Non c’è pace per Antonino Speziale.
Il Tribunale di sorveglianza di Caltanissetta ha rigettato la richiesta di scarcerazione anticipata, presentata il 5 giugno dall’avvocato Giuseppe Lipera.
LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA
Secondo quanto affermato dai giudici, l’atto “è da rigettarsi in quanto non appare idonea a favorire la rieducazione del reo nè ad assicurare la prevenzione del pericolo di commissione di altri reati“.
Antonino Speziale sta scontando, dal 14 novembre 2012, otto anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo Filippo Raciti, avvenuto a seguito degli scontri del derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007, avvenuti nei pressi dello stadio Massimino. Il fine condanna è quindi previsto per la fine di quest’anno.
I giudici, nel motivare la sentenza, sottolineano la “gravità dei reati” per cui è stato condannato. Inoltre, i togati evidenziano che in carcere, nel 2020, “ha commesso tre gravi illeciti disciplinari. Promozione disordini e sommosse, atteggiamenti offensivi e promozione di ulteriori proteste“.
Nelle scorse settimane, era intervenuto ai nostri microfoni il padre di Antonino, Roberto Speziale, che aveva parlato delle vicende giudiziarie che hanno riguardato in questi anni suo figlio.
“La realtà è questa, purtroppo su Antonino Speziale ci sono stati dei pregiudizi. Non gli è stato concesso nulla. Nessuno si è assunto la responsabilità di decidere, per paura che poi qualcuno potesse dire ‘per colpa tua è uscito’ o ‘per colpa tua non è uscito…’. Mio figlio è un caso a parte e chi ne parla fa finta di non capire. Non si vuole la verità. Guardi, un sacco di persone che incontro in giro mi dicono tutti la stessa cosa, ‘Antonino Speziale è innocente‘. Intanto non gli è stato concesso nulla, sta soffrendo”, aveva commentato il padre.