Lista con simbolo solo a Messina. In altre aree della Sicilia spazio a candidature civiche. Questa è la strategia di Sud Chiama Nord. Un piano di cui gli esponenti del partito hanno parlato questa mattina in una conferenza stampa tenuta nella Sala Stampa dell’Assemblea Regionale Siciliana. A rappresentare la compagine c’erano i due deputati regionali Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto, nonché il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice. Assente, ancora una volta, Cateno De Luca. “E’ in una pausa di riflessione“, ha dichiarato il sindaco di Santa Teresa Riva, passando poi a parlare di questa tornata elettorale del 27 aprile.
“Queste elezioni non ci piacciono. Non fanno tornare protagonista la gente, ovvero l’obiettivo di ogni elezione – spiega Danilo Lo Giudice -. Sarà un voto particolare in cui a decidere saranno consiglieri comunali e sindaci. Non si può condividere la scelta di non poter scegliere il presidente della Città Metropolitana. I primi cittadini dei tre capoluoghi siciliani sono già oberati. Queste elezioni non hanno un’importanza politica per noi. Per questo abbiamo deciso di non presentare liste di Sud Chiama Nord tranne che a Messina. Abbiamo scelto di fare un ragionamento civico“.
A Palermo candidato in Forza Italia, profilo in FdI a Catania
Fatta eccezione per il capoluogo peloritano, Sud Chiama Nord andrà con candidature civiche. A Palermo, il partito ha deciso di sostenere Giovanni Di Gangi, consigliere comunale di Alimena, inseritosi all’interno di Forza Italia. A Catania invece, Sud Chiama Nord sceglie Fratelli d’Italia, candidando Alfio Barbagallo (consigliere comunale di Zafferana Etnea). A Enna invece ci sarà Salvatore Marino, consigliere comunale di Piazza Armerina il quale si muoverà a sostegno del candidato alla presidenza Rosario Colianni (centrodestra). Appoggio esterno a Giuseppe Pendolino (FI-MpA-Centrosinistra) in provincia di Agrigento, attraverso la figura di Vincenzo Costa. Su Trapani, il gruppo di Sud Chiama Nord schiererà Giovanni Iacono a sostegno di Salvatore Quinci, candidato del centrosinistra. Mentre a Siracusa ci sarà Matteo Melfi, in appoggio al profilo di Michelangelo Giansiracusa.
“Saremo presenti con i nostri candidati, ma abbiamo lasciato i territori liberi di autodeterminarsi – ha dichiarato Danilo Lo Giudice -. Abbiamo cercato di rendere protagoniste le città in Provincia. E’ chiaro che il peso politico di un piccolo comune sia diverso da quello delle grandi città. Per noi quello che è fondamentale è rendere protagonisti i territori, portando avanti le nostre istanze all’Ars“.
L’assenza di Cateno De Luca
Qualcuno ha notato l’assenza, ancora una volta, del volto storico del partito, Cateno De Luca. Fatto su cui Danilo Lo Giudice spiega. “Lui è sempre al nostro fianco. Non ha fatto un passo indietro. Si è preso una pausa di riflessione dalla vita politica per dedicarsi al centro studi “TiAmo Sicilia”. Si è dedicato alla sua vita da amministratore, tramutando il suo lavoro in proposte concrete. A livello nazionale il nostro presidente Laura Castelli sta facendo un grande lavoro. Noi stiamo portando avanti il tesseramento in Sicilia che si concluderà il 30 aprile. Sono elezioni che diventano momento di confronto in tutta l’Isola”.
Su “L’Alternativa”: “Centrosinistra non è stato capace di aggregare”
Elezioni provinciali che hanno visto la nascita di un nuovo soggetto politico nel centrosinistra. Si tratta de “L’Alternativa“, gruppo che racchiude in sé M5S, AVS e Controcorrente. Gruppo, quest’ultimo, nato per volontà di un ex di Sud Chiama Nord qual è Ismaele La Vardera. Una sigla sulla quale Danilo Lo Giudice ha mostrato delle perplessità.
“Credo che il centrosinistra non abbia fatto un lavoro straordinario in termini di aggregazione. C’era un ragionamento, risalente a qualche mese, che abbiamo portato avanti per andare a votare. Ad un certo punto, i due segretari regionali di PD e M5S hanno deciso di fare una fuga in avanti convocando un incontro che doveva vedere la presenza di tanti amministratori. In realtà questo grande clamore non c’è stato. Non si può costruire una proposta alternativa in questa termini. Si costruisce coinvolgendo tutti. Se mettiamo ‘L’Alternativa’ su un simbolo, bisogna essere coerenti. Altrimenti diventa uno slogan che, nel concreto, non ha nulla di tutto di ciò“.