Passaggio chiave per il futuro di Rap. La società che si occupa della gestione del servizio raccolta rifiuti a Palermo sta per scegliere il suo nuovo direttore generale. Cinque i nomi attualmente in lizza. Fra questi figura anche il dirigente pro-tempore Massimo Collesano. La decisione dovrebbe essere formalizzata, secondo fonti aziendali, fra fine ottobre ed inizio novembre. Tuttavia, la delegazione sindacale della Cgil ha chiesto con una nota formale un’accelerazione sull’iter burocratico. Ad accendere i riflettori su Rap è però anche un’altra questione. A porla è l’ex capogruppo del M5S Antonino Randazzo, il quale ha presentato un’interrogazione al sindaco Roberto Lagalla. Motivo del contendere: il raggiungimento, da parte del CdA dell’azienda, del limite di bilanci approvabili, ovvero tre. Fatto che dovrebbe portare, a giudizio del consigliere comunale pentastellato, ad un rinnovo della governance.
La corsa per il nuovo direttore generale di Rap
L’iter per nominare il nuovo direttore generale è partito addirittura nel 2022. Momento nel quale alla guida dell’azienda c’era l’ex amministratore unico Girolamo Caruso. A dare seguito a quella decisione è stato l’attuale presidente Giuseppe Todaro, così come è avvenuto per gli altri concorsi portati a termine da Rap. Su tutti quelli relativi all’assunzione di nuovi operatori ecologici ed autisti. A luglio 2025 però, a causa dei tempi lunghi che hanno caratterizzato la procedura, è stato necessario ricorrere ad una nomina pro-tempore. Scelto per l’incarico è stato il dirigente Massimo Collesano, profondo conoscitore della macchina amministrativa della società di Palazzo Cairoli.
L’iter ha vissuto però un passaggio importante lo scorso 9 settembre, quando in sede sono stati convocati i candidati in corsa al ruolo di direttore generale. L’esito dei colloqui è stato reso noto invece a fine mese. Come rivelato da ilSicilia.it nei giorni scorsi, a contendersi il ruolo apicale in casa Rap sono in cinque. Oltre allo stesso Massimo Collesano, sarebbero candidati i profili di Gianluca Arnone, Roberto Bortolotti, Vincenzo Marinello e l’attuale dg pro-tempore dell’Ersu Ernesto Bruno.
Cgil chiede di accelerare
La decisione definitiva, come si è appreso da fonti aziendali, dovrebbe arrivare fra fine ottobre ed inizio novembre. Anche se non c’è un vero e proprio termine perentorio. Insomma, non c’è fretta. Anzi no. A mettere pressione alla governance di Rap sono le organizzazioni sindacali. E’ in particolare la Cgil, attraverso il suo delegato Riccardo Acquado, a chiedere “un intervento risoluto da parte dell’Amministrazione, ritenendo che è giunto il momento di sciogliere ogni riserva e procedere con celerità e determinazione alla nomina del nuovo direttore generale. La società ha urgente bisogno di una figura di alto profilo tecnico, dotata dell’autorevolezza necessaria per una conduzione efficace e incisiva, in considerazione che è fondamentale superare qualsiasi condizione di precarietà percepita che mina la stabilità e l’efficienza aziendale, garantendo a Rap una guida solida, legittimata e all’altezza delle sue sfide operative e strategiche“.
La provocazione del M5S sul rinnovo del CdA di Rap
C’è poi una seconda questione venuta fuori in queste ore. A “scagliare la pietra” è l’ex capogruppo del M5S Antonino Randazzo. In un’interrogazione rivolta al sindaco Roberto Lagalla, il consigliere provinciale de “L’Alternativa” ha citato il secondo comma dell’articolo 2383 del codice civile. Norma che disciplina l’attività degli amministratori all’interno dei CdA delle società Partecipate. Secondo il dispositivo citato da Randazzo, “gli amministratori non possono essere nominati per un periodo superiore a tre esercizi, e scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica“.
Giuseppe Todaro è stato nominato presidente di Rap il 14 aprile 2023. A breve, quindi, compirà circa due anni e mezzo di mandato. Periodo nel quale l’ex dirigente dell’Osp ha approvato i progetti di bilancio relativi alle annualità 2022, 2023 e 2024. Quest’ultimo è stato approvato dal Socio Unico a metà settembre con un passivo di 1,3 milioni di euro. Ben 2 milioni in meno rispetto a quanto previsto dal piano di risanamento redatto lo scorso anno per ripianare l’ampio passivo che ha contraddistinto l’annualità 2023.
Un problema che potrebbe riguardare altre Partecipate
Un’inversione di tendenza che non basta al consigliere comunale del M5S, il quale pone la questione all’attenzione del primo cittadino. “Atteso che a a far data da giorno 23 settembre 2025, ogni azione, decisione, iniziativa del CdA di Rap è nulla di fatto e di diritto – secondo Randazzo -, si chiede al signor sindaco se intende formalizzare al Presidente della Rap in uno al vice presidente ed alla consigliera della medesima partecipata, la scadenza del mandato al tempo conferito ai 3 professionisti, o se intende riassegnare agli stessi il medesimo ruolo decaduto, nonostante abbiano determinato, con la loro azione manageriale, due esercizi in perdita (il 2023 e il 2024) sui 3 a loro responsabilità (il 2022, il 2023 e il 2024)“.
Inoltre, l’esponente di Sala Martorana chiede al sindaco “se intende parimenti formalizzare ai CdA delle altre partecipate, alla data di convocazione finalizzata alla approvazione del terzo bilancio, la decadenza dei CdA delle partecipate stesse, o se ritiene, anche per esse, di dover ricorrere a rinominare gli stessi CdA a prescindere dai risultati della gestione dei servizi pubblici di loro competenza e responsabilità“. Circostanza in cui potrebbe rientrare anche il CdA di Amat, nominato nello stesso periodo di quello di Rap.