strutture potranno ospitare un totale di 32 nuovi iscritti, che si aggiungono ai 98 previsti dal bando di gennaio con cui si è aperta la campagna di iscrizioni ai servizi educativi comunali per l’anno scolastico 2022/2023.
Importante incrementare la dotazione degli asili nido con la figura dell’educatore laddove manca, ciò significa garantire una formazione anche per i più piccoli e a sua volta la possibilità per le donne di lavorare senza rinunciare alla maternità. “In questo modo – conclude Marano – proviamo a tenere testa anche alla denatalità, che a Palermo vede una variazione percentuale negli ultimi dieci anni del -20,26% (in Italia -26,9), aiutando le donne a non dover scegliere tra lavoro e maternità”.
Marano ha poi spiegato che sul tasso di copertura degli asili nido si va da punte anche del 33 o del 34% in alcune regioni del centro nord, per scendere ben sotto il 14% in alcune regioni del mezzogiorno. L’obiettivo del 33% di posti garantiti diventa quindi interesse nazionale.
Il piano del Comune di Palermo per asili nido e scuole dell’infanzia prevede: costruzione di un asilo nido in via XXVII Maggio (30 nuovi posti, 762.311 euro); riqualificazione e messa in sicurezza dell’asilo nido plesso scolastico industriale in via Alberto degli Abbati (40 nuovi posti, 680.646 euro); costruzione dell’asilo nido tra la via Laudicina e via La Rocca (40 nuovi posti, 762.603 euro); riqualificazione e messa in sicurezza dell’asilo di via Aloi (40 nuovi posti, 571.331 euro); costruzione di un asilo in via Altofonte (50 nuovi posti, 957.705 euro); riqualificazione dell’asilo Biondo di via Carmelo Lazzaro (60 nuovi posti, 694.687 euro); costruzione di un asilo su un terreno confiscato in viale Michelangelo (40 nuovi posti, 762.603 euro); riqualificazione e messa in sicurezza scuola dell’infanzia di via della Barca, per il recupero dell’edificio, la trasformazione in asilo nido per ulteriori 10 posti (40 nuovi posti, 570.930 euro); costruzione nido in viale Sandro Pertini (40 nuovi posti, 767.531 euro); costruzione nido in via Fabio Besta (40 nuovi posti, 767.531 euro); ricostruzione filologica dell’asilo Principe di Palagonia nella Casena Rossi (60 nuovi posti, 2.775.992 euro); riqualificazione e messa in sicurezza del nido Evangelista Di Blasi (75 nuovi posti, 599.898 euro); demolizione e ricostruzione del padiglione B del plesso Borsellino di largo Camastra, da destinare a scuola dell’infanzia (102 nuovi posti, 1.187.388 euro); riqualificazione e messa in sicurezza dell’ex asilo rurale Principe Umberto in via Di Dio (50 nuovi posti, 715.518 euro).
Escluse dunque le circoscrizioni I e VIII, dove si presenta una minore densità demografica e un maggiore supporto da parte del privato sociale.