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Nuova riunione all'assessorato Territorio e Ambiente

Pontile di Romagnolo, va avanti l’iter per l’abbattimento: le opzioni sul tavolo

giovedì 2 Ottobre 2025
Pontile di Romagnolo, sopralluogo

Abbattere il pontile di Romagnolo. E’ questa la missione che si sono posti tutti gli attori istituzionali coinvolti. Dal Comune di Palermo alla Regione Siciliana. I sopralluoghi condotti in queste settimane dai tecnici lasciano pochi dubbi. Le parole del sindaco Roberto Lagalla ancora meno.

L’ex Rettore ha definito la struttura di via Messina Marine “un immondo relitto“. E come già ricordato in altre occasioni, sembra impossibile dargli torto. Negli ultimi dieci anni, l’area demaniale è stata preda di ladri, vandali e incivili di ogni genere. I malviventi hanno rubato tutto quello che si poteva rubare, hanno danneggiato tutto quello che si poteva danneggiare. A fare il resto ci hanno pensato le conseguenze provocate dagli incendi appiccati alla struttura in legno negli ultimi anni, come quello del 2023. Oggi, il pontile di Romagnolo è devastato, nel frattempo divenuto casa di alcuni “amici di strada” che hanno trovato riparo in quel che è rimasto della casetta in legno durante la notte o i giorni di pioggia. Fatto che ha portato diversi rappresentanti del territorio, come ad esempio il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico, a chiedere di procedere con lo smantellamento della struttura.

L’abbattimento del pontile di Romagnolo: nuovo vertice alla Regione

Una struttura che i tecnici dell’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente, in seguito ad un sopralluogo condotto lo scorso 12 settembre, hanno definito “fortemente logorata, oltre che dagli agenti atmosferici, da evidenti atti di vandalismo, nonché dalle conseguenze di incendi, rappresentando nel complesso un grande pericolo per la pubblica incolumità“. Insomma, non sembra esserci altra scelta che l’abbattimento del pontile di Romagnolo. Argomento di cui si è parlato in un nuovo vertice tenuto, mercoledì mattina, presso la sede dell’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente. Presenti, in rappresentanza del Comune di Palermo, l’assessore alla Viabilità Dario Falzone e il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo. Con loro i tecnici dell’assessorato regionale, nonché i rappresentanti della Capitaneria di Porto e della Polizia Municipale. Una riunione tecnica a ranghi più ristretti rispetto a quella tenuta venerdì scorso all’assessorato regionale alle Infrastrutture, ma che ha permesso di fare il punto sull’iter per abbattere il pontile di Romagnolo.

Un passaggio legato a doppio filo al futuro della Costa Sud

A redigere il progetto per l’abbattimento sarà con ogni probabilità l’Ufficio Regionale Tecnico dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, il quale ha manifestato la propria disponibilità ad occuparsi della procedura. Organismo che si interfaccerà, per questioni di competenza, con l’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente. Ignoti al momento sia i tempi che i costi dell’operazione, su cui peserà chiaramente lo smaltimento del legno bruciato, il quale va trattato come rifiuto speciale. Motivo per il quale si starebbe valutando anche l’opzione, anche se meno quotata, di inserire il progetto all’interno degli investimenti sul rilancio della Costa Sud, in particolare all’interno del capitolo di spesa relativo alla bonifica della foce del fiume Oreto.

Filone amministrativo al momento più indietro rispetto sia al restyling del porticciolo della Bandita che della creazione del parco a Mare dello Sperone. Procedure, quest’ultime, finite sotto l’egida di Invitalia. Assi ai quali si affiancano sia la bonifica del parco Libero Grassi che il completamento del collettore fognario Sud Orientale. Opere che, nel complesso, prevederanno investimenti per circa 100 milioni di euro. Risorse necessarie a rilanciare le ambizioni naturalistiche ed economiche della Costa Sud. Sette chilometri di Costa Sud su cui, come si è detto più volte, si gioca il futuro della città di Palermo.

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