Renato Schifani non lascia. Anzi, il presidente della Regione raddoppia sul tema delle province. Il governatore ha parlato di questo e di altri temi all’interno del forum “Genio Mediterraneo”, momento di confronto fra i comuni di Palermo e Milano che si è tenuta questa mattina all’interno del Teatro Massimo. Durante il suo intervento, Schifani ha toccato vari temi: dalla sanità ai rifiuti, passando alla riorganizzazione degli enti locali. Non solo dibattito quindi. Anche molta politica. E a sottolinearlo c’è stata la partecipazione dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. L’esponente di Sala d’Ercole ha parlato del nuovo patto federativo con Roberto Lagalla e Raffaele Lombardo. In particolare, del nome “Stella del Sud“. Un elemento sul quale il sindaco di Palermo non ha nè confermato nè smentito, evidenziando però qualche piccola incertezza.
Il ritorno all’elezione diretta delle Province
Parlando del presidente della Regione, Renato Schifani ha aperto il suo intervento parlando proprio delle Province. Come è noto, il prossimo 27 aprile la Sicilia procederà, per la prima volta, all’elezione di secondo livello degli organi di Città Metropolitane e Liberi Consorzi. Un passaggio che non ha convinto buona parte del centrodestra siciliano, ma che si prospetta ormai come inevitabile. Ciò a causa della mancata sponda romana sull’emendamento al decreto emergenze che proponeva di ripristinare il voto diretto. Evidentemente, i tempi non erano maturi. Ma Schifani non si dà per vinto e lancia un chiaro messaggio al Governo Nazionale. “Un ritorno alle elezioni dirette per le Province penso sia utile ed indispensabile al nostro Paese. Mi auguro che, il governo, possa reintrodurla, con l’abolizione della riforma Delrio. Lanciamo un appello al governo nazionale perché all’interno del pacchetto delle riforme che si accinge a fare, possa rivedere quel modello che riteniamo non abbia dato grandi risposte“.
Schifani su sanità e polo pediatrico
Il governatore ha poi parlato di sanità, in particolare della carenza di camici bianchi nelle corsie dei nosocomi isolani. “Se oggi noi paghiamo l’assenza di medici è perché qualcuno ha sbagliato in passato. Chi stava a monte ha fatto male i conti e oggi mancano i medici: da un lato mancano e dall’altro abbiamo la fuga dei cervelli. Ci sono quelli bravi che preferiscono andare a Nord in realtà di eccellenza, che li ospitano e li fanno crescere. Cercheremo di evitarlo il più possibile aumentando le offerte didattiche“. Poi però arriva un passaggio su uno dei progetti più importanti per l’Isola. “Il polo pediatrico di Palermo è uno dei miei fiori all’occhiello. Contiamo di mettere la prima pietra entro l’estate. Nel momento in cui verrà definito consentirà di inserire in Sicilia un’eccellenza della pediatria nazionale. Il polo pediatrico – ha proseguito – sarà sicuramente una risposta per l’assistenza ospedaliera per i nostri nipoti e per i nostri figli. Ci siamo resi conto che quando si parla di difficoltà della spesa, bisogna lavorare tutti insieme per sbloccarla, superando i vincoli“.
Il tema dei rifiuti
Nel suo lungo intervento, Schifani ha poi toccato il tema dei rifiuti. Un aspetto sul quale Palermo e Catania risultano ancora particolarmente carenti. “Per l’area metropolitana di Palermo è in corso la realizzazione di interventi finanziari da parte della Regione per quasi 700 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che proprio in questo Teatro, la scorsa estate, abbiamo sottoscritto con la Presidente Meloni, ai quali vanno giunti investimenti di matrice europea e nazionale (PNRR e strutturali) e regionale“.
“Il principale è costituito dalla realizzazione del termovalorizzatore di Bellolampo, per il quale a brevissimo sarà pubblicata la gara per la progettazione insieme a quello di Catania – aggiunge il governatore -. Potremo liberare la Sicilia dalle discariche così come le conosciamo oggi, ormai sostanzialmente esauste, eliminare la spesa assurda di trasporto all’estero di rifiuti, produrre energia per la città, ridurre i costi per i Siciliani. Anche se occorre un impegno suppletivo per migliorare la raccolta differenziata, consentendo di valorizzare le risorse che si trovano in quello che per troppo tempo è stato solo materiale da abbancare in discarica“.
Il patto federativo fra Lombardo, Lagalla e Miccichè: il caso sul nome
Un evento al quale non è passata inosservata la presenza dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Il deputato regionale ha parlato del patto federativo in corso di definizione con Raffaele Lombardo e Roberto Lagalla. Un asse che finalmente sembrerebbe avere un nome, ovvero “Stella del Sud“. Una scelta che in parte sembra quasi rievocare il “Grande Sud” di cui Miccichè è stato fondatore. “Avevo scelto questo nome in quanto punto di riferimento, guida e luce. Avevo intravisto nei tre meccanismi un patto di positività“.
Un’uscita sulla quale però qualcuno sembra essere rimasto spiazzato. A cominciare da Roberto Lagalla. Il sindaco non ha infatti confermato questo aspetto. “Stella del Sud nome del mio movimento? Non ho annunciato nessun nome, la fantasia di Gianfranco, che è nota a tutti, ha avanzato una proposta sul nome. Ne stiamo discutendo proprio in questi giorni, tutti insieme. Tra il 22 ed il 23 marzo, presenteremo questo movimento sia sotto la linea politica, sia sotto gli aspetti più formali. Una stella fa sempre bene – ha aggiunto Lagalla – perché fa sempre luce, vedremo se si accenderanno altre luci dal punto di vista nominativo o se resteranno queste”.
Parole alle quali Gianfranco Miccichè ha risposto a stretto giro di posta. “Il mio problema non è se si chiama Juventus o no. Il mio problema è che vinca lo scudetto. Motivi per fare questa federazione? Non è facile riassumerli, ma sono moltissimi“.