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Le reazioni

Ponte sullo Stretto, ok Senato al decreto legge: cosa pensa la politica siciliana?

giovedì 25 Maggio 2023

Le dichiarazioni della politica sull’ok del Senato al dl “Ponte”. Via libera definitivo a Palazzo Madama, il testo è passato con 103 sì, 49 voti contrari e 3 astenuti. Dopo l’ok alla Camera, il provvedimento è diventato legge.

 

“Il via libera da parte del Senato alla conversione in legge del decreto sul ponte sullo Stretto di Messina non è solamente un successo politico del ministro Salvini e del governo ma è una di quelle decisioni della politica che avranno effetti concreti sulla vita di tantissimi cittadini che avranno occasioni di lavoro e sviluppo e una mobilità più ampia. Il Ponte sullo Stretto sarà il simbolo di una nuova epoca di sviluppo e crescita”. Lo dice Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.

 

 

 

 

Giuseppe Conte

“Quello del Ponte sullo Stretto è un vecchio progetto riesumato per assecondare le velleità, più che la concretezza, del ministro di turno, Matteo Salvini: sembra quasi che lo lascino fare per sfogare questo capriccio. Al momento di concreto ci sono solo tante chiacchiere e nessun finanziamento, ma solo la prospettiva di perdere tanti soldi per le attività preliminari. Noi vogliamo concretezze per questa terra. Dobbiamo rafforzare e portare in questa terra i soldi del Pnrr per tante infrastrutture già previste, in corso di realizzazione o già progettate”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte.

 

 

 

 

Giorgio Mulè

“Con l’approvazione da parte del Senato del decreto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, il sogno di Silvio Berlusconi di collegare la Sicilia, i suoi abitanti e le sue imprese con il resto del vecchio continente e viceversa diventerà realtà”. Lo dice Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e parlamentare di Forza Italia. “Si tratta di un’opera dal potenziale incredibile che consentirà alle merci che oggi devono attraversare via nave tutto il Mediterraneo di essere sbarcate o imbarcate in Sicilia e da lì proseguire il loro viaggio via terra. L’Italia con il governo di centrodestra marcia a passi da gigante verso il futuro”, conclude.

 

 

Antonio Tajani

“Sul progetto del ponte sullo Stretto andremo fino in fondo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando a Mattino. “I turisti potranno viaggiare dal Brennero fino alla Sicilia con l’alta velocità. E’ un progetto prioritario del governo. Il centrodestra ha sempre puntato su questo, l’idea di Berlusconi era attuale quando propose il progetto e lo è anche oggi. Ieri Berlusconi ha fatto una dichiarazione di grande soddisfazione, è una vittoria storica delle idee di modernizzazione e rinnovamento del Paese”, ha concluso Tajani.

 

 

“La conversione in legge del decreto ‘Ponte’, che avviene nel giorno in cui Rfi ha aggiudicato la gara per l’elettrificazione della ferrovia Palermo-Trapani via Milo e pochi giorni dopo l’avvio del cantiere Anas-Regione della Ragusa-Catania, mostra al mondo intero una strategia dei trasporti per la Sicilia a 360 gradi, attuata dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, con il sostegno a Bruxelles della delegazione della Lega al Parlamento europeo, finalizzata a connettere velocemente l’intera Sicilia al Continente europeo facendola finalmente uscire dal suo storico isolamento”. Lo dice Annalisa Tardino, eurodeputata siciliana e commissario regionale della Lega. “La legge, infatti, oltre a sanare il vergognoso oltraggio alla Sicilia e all’Italia fatto dal governo Monti nel 2012, segna una svolta storica per il futuro sviluppo dell’Isola, in quanto conferma in modo ufficiale alla Commissione europea la volontà dell’Italia – aggiunge Tardino – di realizzare questa infrastruttura strategica e unica al mondo come parte integrante e fondamentale della rete dei corridoi transeuropei (Ten-T) sull’asse scandinavo-mediterraneo e della nuova rete transmediterranea dei trasporti (Tmn-T) sull’asse Europa-Africa previsto dal Piano d’azione regionale dei Trasporti voluto dall’Unione dei Paesi del Mediterraneo, nell’ambito della strategia europea di investimenti ‘Global Gateway’ recentemente avviata con uno stanziamento iniziale di 300 miliardi di euro”. “In questo sensoconclude Tardino – può adesso cominciare la trattativa formale del governo italiano per ottenere il cofinanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina da parte dell’Unione europea e delle istituzioni finanziarie collegate, come la Bei, che hanno già manifestato la loro disponibilità. Si tratta di un impegno mantenuto dalla Lega, che ora si concentrerà sulla realizzazione dei necessari interventi per la connessione dei vari territori della Sicilia al Ponte, a partire dalle aree interne e dal Sud dell’Isola tramite la Nord-Sud, la ferrovia Trapani-Pozzallo, i by-pass di Agrigento, Licata e Gela e l’ammodernamento della Ss 115″.

Totò Cuffaro

“Con la conversione in legge del decreto sul ponte sullo Stretto di Messina si pone fine ad un’attesa lunga 50 anni. L’opera porterà ricadute positive dal punto di vista economico, sociale e servirà a rilanciare il territorio. È dunque un’occasione di sviluppo per i siciliani, con ricadute positive per il turismo”. Lo dichiara il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro.

“Durante i lavori, ma anche dopo, ci sarà, infatti, un incremento dell’occupazione diretta e indiretta sia in Sicilia che in Calabria, un’intensificazione degli scambi tra imprese, una integrazione tra le diverse economie mediterranee che porteranno allo sviluppo del mercato del lavoro. La Sicilia – prosegue – diventerebbe un punto di riferimento al centro del Mediterraneo. Parallelamente, però, occorre rimodernare tutto il sistema ferroviario e viario, le autostrade e le strade statali e provinciali, concludendo nel più breve possibile i lavori laddove siano già presenti cantieri”. “Quando ero presidente della Regione ho combattuto tra mille resistenze della politica e del mondo delle associazioni ambientaliste, affinchè potesse essere costruita un’infrastruttura così importante e di cui ne avrebbe beneficiato tutta l’Isola. Oggi, con soddisfazione, prendo atto che due grandi scelte del mio governo, ponte sullo Stretto e termovalorizzatori, prima ampiamente demonizzate, ora diventano importanti e indispensabili. Spiace constatare che si sono persi 15 anni”.

Francesco Cannizzaro

“Dunque è fatta: il decreto è stato approvato anche in Senato, quindi il Ponte finalmente è legge. E con esso anche tutti i nostri emendamenti mirati a migliori ricadute sul territorio. Grazie a Forza Italia ed al centrodestra il Ponte sullo Stretto, fortemente voluto dal presidente Berlusconi, presto sarà realtà. Voglio ringraziare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro Matteo Salvini, che hanno fatto propria questa battaglia e combattendo insieme a noi per raggiungere questo traguardo importante. È una grande conquista per il Paese, ma soprattutto per Calabria e Sicilia”. Così in una nota Francesco Cannizzaro, vice capogruppo di Fi alla Camera e responsabile per il Sud del partito. “Dopo vent’anni – aggiunge il parlamentare – siamo riusciti a sconfiggere il partito dei no, i veti ideologici, i pregiudizi, la paura, il disfattismo. La costruzione di quest’opera strategica porterà anche investimenti nella rete stradale, autostradale, ferroviaria, portando l’alta velocità e l’alta capacità. Il Ponte porta in dote tanto altro, dunque, con importanti ricadute sul territorio anche in termini di servizi. Con miei due emendamenti, infatti, sono state previste iniziative in favore delle realtà locali, giustamente preoccupate dagli impatti di un’opera grandiosa, ma altamente impattante. Anzitutto, la realizzazione del Piano integrato di trasporto, con l’obiettivo di adeguare il sistema del trasporto pubblico locale nell’area dello Stretto alle esigenze di mobilità delle aree rivierasche, tanto durante la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, quanto successivamente. In secondo luogo, l’adeguamento di porti ed infrastrutture portuali, sia esistenti sia di nuova realizzazione”.

 

Salvo Pogliese

“Il primo concorso di idee per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina risale al 1968, sono stati spesi centinaia di milioni per non vedere la sua realizzazione. Oggi finalmente si volta pagina, questo governo sancisce l’importanza strategica di un’opera non solo per la Sicilia e la Calabria ma per l’Italia e l’Europa, senza trascurare la viabilità interna per ciò che concerne i collegamenti autostradali e ferroviari”.Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese. “Siamo davvero – aggiunge – a un punto di svolta rispetto a un passato in cui non si è stati in grado di concretizzare quella che sarà una delle opere pubbliche che resteranno nella storia”.

 

 

Ella Bucaro

“Il ponte sullo Stretto di Messina è il simbolo dell’attenzione del governo Meloni verso il sud d’Italia. Oggi è una giornata storica e c’è grande soddisfazione per il lavoro svolto in questi mesi. In tempi rapidi si è reso concreto un progetto già approvato nel 2011, con l’obiettivo di portare grande beneficio all’Italia e all’Europa con il rispetto di norme comunitarie. Il ponte garantirà il taglio di 100 mila tonnellate di anidride carbonica, un progetto approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici che non potrà che rappresentare un grande vanto e prestigio all’Italia e che darà alla Calabria e alla Sicilia sviluppo economico, sociale e culturale come mai è successo dall’unità nazionale a oggi. Inoltre, questa opera darà un ruolo strategico all’Europa nel Mediterraneo e per questi motivi il voto di Fratelli d’Italia a questo decreto non può che essere favorevole”. Così la senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo.

 

 

 

“Approvato il decreto per il Ponte sullo Stretto di Messina. Giusto realizzarlo”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, deputato di Azione-Italia Viva. “Sarà una straordinaria occasione di sviluppo per tutto il Sud, va accompagnato da tante infrastrutture da troppo tempo bloccate, e sarà anche una straordinaria opportunità di mostrare le capacità italiane nel mondo. Noi faremo la nostra parte, vigilando affinché le parole si concretizzino, si aprano i cantieri, i tempi vengano rispettati e i soldi pubblici non vadano sprecati”, conclude.

 

 

 

Peppe De Cristofaro

“La giornata di oggi è la perfetta metafora dello scollamento tra la surreale discussione sulla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e l’informativa del ministro Musumeci sulla recente alluvione. Un brusco ritorno alla realtà: da una parte il sogno faraonico del ponte sullo Stretto che torna, sempre con lo stesso progetto e sempre più obsoleto, e poi drammaticamente il paese reale, l’Italia del 2023, l’Italia assediata dal fango, dalle alluvioni, dal dissesto idrogeologico. Uno scollamento gigantesco tra il mondo reale e la fantasia. Una politica incapace di mettere in campo i provvedimenti utili al paese come la legge sul consumo di suolo e quella sul clima che dovrebbero essere all’ordine del giorno. La differenza tra il mondo reale e la fantasia”. Così il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro, che è anche presidente del gruppo Misto del Senato. E continua: “La cosa comica è che lo stesso governo che vuole questa opera faraonica, che immagina uno sviluppo del sud a partire dalla realizzazione di questa infrastruttura, propone l’autonomia differenziata, la secessione delle regioni più ricche d’Italia a danno del mezzogiorno. Una cosa al sud e una al nord, dove il nord vince sempre. Una secessione che accentuerà i già drammatici divari nord sud. Uno scambio inaccettabile che i cittadini del mezzogiorno rigetteranno con forza. Esiste un paese reale e i sogni, noi stiamo con il paese reale”.

 

Silvia Fregolent

“Noi diremo sì a questo decreto. Quella di poter dire ‘si inizia’ è una opportunità che capita una volta ogni tanto. Noi saremo qui a incalzare il governo perché questo ‘si inizia’ avvenga veramente”. Lo ha detto la senatrice del gruppo Azione-Italia viva, Silvia Fregolent, annunciando il voto favorevole del suo gruppo al decreto. “Noi pensiamo che le infrastrutture non abbiano colore politico e che vadano fatte per il bene del Paese. Prendiamo il Tap: c’era chi pensava che il Tap sarebbe stata una devastazione ambientale, che in Puglia non ci sarebbero stati più turisti. Ovviamente, niente di tutto questo è avvenuto. Per fortuna il governo Renzi ha fatto il Tap e ora, anche grazie al Tap, la crisi energetica è stata attenuata. Ricordo poi al ministro Salvini – ha aggiunto Fregolent – che le opere iniziate in Sicilia e in Calabria, da lui rivendicate, sono anche frutto del lavoro fatto dai governi precedenti, a partire da quello Renzi”. E ha concluso: “Secondo noi il progetto del 2011 andava modificato, ma noi siamo per il fare. Se il governo dice che in questo modo si accelera l’avvio dei lavori, noi ci fidiamo: ma incalzeremo e valuteremo”.

 

 

Marianna Caronia

“La tenacia di Matteo Salvini realizza un punto fondamentale del programma del governo nazuonale di centrodestra. Il via libera al decreto Ponte rende effettiva la volontà di realizzare la più importante infrastruttura del Paese nello Stretto che congiunge la Sicilia alla Calabria. Prevale in questo momento l’orgoglio di essere riusciti laddove per molto tempo la politica non ha saputo dare certezze. Il Ponte nello Stretto renderà possibile uno sviluppo omogeneo del meridione eliminando l’isolamento che la Sicilia ha subito nel collegamento con il continente. L’opera permetterà, inoltre, il completamento del corridoio 1 Palermo-Berlino previsto dall’Unione Europe e senza dubbio sarà un’attrazione unica per l’alto livello ingegneristico che richiamerà turisti da tutto il mondo”. Lo afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana in una nota sottoscritta anche dai deputati Pippo Laccoto e Vincenzo Figuccia, assieme agli assessori Luca Sammartino e Mimmo Turano.

 

 

 

 

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