“Nessuna sterile rivendicazione, ma un fermo richiamo a criteri di equita’”.
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e’ intervenuto oggi pomeriggio in video alla riunione dei governatori del Sud per discutere di un’azione comune e coordinata delle Regioni meridionali in vista della ripartizione dei Fondi europei ‘Next Generation’. Si tratta del programma che prevede lo stanziamento di 209 miliardi di euro, di cui 193 del solo piano di Ripresa e resilienza (Pnrr) a loro volta divisi in 65,4 miliardi a fondo perduto e 127,6 di prestiti a tasso agevolato, stanziati per rilanciare l’economia dell’Eurozona.
“Il governo italiano, secondo quanto trapelato in questi giorni, sarebbe orientato a ripartire queste somme destinando il 66 per cento alle Regioni del Centro-Nord e il 34 per cento a quelle del Centro-Sud, secondo un principio esclusivamente demografico – dice Palazzo d’Orleans -. Un orientamento in contrasto con i criteri indicati in Europa, che privilegiano soprattutto il reddito pro-capite e il tasso di disoccupazione delle aree oggetto d’intervento”. I governatori delle Regioni del Sud parlano di “vero e proprio furto”, stimato in “circa 40 miliardi di euro”. All’incontro, cui hanno partecipato i presidenti della Campania (Vincenzo De Luca), Puglia (Michele Emiliano), Molise (Donato Toma), Abruzzo (Marco Marsilio) e Basilicata (Vito Bardi), e’ emersa la volonta’ di richiedere, attraverso un documento congiunto, un incontro urgente al premier Giuseppe Conte, “per scongiurare il rischio di aggravare ulteriormente il divario tra Nord e Sud e favorire invece una reale politica di coesione nazionale. E sfruttare cosi’ un’occasione storica – ancora la nota della presidenza della Regione Siciliana – per rilanciare lo sviluppo, soprattutto infrastrutturale, del Mezzogiorno”. “Abbiamo la necessita’ – ancora Musumeci – di richiamare il governo su una situazione di emergenza sociale, economica, infrastrutturale del Mezzogiorno. Dobbiamo invocare un confronto corretto e serio. Io credo che abbiamo necessita’ di un riequilibrio delle risorse e di una revisione dei criteri, ma anche il dovere di capire quale strategia di crescita Roma ha immaginato per il Mezzogiorno, in una proiezione mediterranea in continuo cambiamento”. Una battaglia che i presidenti, a prescindere dalle diverse appartenenze politiche, sono intenzionati a portare avanti fino in fondo. Per farlo presenteranno al premier Conte un progetto chiaro, condiviso e “inattaccabile”.