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Il colloquio

La marcia di avvicinamento alle Europee, Cardillo: “FdI? Un baricentro essenziale che rafforza la coalizione del centrodestra”

giovedì 14 Marzo 2024

L’otto giugno appare ormai sempre più vicino, l’ora X sta per scoccare. Le elezioni regionali in Sardegna e in Abruzzo (senza dimenticare l’esame in Basilicata di aprile) si sono rivelate un’ottima palestra per iniziare a seminare il terreno in vista del voto che ridisegnerà gli equilibri di Bruxelles. Forte del traguardo tagliato nell’ultimo weekend, all’interno di Fratelli d’Italia si fortifica sempre di più l’idea di potersi confermare e magari superarsi, alzando l’asticella e concedendosi qualche obiettivo in più.      

Rispetto al 2019 il quadro politico è parecchio cambiato, soprattutto all’interno del centrodestra, che oggi ha stravolto il suo baricentro. La Lega navigava oltre il 34%, raggiungendo i suoi massimi storici, mentre i meloniani avevano appena iniziato il loro percorso di crescita, attestandosi poco sotto al 6,5%. Ma qual è lo scenario attuale?Il partito sta cercando la formula più corretta per tenere sempre vicini gli elettori e avvicinarne di nuovi. Fratelli d’Italia si pone l’obiettivo di essere quello che non è riuscito a essere il Popolo della libertà tanti anni fa: il riferimento di tutti coloro che si ritengono alternativi alla sinistra“. A spiegarlo è stato il presidente provinciale di Fratelli d’Italia a Catania, Alberto Cardillo che ha specificato come questo ambizioso progetto debba passare dal rispetto verso “i nostri alleati, sia a destra sia al centro ma è chiaro che Fratelli d’Italia è il partito guida della coalizione e deve rappresentarlo sia nei contenuti sia nelle facce. Ecco perché condivido il principio di mettere in campo profili che rappresentino storie di coerenza e la storia del partito“.

Cardillo, infatti, non ha dubbi e il metodo Marsilio, vincente in Abruzzo, potrebbe rivelarsi la strategia migliore. “Marsilio viene da una storia conosciuta da tutti, di grande coerenza e sacrificio. Questa scelta ha dato i suoi frutti. Nel giro di pochi giorni o qualche settimane sarà definito un impianto di una lista importante“. L’attesa più importante? Capire se Meloni scenderà in campo o no.Ovviamente sarà una cosa molto importante: è il presidente del consiglio, il capo del partito ed è la figura che rappresenta più di tutti quello che è Fratelli d’Italia“. Secondo le previsioni del presidente provinciale la strada è spianata verso la riconferma dei trend positivi degli ultimi sondaggi e degli ultimi risultati. “Abbiamo un’ottima classe dirigente che in questi anni ha lavorato bene. I nostri coordinatori regionali Pogliese e Cannella ritengo che abbiano fatto, fino ad oggi, un ottimo lavoro di coordinamento, così come i nostri rappresentanti nazionali che hanno ruoli più prestigiosi“. Considerando l’asse di collaborazione Roma-Palermo (dalla Zes unica all’Isab di Priolo fino ai quasi sette miliardi dal Fondo sviluppo e coesione), sono tanti i nomi sul taccuino, come il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Messina o i ministri Musumeci e Urso.

Insediato ormai da oltre un anno, il governo Schifani ha dovuto fare i conti fin da subito con voci, a tratti anche insistenti, su possibili spaccature e divisioni tra alleati ma non sono mancate anche quelle su ipotetiche dispute interne. Qualsiasi possibilità è stata scacciata da Cardillo che ha evidenziato come Fratelli d’Italia sia “un partito unito, con una propria classe dirigente e dei propri organi. Cresce il numero degli amministratori e la partecipazione agli eventi. Teniamo tanto al confronto interno ed è normale che su temi più importanti, sia di carattere amministrativo, politico ed elettorale ci si possa confrontare ma non vi è assolutamente nessuno scontro e si lavora per avere sempre le migliori soluzioni. Abbiamo una guida autorevole all’assemblea regionale e i rapporti con il presidente sono saldi. Poi ci sono dei momenti di confronto serrato su scelte importanti, come nel caso della finanziaria, dei termovalorizzatori o la nomina dei manager della sanità. Più che di tensioni si tratta di punti di vista“.

E a livello nazionale?Lo stato di salute del partito è ottimo. In Abruzzo – ha aggiunto Cardillo – ha confermato il trend di primo partito del centrodestra. Se sommiamo i voti della lista di Fratelli d’Italia e del presidente siamo intorno al 30%, la percentuale che tutti i sondaggi accreditano. Stesso trend si era già visto in Sardegna, dove le liste del centrodestra hanno ottenuto trentacinquemila voti in più rispetto a quelle del centrosinistra. Lì è stato più un problema locale. Ma a livello nazionale sia Fratelli d’Italia sia il centrodestra godono di ottima salute e questo e riscontrabile anche in Sicilia“.

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