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Polemiche sulla rappresentanza legale

Rap, cinque nomi per il ruolo di direttore generale: in Consiglio tiene banco l’indagine su Bellolampo

lunedì 29 Settembre 2025

Il futuro di Rap tiene banco in Consiglio Comunale. Mentre il sindaco Roberto Lagalla e i suoi dirigenti conducevano un sopralluogo in città sul problema dell’abbandono incontrollto dei rifiuti in strada, a Sala Martorana si è scatenato il dibattito sul destino della società Partecipata di Palazzo Cairoli. La seduta era convocata per l’approvazione del bilancio consolidato. Atto chiave per l’Amministrazione e necessario a sbloccare una partita fondamentale per l’assise palermitana, ovvero l’avanzo vincolato. Presente alla seduta anche l’assessore al Ramo Brigida Alaimo. Una partecipazione che si rivelerà, di lì a poco, praticamente inutile.

Caso Rap e mozione sulla Palestina coprono il bilancio consolidato

A prendere la parola, sin dalle prime battute del dibattito d’aula, sono state le opposizioni. Critiche, in particolare, le posizioni di Carmelo Miceli (Gruppo Misto) e Ugo Forello (Oso). Il primo si è concentrato sul procedimento che vedrà coinvolta la società Rap in merito alle responsabilità sull‘incendio avvenuto nella discarica di Bellolampo nel 2023. Il secondo invece si è concentrato su una partita chiave per la governance guidata da Giuseppe Todaro, ovvero la nomina del nuovo direttore generale. Incarico al momento ricoperto pro-tempore dal dirigente Massimo Collesano. Cinque i nomi in campo. Uno di questi è proprio quello di Collesano. Profilo sul quale Ugo Forello ha chiesto una chiara presa di posizione all’Amministrazione.

A cercare di riportare la discussione sui binari concordati è stato Giuseppe Milazzo. Il capogruppo di FdI ha ricordato la scadenza del 30 settembre per l’approvazione del bilancio consolidato, chiedendo quindi che si procedesse alla trattazione dell’atto. Inutile ricordare che a tale richiesta non è seguito il volere dell’aula. Anzi. L’esponente del PD Mariangela Di Gangi ha chiesto di prelevare, ancora una volta, il debito fuori bilancio a cui era legato l’ordine del giorno per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Una proposta sul quale si è alzato un muro contro muro. La maggioranza, ridotta a 12 elementi, non aveva i numeri per portare avanti la propria linea. Le opposizioni, presenti con 11 elementi, garantivano il mantenimento del numero legale ma non avevano la forza di portare avanti un prelievo in prima persona. Risultato: mancanza del numero legale e battaglia rinviata a domani, quando la maggioranza relativa richiesta si ridurrà a 16 elementi.

L’indagine sull’incendio di Bellolampo tiene banco in Consiglio Comunale

Fino ad allora, a prendersi la scena è stato il dibatttito sul futuro di Rap. Ad aprire le “ostalità” a Sala Martorana è stato l’intervento del consigliere comunale del Gruppo Misto Carmelo Miceli. L’ex parlamentare, componente della commissione Bilancio, ha parlato infatti del procedimento a carico dell’azienda di piazza Cairoli. “E’ di qualche settimana fa la notizia che c’è un processo a carico del presidente di Rap Giuseppe Todaro e di un suo dirigente della società Partecipata per disastro ambientale. Quello che non sapevamo, e che abbiamo scoperto accidentalmente, è che nella richiesta di rinvio a giudizio è che nel processo c’è un altro soggetto giuridico, ovvero la società Rap. La società Rap risulta indagata per illeciti di cui al modello 231. Illeciti gravi che afferiscono a carenze del modello organizzativo e che rendono Rap un soggetto indagato, nei cui confronti le numerose persone offese potrebbero esercitare l’azione civile“.

Nella richiesta di rinvio a giudizio – ha proseguito Miceli durante il suo intervento in aula –, vengono quantificati danni potenziali per 17 milioni di euro. La notizia è che, ad oggi, la Rap sarebbe difesa d’ufficio. Nessuno avrebbe esercitato il diritto di difendere la società. Segnalo però che la semplice nomina di un difensore d’ufficio, da parte della Procura, non è elemento sufficiente per difendere la società. Quando il difensore d’ufficio è chiamato in causa in simili occasioni, può intervenire solo se il Socio Unico esercita la costituzione d’ufficio. Di questo non abbiamo ancora notizia“.

La risposta della Rap

Accuse alle quali la Rap ha risposto con prontezza. “Si rappresenta che l’azienda in forza ad una delibera, la  numero 191 del 29 maggio 2025 che si allega,  ha regolarmente depositato gli atti della difesa della società. Il mandato legale è stato affidato all’avvocato Federica Folli“. Nomina peraltro già annunciata dall’esponente della DC Viviana Raja durante il dibattito in aula. “La Rap ha già provveduto a nominare il proprio avvocato. Qualcuno sta dicendo cose errate“. Contenzioso legale che inizierà mercoledì 1 ottobre e che vedrà la società Partecipata del Comune di Palermo impegnata in giudizio in prima persona. 

Cinque nomi nella corsa a direttore generale

Un canovaccio simile a quello su cui si è mosso l’intervento dell’esponente di “Oso” Ugo Forello. “Si pone una questione di opportunità. Il Comune di Palermo deve dare una direttiva. Non può diventare direttore generale di una società Partecipata un soggetto che speriamo riesca a chiarire la sua posizione. Anche se i capi d’imputazione sono difficilmente chiaribili. Stiamo parlando di reati accertati quasi per tabulas e che non riguardano ipotesi dolose, dove quindi si potrebbe discutere dell’intenzionalità, bensì di ipotesi di negligenza. Stiamo parlando di aver accertato che non sussistevano dei sistemi di sicurezza, antincendio e che non esisteva fisicamente il DVR e l’unità dei vigili del fuoco che doveva trovarsi in loco. Ipotesi difficilmente contestabili. Su questo vogliamo una risposta“.

Il riferimento del vicepresidente della commissione Bilancio è al bando per la nomina del nuovo diretto generale di Rap. Sono cinque i profili che sarebbero attualmente in corsa per la carica definitiva. La procedura va avanti da un paio d’anni e ha visto svolgersi una decina di sedute da parte della commissione esaminatrice composta da Giuseppe Pecoraro, Valerio Lo Brano e Francesco Vitale. A fare da Rup alla procedura è invece l’avvocato Maria Concetta Codiglione. Secondo quanto riferiscono fonti aziendali, l’iter dovrebbe chiudersi fra fine ottobre ed inizio novembre, anche se non c’è una data limite vera e propria. Attualmente in corsa, oltre al sopracitato dirigente pro-tempore Massimo Collesano, ci sarebbero i profili di Gianluca Arnone, Roberto Bortolotti, Vincenzo Marinello e l’attuale dg pro-tempore dell’Ersu Ernesto Bruno.

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