Lasciate alle spalle le ferie estive, i corridoi di Palazzo dei Normanni sono tornati a popolarsi. Dopo un mese di stop, le attività parlamentari sono ripartite dalle Commissioni, dove le materie da discutere certamente non mancano. Un inizio abbastanza soft, tra programmazione dei lavori e pareri sul Defr, il Documento di economia e finanza regionale per gli anni 2026-2028 approvato a fine giugno dalla giunta regionale guidata da presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Ma le riforme urgenti non possono attendere. E se la VI Commissione Salute, guidata da Giuseppe Laccoto, freme nel trovare la giusta quadra per dare il via libera allo schema della nuova rete ospedaliera, anche in II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone, alcuni ddl lasciati in sospeso, a causa della pausa di agosto, non sono più rimandabili. E’ il caso del disegno di legge sulla riforma dei dirigenti regionali, che ha ottenuto il parere favorevole sulla copertura finanziaria.

Procede a passo più lento, e soprattutto prudente, il lavoro a Sala d’Ercole, dove ormai, dopo le tensioni registrate nel corso della votazione della manovra ter, non sono più ammessi errori. L’obiettivo è quello di ricompattare il centrodestra e scongiurare una nuova ondata di franchi tiratori, e dunque il ripetersi di alcuni precedenti che hanno condizionato l’accantonamento del ddl sulla riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica e la votazione dell’ultima variazione di bilancio. “Compattezza” sarà la parola chiave, considerando alcuni aspetti fondamentali posti sotto la lente d’ingrandimento della conferenza dei capigruppo.
La prima seduta di settembre è stata lampo aperta solo per alcune comunicazioni. Conclusasi la prima riunione dei capigruppo, nel pomeriggio il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha incontrato il governo regionale. Il vicepresidente Nuccio Di Paola ha così rimandato la seduta ad oggi, alle ore 12:30, per comunicare l’esito della capigruppo, prevista per le ore 10:30. Sul piatto la prossima road map dell’Assemblea regionale.

La priorità sono le due manovre, la quater e la Finanziaria. Si procederà subito con la prima e l’iter parlamentare prenderà il via solo dopo il disco verde da parte della giunta regionale. All’interno dovrebbero riapparire gli emendamenti aggiuntivi rinviati e i cosiddetti fondi per i territori, pari a 35 milioni di euro. Spazio dovrebbero trovare i fondi da destinare alla stabilizzazione dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica e l’incremento delle risorse per sostenere le attività degli Asacom, aiutando Comuni e Province a garantire il servizio di assistenza svolto da figure specialistiche professionali che supportano persone con disabilità, in particolare studenti, nello sviluppo dell’autonomia e nella comunicazione, sia a scuola che in altri contesti. Qualche novità non è da escludere, come per esempio gli incentivi per l’attuazione delle misure dedicate al south working e ai giovani siciliani, temi cari al governatore e rivendicati anche sul palco dell’Etna Forum di Ragalna.
Dal 20 ottobre in poi l’attenzione sarà dedicata totalmente al confronto, alla stesura e alla discussione della prossima Finanziaria. Le aspettative sono alte e rispettare le tempistiche non sarà facile, ma l’obiettivo resta sempre lo stesso: approvare la legge di stabilità entro il 31 dicembre, traguardo raggiunto con successo negli ultimi due anni.
E poi? Incardinati in aula e in stand by ci sono i disegni di legge sulla Super Zes, approvato dalla III Commissione Attività Produttive, presieduta da Gaspare Vitrano, e sugli Enti locali, varato dalla I Commissione Affari Istituzionale, guidata dal presidente Ignazio Abbate. Entrambi attendo ancora di poter fare il loro debutto in aula. A questi si aggiungerà un altro ddl: la riforma dei dirigenti regionale, attesa da circa 25 anni. Considerando i tempi stretti, però, difficilmente riusciranno a trovare spazio entro la fine del 2025. La probabilità che vengano rimandati ai primi mesi del 2026 è molto concreta.