Non lasciano, anzi rilanciano e rivendicano il senso d’appartenenza e l’orgoglio delle radici. “Siamo soddisfatti perché questa lista è espressione totale del territorio del nostro collegio”.
Si presentano così i quattro candidati Pd alle Politiche: Felice Calabrò, Giacomo D’Arrigo, Laura Giuffrida, Antonella Russo (i primi tre corrono per i seggi alla Camera la quarta al Senato) ed evidenziano biografie coerenti e frutto di storie di radicamento nel territorio. La conferenza stampa a 24 ore dal terremoto Pd per le Regionali con il ritiro di De Domenico e Navarra che vira verso Forza Italia ed a pochi giorni di distanza dal divorzio Pd-5stelle.
“E’ questa la vera notizia che però a quanto pare non fa notizia- spiega Felice Calabrò, consigliere comunale e candidato nel collegio uninominale Camera a Messina-In questa lista c’è chi è sempre stato qui, chi ha una storia Pd. Ed è ora di dire che il Pd non è un taxi e non vuol esserlo più. Mi auguro che gli elettori premino la coerenza, il Pd non è un partito personalizzato, ma una comunità”.
Durissimo l’intervento di Calabrò che è anche stato candidato sindaco per il Pd nel 2013, quando perse l’elezione per 49 voti (fu eletto Accorinti). Le frecciate sia di Calabrò che degli altri candidati sono dirette a Navarra, che da deputato uscente (eletto nel 2018) non è stato ricandidato ed ha spostato il suo sostegno a Beppe Picciolo (passato in Forza Italia) e al segretario cittadino Pd (ormai ex) che si è ritirato dalla corsa per l’Ars e dalla politica. Insomma i due deputati che avevano creato la “corrente accademica” nel 2017 diventando i due eletti dem (De Domenico all’Ars e Navarra alla Camera) hanno lasciato il partito un giorno prima dalla presentazione liste.
La risposta, per dirla con Antonella Russo, candidata all’uninominale Senato ed al proporzionale Senato è secca: “Il Pd è un partito corale, non padronale. Nel 2017 siamo stati molto inclusivi con la corrente accademica, le conseguenze si vedono adesso. Hanno eletto due deputati ed ora che è mancata la ricandidatura e reagiscono così…… La coerenza è difficoltosa ma noi abbiamo tatuati i valori del Pd”.
Di fatto la rivoluzione interna al partito, quella che, dopo le amministrative era stata rimandata a novembre è stata accelerata e quanto accaduto tra i dem con le candidature nazionali e con il divorzio dal M5S sta spingendo il partito a ricominciare, esattamente com’era accaduto nel 2015 quando Francantonio Genovese passò (con truppe e voti) a Forza Italia.
“Le biografie di ciascuno di noi sono la biografia del pd di questo territorio. Lavoro, giovani, sviluppo i settori nei quali concentrarci-ha commentato Giacomo D’Arrigo, ex presidente dell’Agenzia nazionale Giovani e candidato al plurinominale Camera-Il Pd ha una forza che è superiore a quella dei singoli. E’ stato un errore 5 anni fa aver permesso a Navarra di essere candidato, ma la vedovanza non è una categoria della Politica”.
In campo quindi senza complessi d’inferiorità e non certo per leccarsi la ferite ma per trasformare la crisi in opportunità di crescita: “ Noi sappiamo bene che la politica tutta sia sotto processo e che lo sia il PD, in particolare il PD Messina, ma noi siamo qui forti della nostra coerenza, dignita’ , lealta’ ed e’ questa la forza che ci consente di essere qui a testa alta- ha dichiarato Laura Giuffrida, candidata al plurinominale della Camera. Ma non basta essere qui a parlare tra addetti ai lavori, noi dovremo essere capaci di intercettare quella ” sinistra diffusa” che e’ presente nella nostra societa’, nel civismo, nelle associazioni di volontariato e che deve poter ritrovare nel partito democratico il proprio punto di riferimento perche’ da troppo tempo non e’ piu’ cosi‘.”.