“Io sono cresciuto con il mito di Silvio Berlusconi, Forza Italia era la mia casa, ma questo partito non lo riconosco più”. Era rimasto l’ultimo consigliere comunale di Forza Italia a Palazzo Zanca, la città delle percentuali bulgare azzurre negli anni d’oro. Adesso Cosimo Oteri sbatte la porta e se ne va e Forza Italia farà la fine del M5S che dal 2022 non ha gruppo consiliare. In realtà da 5 mesi nel gruppo azzurro c’è anche Maurizio Croce che però non frequenta l’Aula e con ogni probabilità tra un mese lascerà lo scranno.
QUI FI NON ESISTE
“A Messina Forza Italia non esiste, da Palermo hanno sbagliato tutto e vi spiego perché”, sbotta Oteri che ha scritto al presidente Schifani ed anche al leader nazionale Tajani. Non è una mera questione di numeri, se pure per una città come Messina la “scomparsa” dei forzisti dal Comune ha un peso, quanto piuttosto un fatto di sostanza.
CAMPANELLO D’ALLARME
L’addio di Cosimo Oteri, grazie al quale, nel settembre 2022 si è ricostituito il gruppo di Forza Italia dopo che l’unica eletta della lista, Nicoletta D’Angelo è passata sul fronte deluchiano, non è un campanello d’allarme ma un vero e proprio scampanio.
IL CONGRESSO
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il congresso di partito che ha portato alla conferma di Bernadette Grasso coordinatrice provinciale (e fin qui nessun problema per Oteri) e di Antonio Barbera coordinatore cittadino (e questo ha dato fuoco alle polveri che covavano sotto la cenere). Erano appena stati diramati i comunicati sui congressi provinciali di Forza Italia in Sicilia che già Cosimo Oteri annunciava una conferenza stampa contro quella che definiva una farsa.
POLITICA DA SALOTTO
“ Basta con le decisioni prese in un salotto, anche piuttosto piccolo. Lo dico a malincuore perché io sono cresciuto in Forza Italia e sono rientrato nel partito per sostenere Schifani alle regionali. Ma la politica non si fa nelle stanze chiuse. Io sono il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ed ho saputo soltanto giovedì mattina telefonicamente dall’avvocato Antonio Barbera che sabato pomeriggio ci sarebbe stato il congresso cittadino e che lui era coordinatore cittadino in pectore. E’ stato eletto in un salotto dell’hotel da una ventina di persone presenti…… Non c’è più alcuna condivisione, partecipazione dei territori. Hanno fatto la campagna tesseramento ad ottobre e non lo sapeva nessuno di noi. Infatti Messina capoluogo ha avuto 88 tessere, dico 88, un numero da estinzione del partito. A Messina non c’è una sede, se voleste tesserarvi, dove andreste?”
Nel mirino ci sono le scelte fatte a Palermo, perché secondo Cosimo Oteri la decisione di nominare Marcello Caruso coordinatore regionale di Forza Italia si è rivelata sbagliata ed a cascata ha avuto conseguenze nei territori.
“NON SI POSSONO CANCELLARE 30 ANNI DI STORIA”
“Da sei mesi provo a parlare con il coordinatore regionale per chiedere chiarezza e aperture ai territori. Al di là di quel che si può pensare, non puoi cancellare 30 anni di storia di Forza Italia con Gianfranco Miccichè con un Marcello Caruso….. A Messina il partito non c’è. Il deputato nazionale Tommaso Calderone è stato eletto nel collegio Barcellona-Enna, la deputata regionale Bernardette Grasso è la sindaca di Rocca di Caprileone e ha il suo elettorato in quell’area, Matilde Siracusano è stata eletta nel collegio di Cuneo. Il partito a Messina non c’è neaanche sui temi. Ad esempio quante conferenze stampa ha fatto il partito sul Ponte? Quanti convegni, dibattiti, dichiarazioni? O sul porto di Tremestieri? Il commissario per il risanamento è Schifani, le risorse le ha portate Siracusano, il sub commissario Scurria lo ha indicato Siracusano. Ebbene, iniziano le demolizioni e io che sono l’unico consigliere di Forza Italia lo scopro dai giornali. Una battaglia vinta dal partito viene vista dalla città come la vittoria di De Luca. Zero dibattiti, zero convegni, zero presenza. Come vogliamo prepararci alle Europee ed alle Provinciali? Così ci sbranano…”
Oteri sostiene di voler aspettare altri 15 giorni prima di passare al gruppo misto ma le dichiarazioni al vetriolo lasciano pochissimi margini di recupero, ricorda il peso dei risultati in termini di voti e di contenuti tematici. Quanto al futuro non ha deciso ma non si allontanerà troppo dal centro destra “non mi vedo proprio a sinistra”.
A guardare quel che accade nella Forza Italia di Messina c’è anche Luigi Genovese, che alle regionali del 2022 ha trainato la lista Mpa ed è in attesa del ricorso per il seggio. L’udienza in Cga si è tenuta il 23 novembre. Rispetto al 2022 l’Mpa si è federata con la Lega e intanto nell’ex casa di Genovese (Forza Italia) si sono aperte praterie. Lui al momento non parla (ma non è affatto fermo).
LA REPLICA DI BARBERA