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Una diretta su Facebook da parte del governatore Musumeci per evidenziare positivamente la nomina del leghista Alberto Samonà come assessore ai beni culturali della Regione Siciliana. Il governatore cerca di mettere acqua sul fuoco in merito alle enormi polemiche che ha suscitato la scelta del giornalista e scrittore Samonà nella poltrona più ambita dell’assessorato e in primis l’assegnazione di questo ruolo al partito di Salvini.
Le parole di Nello Musumeci
“Ho seguito alcune proteste in questi giorni sulla nomina della Lega e poi sul nome di Alberto Samonà. Cercavo di capire perché questa protesta. La Lega governa l’Italia dal 1994. Adesso è diventato un partito nazionale. Mi viene da ricordare che in Sicilia ha avuto alle ultime elezioni europee 181mila voti. Il 22% di voti in Sicilia. 13 regioni su 20 in Italia sono governate dalla Lega. E’ stata mia alleata nel 2017. 109mila siciliani hanno votato la lista che ha ottenuto 3 seggi. Come può il partito democratico accusarmi. di giochi di potere politici. Ma proprio il Pd si stessero zitti. Hanno cambiato con l’ex governatore Crocetta 53 assessori. Hanno messo assessori alla Cultura che non volevano stare nemmeno al loro posto. Ma come possono parlare di rimpasti o cambio di assessori. Quale rimpasto. Abbiamo solo inserito e completato la giunta. Un passaggio chiaro e trasparente. I grillini come fanno a parlare contro la Lega. I 5 stelle per un anno hanno governato con la Lega. Sono andati assieme per governare un paese in un momento difficile. Che si possa contestare una iniziativa del presidente della Regione ci sta. Il dissenso deve essere espresso in maniera assolutamente corretta. Ma io ho ricevuto su Facebook frasi preoccupanti. Farai la fine del topo. Hai i giorni contati. Ti auguro una morte lenta e dolorosa. Questi alcuni dei messaggi a me inviati. Per scrivere sui social certi messaggi non è gente serena. Ha problemi di equilibrio psichico. Ma non si puo’ pensare di attaccare un governatore con queste frasi minacciose. Il dissenso è un’altra cosa. Ed è giusto che ognuno condivida il proprio dissenso. Chi lancia messaggi intimidatori non mi farà cambiare idea sulle mie scelte politiche“.