Ruggero Razza, candidato a Bruxelles con Fratelli d’Italia, ribadisce un fatto: nei prossimi anni l’Europa sarà centrale per l’Italia, ma soprattutto per la Sicilia.
Il governo nazionale – secondo Razza – ha riportato, grazie a quello che è stato definito piano Mattei, l’attenzione dell’Europa verso l’Africa e il Mediterraneo. Adesso l’obiettivo è che l’agenda del governo Meloni diventi l’agenda dell’Europa con un ritorno significativo in termini di risorse per l’Isola.
“Con Giorgia Meloni l’Italia ha fatto sentire la sua voce in Europa e ha difeso il nostro interesse nazionale. Se si guarda al Mediterraneo e all’Africa, non solo con il piano Mattei, se si affrontano nodi strutturali come il finanziamento del debito comune per favorire la crescita, ben si comprende come più forte sarà FdI, più grande sarà la capacità di influenza dell’Italia nelle decisioni che l’Ue dovrà assumere, con inevitabili cambiamenti rispetto al passato”. Lo ha detto l’ex assessore regionale Ruggero Razza in una intervista rilasciata ieri al quotidiano La Sicilia.
C’è poi un’altra questione da mettere a fuoco e che riguarda la programmazione delle risorse europee fino al 2027 e, quindi, nei prossimi anni la politica dovrà elaborare una attenta strategia per il periodo successivo. E per la Sicilia è fondamentale raggiungere l’obiettivo e avere la capacità di sfruttare i fondi comunitari.
“Mi piacerebbe lavorare con i sindaci siciliani e le loro amministrazioni – ha aggiunto Razza a la Sicilia – anche perché in Sicilia c’è un deficit che riguarda il partenariato pubblico-privato: la capacità di accedere ai fondi diretti e ai programmi comunitari. Penso alla ricerca, prima di tutto. Noi siamo abituati a fondi di derivazione, che finora sono stati moltissimi. Dobbiamo riuscire a cogliere tutte le opportunità, a maggior ragione se saremo capaci, come governo nazionale, di imporre un’agenda che sposi il piano Mattei”.
Le istanze siciliane da rappresentare al parlamento europeo sono tante.
“Il compito di ogni rappresentante dovrà essere affrontare questioni di stringente attualità: le politiche agricole e per la pesca; gli investimenti comunitari, a partire dal Pnrr; la tutela della Sicilia nelle politiche di coesione; l’agenda italiana verso l’Africa; la centralità della Sicilia nel Mediterraneo; l’autonomia energetica e l’approvvigionamento delle materie prime; i trasporti e lo stato di insularità; la tutela della nostra identità cristiana di fronte al fallimento del multiculturalismo”.