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L'intervista

Raffadali, Cuffaro: “Con il nuovo commissario straordinario tempi accorciati. Programmati gli interventi su scuole e viabilità”

domenica 31 Agosto 2025
Silvio Cuffaro

La città del pistacchio tra ostacoli e tanta voglia di riscatto e di rinascita, nonostante le recenti avversità. Non si può definire un’estate del tutto tranquilla per Raffadali. Il paese, situato nell’entroterra Agrigentino, sta vivendo un nuovo inizio tra le mura comunali, ovviamente non senza polemiche e malumori. Ad alleviare le tensioni ci ha pensato il vasto programma dell’Estate Raffadalese 2025, tra eventi spettacoli e concerti. Senza dimenticare però le emergenze del territorio: emergenza idrica, scuole e viabilità. Di tutto questo ne abbiamo parlato con il sindaco Silvio Cuffaro. 

Il futuro di Raffadali con il nuovo commissario straordinario

Il mese di agosto, per Raffadali, è iniziato con un’importante scossa politica. Sciolto il consiglio comunale, si è insediato il commissario straordinario Antonio Tumminello, nominato dalla Regione. Il motivo? La mancata approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio 2025 e per il triennio 2025-2027, anche a seguito della diffida formale e perentoria trasmessa dal commissario ad acta a tutti i consiglieri comunali. Un’inadempienza costata cara.

C’erano ancora alcuni atti obbligatori di competenza del consiglio comunale che da quattro mesi paralizzavano l’attività amministrativa, non approvando il piano economico-finanziarie della Tari, non approvando la surroga di un consigliere comunale e il bilancio di previsione: tutti atti obbligatori per legge, con scadenze ben precise. Per quanto riguarda la mancata approvazione del bilancio – ha spiegato il primo cittadino Cuffaro – come sanzione è stato sciolto il consiglio comunale e si è insediato un commissario, che dovrebbe ora, come prima uscita, approvare la settimana prossima, il rendiconto 2024“.

La presenza di un commissario riuscirà a risolvere le inadempienze? Verranno accorciati i tempi – ha dichiarato – non farà perdere tempo all’amministrazione. Dall’esperienza che ci è stata negli ultimi mesi, la presenza di un commissario sicuramente garantirà una gestione più snella e più celere. Ancora non l’abbiamo messo all’opera. Il primo consiglio sarà convocato a breve“.

Alcuni giorni fa alcuni consiglieri decaduti hanno presentato un ricorso straordinario al presidente della Regione Renato Schifani contro il decreto dell’assessorato regionale alle Autonomia locali che stabiliva, per l’appunto, lo scioglimento dell’organo amministrativo. “Una cosa molto strana che abbiamo fatto un ricorso straordinario i cui i tempi sono sicuramente più lunghi. Non lo so da cosa nasce questa scelta, perché l’abbiamo fatta. Gli ultimi atti che questo consiglio comunale doveva approvare, per quanto mi riguarda, è il bilancio e il rendiconto, però se torneranno entrambi saranno stati approvati, per cui alla fine non c’è nessun atto prima delle future elezioni che possa coinvolgere il consiglio comunale in un’eventuale perdita di tempo o atti importanti che possano ostacolare, boicottare o fare ostruzionismo. Quindi o ritornano o rimangono fuori, la cosa mi lascia completamente indifferente“.

Scuole e viabilità: ecco i prossimi interventi

Un po’ come tutte le aree interne della Sicilia, anche Raffadali deve fare i conti con le problematiche che affliggono l’edilizia scolastica e la viabilità.

Per quanto concerne le scuole, il paese ne conta quattro. Di questi “due plessi sono stati riaperti dopo un’attenta ristrutturazione nel 2024, un altro istituto verrà riaperto i primi di settembre, all’inizio dell’anno scolastico. Ne resta uno i cui lavori sono al 70%. Entro dicembre pensiamo di consegnarlo. Tutti gli istituti scolastici sono in sicurezza, ristrutturati per intero e con impianti di energia alternativa“.

Sulla viabilità Cuffaro ha spiegato: “La priorità è quella di consegnare, spero entro l’anno, i lavori l’ultimo stralcio di finanziamento tratto della circonvallazione. Abbiamo trasmesso circa un mese fa il progetto alla Regione. Dobbiamo solo appaltare i lavori e speriamo di iniziare i lavori entro l’anno, quindi anche prima della scadenza del mio mandato. Abbiamo poi partecipato a diversi bandi, molti per migliorare la viabilità, le vie di fuga o interi quartieri in cui stiamo rifacendo le strade. Inoltre, abbiamo ancora circa 400mila euro per il rifacimento del manto stradale nelle strade principali della città che saranno fatti nel mese di ottobre, finanziati con la cassa depositi e crediti. Su tutto l’aspetto della viabilità abbiamo già dato una significativa sistemata a gran parte delle strade interne del Comune ed entro ottobre completeremo quello che è rimasto da fare“.

Crisi idrica nell’Agrigentino: la posizione di Raffadali

Ancora più complesso e articolato è il capitolo riguardante la crisi idrica, che vede l’Agrigentino una della province più colpite e in affanno della Sicilia. Anche in questo caso non sono mancati gli scontri. Nei giorni scorsi, infatti, Cuffaro aveva puntato il dito contro i sindaci appartenenti all’Aica, l’azienda idrica Comuni Agrigentini.

Nel 2024 – ha spiegato il primo cittadino di Raffadali – quando la provincia stava attraversando un periodo difficilissimo, abbiamo organizzato una serie di autobotti e siamo riusciti a garantire un servizio eccellente ai nostri concittadini, nonostante i turni fossero ogni 20 giorni. Quest’anno i turni sono settimanali, quindi non abbiamo sofferto particolarmente la crisi idrica, però l’Aica è un problema. Non sono stati pagati gli stipendi del mese di luglio e dobbiamo ringraziare tutti i dipendenti di Aica che con un grande senso di responsabilità stanno continuando a lavorare e ad erogare un servizio indispensabile. Il nuovo presidente e il nuovo consiglio di amministrazione stanno lavorando dalla mattina alla sera per cercare di recuperare questo momento di difficoltà“.

Intanto, una soluzione è stata trovata, ma Cuffaro ha sottolineato come adesso sia “necessario un grande senso di responsabilità da parte di tutti i sindaci che non hanno capito che, essendo un’azienda speciale, siamo tutti i soci e un eventuale paralisi di Aica coinvolgerebbe tutti i Comuni della provincia di Agrigento. Attualmente il consiglio di amministrazione lavora con un assegno in bianco che il mio Comune ha fatto loro, senza limitazione di spesa. Per cui è necessario che i sindaci abbiano un grande senso di responsabilità come controllori e nel seguire attentamente il lavoro che fanno i consiglieri di amministrazione di Aica, perché verrebbero coinvolti tutti i Comuni, rischiando il dissesto finanziario. Penso che i sindaci abbiano capito il messaggio, stanno ognuno cercando di risanare, di pagare il dovuto ad Aica, che ha un credito di oltre 8 milioni da parte dei Comuni, per non parlare dei 5 milioni che ancora devono alcuni Comuni dare“.

Poi “ci sono oltre 25 milioni di euro di perdite degli utenti morosi che vanno perseguiti perché tutti devono pagare l’acqua, in modo da poter programmare un piano industriale serio di gestione e una programmazione delle infrastrutture che è necessario rimodernare. Le reti vanno sistemate, sostituite, o portare avanti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Abbiamo oltre il 50% delle perdite ed è un costo enorme. Diminuendo le perdite diminuiremo così i grandi costi di gestione, che potrebbero essere utilizzati in ulteriori investimenti“.

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