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Primarie dei progressisti: a Palermo primo match a tre su legalità e Pnrr CLICCA PER LE FOTO

domenica 10 Luglio 2022

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Nella storica Villa Trabia, a Palermo, la prima assemblea tematica con i tre candidati della coalizione progressista alle presidenziali del 2022: Caterina Chinnici per il PD, Barbara Floridia per il M5S e Claudio Fava, Cento Passi. Un confronto politico sui temi dell’antimafia, dell’anticorruzione e della trasparenza nella Pubblica Amministrazione. Sono circa 14 mila le registrazioni alla piattaforma informatica per partecipare alle primarie online prevedendo l’allestimento anche di oltre 30 gazebo per votare fisicamente. Le iscrizioni si chiuderanno il 21 luglio, mentre il 23 si voterà per il candidato del centrosinistra in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno.

Molti volti noti della scena politica regionale e locale: tra i deputati grillini all’Ars, Roberta Schillaci, Gianina Ciancio,Giampiero Trizzino, il capogruppo Nuccio Di Paola e Luigi Sunseri (nella rosa dei nomi papabili alle primarie), il consigliere comunale Antonio Randazzo. Tra gli ospiti l’ex primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando insieme a colui che fu il suo vicesindaco, Fabio Giambrone, tra i residenti a Sala delle Lapidi, ma da ultimo degli eletti nelle file del Pd. E Carmelo Miceli, sempre per i dem, battuto al primo turno dall’attuale sindaco di Palermo Roberto Lagalla, alle amministrative dello scorso 13 giugno.

Temi che entrano in un concetto molto più ampio che è quello della legalità, concetto trasversale a tutte le politiche e dell’amministrazione, nell’azione di governo è la regola. – afferma l’eurodeputata Caterina Chinnici  – . Su questo fronte mi impegno da sempre in ambito istituzionale e al Parlamento europeo. L’ho fatto anche in passato: mi piace ricordare che nell’ambito del mio precedente impegno come assessore regionale, sono stata l’autrice di una legge sulla trasparenza e sulla semplificazione amministrativa, contenente norme importanti proprio sull’anticorruzione, approvata all’unanimità, ma finora rimasta inattuata.

Con riferimento ai fondi del PNRR, secondo Chinnici, bisogna lavorare molto in termini di prevenzione del rischio di infiltrazioni mafiose. “Vorrei ripartire da quella legge, all’epoca molto avanzata, oggi andrebbe rivista, per rendere l’amministrazione regionale più dinamica e al tempo stesso elimini quelle procedure incerte e tempi lunghi che possano lasciare spazio ad ingerenze del malaffare, della corruzione e della criminalità organizzata della mafia. Un aspetto molto importante per l’utilizzo del Pnrr e, più in generale, dei fondi dell’Ue. Dispiace a me, che mi batto in PE per fare arrivare in Sicilia finanziamenti importanti che poi non vengono utilizzati”. Altri nodi da affrontare “sono la sanità, le infrastrutture per la viabilità, l’emergenza rifiuti, il tema dell’insularità”

L’arrivo dei fondi del Pnrr spinge a creare presidi sull’anticorruzione e sulla trasparenza, per fronteggiare le possibili infiltrazione della criminalità organizzata.

La lotta alla corruzione sia fondamentale – ha detto Claudio Fava – perché sottrae 4 miliardi all’economia reale. Uno degli strumenti importante è il tracciamento trasparente in forma telematica delle pratiche sugli appalti. Questo evita il contatto fisico tra imprenditori e pubblica amministrazione. Oltre a considerare la corruzione come un tema da cui guardarsi – continua Fava – occorre mettere in campo una capacità di intervento per contrastarla, che finora non c’è stato. 

“I fondi del Pnrr possono stare dentro una strategia secondo la logica di come possiamo spendere le risorse: occorre passare dal meridionalismo quantitativo a quello qualitativo. E la qualità della spesa è legata a quello che noi vorremo fare della Sicilia. Digitalizzare questa terra, ad esempio, vuol dire anche più competitive le nostre imprese e maggiormente performante la formazione dei nostri ragazzi. E’ un obiettivo, se riteniamo che il tema della condizione del lavoro femminile è importante perché mancano gli asili nido a tempo pieno, utilizzare i fondi del Pnrr, come non è stato fatto fino ad adesso, in questo senso, è una direzione di marcia per spendere. Occorre puntare sulla qualità della P.A. e della burocrazia, capace di gestire le risorse mediante una pianificazione strategica, evitando le infiltrazioni mafiose. Il Pnrr è antidoto per questa terra, e va protetto dalla corruzione”, 

Il cambiamento di questa terra è possibile – afferma Claudio Fava – . Tante criticità, se parliamo dell’emergenza rifiuti, la criticità è legata al fatto che quattro governatori su quattro, in questi ultimi vent’anni, hanno inteso proteggere il monopolio e le grandi discariche private, evitando di investire sul pubblico, distruggendo il circolo dei rifiuti e rendere la discarica come unico terminale possibile”. 

Per il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Barbara Floridia “dagli approfondimenti fatti da commissioni antimafia vengono sempre evidenziate le stesse criticità. Se delle leggi sono state fatte e non riusciamo ad applicarle, o mancano, cosa possiamo fare? Trovare leggi che vanno a risolvere problemi esistenti da decenni- continua Floridia – prevedere misure economico-sociali che vanno a liberare i nostri ragazzi dalla manovalanza della criminalità mafiosa”, riferendosi  al reddito di cittadinanza, “Ecco, servono misure che vanno a proteggere e liberare i cittadini e riprendere la legge sulla trasparenza, inoltre i giornalisti devono assistere alla sedute d’aula del Parlamento siciliano. La stampa deve avere postazioni fisse dentro sala d’Ercole. I cittadini hanno diritto di sapere tutto quello che succede e non solo quello che inquadrano le telecamere. Lo si deve fare in omaggio alla trasparenza, una battaglia che il M5S ha portato avanti sin da quando è entrato nelle istituzioni siciliane”.

Da subito, fin dalle prima battute della scorsa legislatura – ha aggiunto a latere il capogruppo all’Ars e referente siciliano del M5S Nuccio Di Paola – il M5S ha cercato di fare dell’Ars una casa di vetro e lo dimostrano i fatti. É grazie a noi che le dirette streaming delle commissioni sono state fatte per la prima volta all’Ars, come è grazie a noi che sono pubbliche le presenze dei deputati nel sito dell’Ars. Ci batteremo per portare dentro l’aula i giornalisti che tra l’altro non possono contare nemmeno su una sala stampa, chiusa da circa un anno per lavori. Auspichiamo che si rimedi al più presto“.

Il dibattito si alternava tra varie questioni di attualità. A proposito di legalità, durante il confronto pubblico non si può non parlare delle recente sentenza Montante: la Corte d’Appello di Caltanissetta ha condannato l’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante, a 8 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. In primo grado aveva avuto 14 anni.

Il sistema Montante ha a che fare con i comportamenti e le responsabilità di tante persone, di un sistema, appunto. Un governo parallelo che ha determinato pure gli assetti di giunta regionale”. Ha detto Claudio Fava, aggiungendo che “La cosa grave è che tutti conoscevano questo metodo come elemento di abitudine. Ci sono carriere, fino ai vertici della nazione, costruite all’ombra di Montante. E su questo dobbiamo interrogarci”, ha concluso il candidato alle primarie.

La questione morale è un tema sociale, la lotta alla corruzione è fondamentale. Se c’è una burocrazia preparata, qualificata – aggiunge – le possibilità di interferenze saranno limitate”. A proposito dei fondi del Pnrr “c’è una borghesia mafiosa che sta investendo il proprio capitale umano cercando di intercettare questa spesa”. Per Fava “occorre mettere in campo una capacità di intervento per contrastare la corruzione, che finora non c’é stato”.

 

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