A pochi giorni dal Referendum sul “taglio dei parlamentari” (20 e 21 settembre) non mancano le polemiche sulla gestione sanitaria e il rischio contagio, potenzialmente alto, cui saranno sottoposti presidenti di seggio e scrutatori.
In Sicilia la Regione ha messo ha punto un rigido vademecum di regole da seguire durante le operazioni di voto: oltre all’obbligo di mascherina, “al momento dell’accesso al seggio l’elettore dovrà procedere all’igienizzazione delle mani con gel idroalcolico messo a disposizione in prossimità della porta. Quindi l’elettore, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà a igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio”.
Ma non basta. Sarà ancora più dura la vita degli scrutatori, costretti all’interno del seggio con obbligo di mascherina per oltre 16 ore la domenica (si vota dalle 7 alle 23) e per almeno altre 8 ore il lunedì 21 settembre (si vota dalle ore 7 alle ore 15). Questo solo per le operazioni di voto.
Ma è chiaro che, per chi è stato sorteggiato come scrutatore, l’attività inizierà il sabato pomeriggio (19 settembre) per la preparazione dei seggi e delle schede. Insomma, si chiede di lavorare tre giorni consecutivi, per pochi euro, e con una mascherina costantemente indossata.
Certo, non mancheranno momenti di pausa o alternanze di turno. Ma le prime elezioni con la pandemia da Covid-19 saranno certamente le più difficili per la paura di contagio e la difficoltà a respirare con indosso una mascherina per tutte queste ore consecutive.
Non mancheranno di certo i casi di forfait dell’ultimo minuto.
Si ricorda però che, ai sensi dell”art. 108 del T.U.361/57, “coloro i quali senza giustificato motivo rifiutino l’incarico o non si presentino all’atto dell’insediamento del seggio saranno puniti con una multa da 309,87 a 516,46 euro“.