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La Regione Siciliana e Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), insieme a favore della legalità e per il contrasto alla criminalità mafiosa. A Palazzo d’Orléans, a Palermo, si tenuto il “CFA Live Forum. Tecnologie per la sicurezza, strumenti per la prevenzione”, per presentare alla stampa il progetto “Criminal Focus Area” di Agea, sviluppato per contrastare i fenomeni criminali connessi alle attività produttive, e il progetto di videosorveglianza e controllo delle aree a rischio promosso dalla Regione con un importante finanziamento del Pon Legalità.
“Il nostro obiettivo è quello di utilizzare i fondi europei per contribuire ad assicurare un controllo ulteriore del territorio nelle aree particolarmente vulnerabili, interessate da episodi di micro e macro criminalità, parlo delle aree agricole e industriali, e dal fenomeno degli incendi dolosi che aggrediscono le zone boschive. Grazie alla convergenza di numerosi enti e istituzioni, avviamo importanti iniziative di prevenzione che si avvalgono delle nuove tecnologie di cui oggi possiamo disporre. Siamo orgogliosi di poter dare così – con l’importante investimento di quasi 31 milioni di euro destinati a questa rete di monitoraggio sul territorio – il nostro apporto e supporto al lavoro prezioso che ogni giorno svolgono le Forze dell’ordine, le Forze armate e il Corpo forestale”, ha spiegato il Presidente della Regione, Nello Musumeci, nella rinnovata Sala Alessi che ha ospitato la sua prima conferenza stampa.
“Il progetto costituisce un primo passo verso una più seria solida collaborazione interistituzionale, per garantire agli imprenditori di portare avanti la propria azienda senza timore di essere sopraffatti da bande di malviventi”, ha sottolineato il governatore della Sicilia.
Il progetto della Regione (da 30 milioni di euro) vuole rafforzare i presidi di legalità sia di aree a particolare vocazione produttiva, sia di aree rurali di particolare rilevanza per lo sviluppo sostenibile. Il progetto prevede l’implementazione di soluzioni tecnologiche per il monitoraggio delle aree a maggior tasso di fenomeni di illegalità, per creare le condizioni per un controllo diffuso e capillare del territorio anche tramite la videosorveglianza, e si concentra anche sulle alle aree industriali con specifico focus sulle ex province di Catania (Z.I. CT) e Caltanissetta (Z.I. Caltanissetta- Calderaro, San Cataldo e Settore Nord 2 e Nord-Est di Gela), in coerenza con il “Protocollo di Intesa per la realizzazione di azioni nei settori della Legalità e sicurezza da finanziare con le risorse attribuite dalla Regione Siciliana per il ciclo 2014-2020 PON Legalità”.
Agea rinnova il suo impegno alla guida del “Criminal Focus Area”, il progetto, sviluppato sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto
con il Ministero dell’Interno, che ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni criminali connessi alle attività produttive attraverso
supporti decisionali e strumenti di valutazione e controllo utilizzabili dagli “addetti ai lavori” che si trovano nelle Regioni parte del
Programma Pon Legalità. Un investimento importante di oltre 48 milioni di euro, di cui il 50% direttamente finanziato da Agea.
Il progetto di Agea criminal focus vuole valorizzare la base dati che detiene l’agenzia detiene per fini istituzionali. “Una base informativa territoriale vastissima”, ha spiegato Silvia Lorenzini, direttore Area Coordinamento di Agea e responsabile del progetto Criminal Focus Area, “il dato dal 2015 ha assunto anche una dimensione visiva e permette di costruire correlazioni e permette di agevolare il governo delle correlazioni territoriali. Abbiamo voluto mettere a disposizione i nostri dati ad altri enti”. Un sistema che consente anche di avere una visione storica dei dati in maniera tale che le analisi rendano evidenti cosa accade nel territorio e sviluppando anche possibilità predittive. “Il progetto crescerà perché ha bisogno di evolvere e deve diventare uno strumento e deve crescere con la sensibilità delle amministrazioni e delle forze della polizia”, ha concluso Lorenzini.
“Sono due progetti che si integrano e si parlano, si tratta di un finanziamento alla collettività, alle filiere agricole e agli imprenditori”, ha aggiunto Valentina D’Urso, direttore della segreteria tecnico amministrativa dei fondi Ue e dei Pon del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, “abbiamo messo a terra 76 progetti in Sicilia per circa 98 milioni di euro e toccano la sicurezza, inclusione sociale, recupero beni confiscati e rafforzamento degli apparati di contrasto e prevenzione”.
“Mettere la tecnologia a supporto della prevenzione e repressione di importanti fenomeni criminosi pone un tassello importante nel nostro ambizioso progetto di ripristino della legalità, in particolare nelle aree meno sviluppate e quindi più deboli del paese – commenta Gabriele Papa Pagliardini, direttore Agea – Grazie ai finanziamenti europei previsti dal Pon Legalità, infatti, è stato possibile mettere a servizio delle forze di polizia, degli enti pubblici e degli enti locali e regionali, gestori del territorio, le più moderne tecnologie in materia di telerilevamento di fotointerpretazione del suolo che, attraverso la sovrapposizione delle foto aeree storicizzate, forniscono informazioni preziose sia per le attività di indagine che per le attività di gestione e monitoraggio del territorio”.
In tale contesto di forte collaborazione tra le istituzioni, la Regione Siciliana avvierà un sistema di monitoraggio e salvaguardia, grazie a un finanziamento di quasi 31 milioni di euro del Pon Legalità per un grande progetto di videosorveglianza, che coinvolgerà l’intero
territorio regionale. Il “Sicily Cyber Security” prevede l’implementazione di soluzioni tecnologiche per il monitoraggio delle
aree a maggior tasso di episodi di illegalità, per creare le condizioni di un controllo diffuso e capillare del territorio con specifico
riferimento alle aree industriali e rurali e per prevenire e contrastare i fenomeni criminosi a danno di aree naturalistiche di interesse
collettivo.
L’iniziativa vede l’innovativo Cruscotto CFA – apparato tecnologico di valutazione e controllo al servizio delle amministrazioni
comunali e regionali – protagonista degli studi preliminari per l’individuazione delle aree maggiormente a rischio e il posizionamento
strategico della strumentazione di videosorveglianza ai fini delle attività di prevenzione del danno ambientale.
Apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso dal generale Rosario Castello, comandante della Legione carabinieri Sicilia, dal generale Antonio Quintavalle Cecere, comandante della Guardia di finanza di Palermo, dal colonnello Sergio Franco dell’Esercito italiano e colonnello Moris Ghiadoni dell’Aeronautica militare 37° stormo Trapani Birgi.