Sicilia capitale degli indecisi; è la regione del Sud Italia in cui il referendum fa più discutere la quinta a livello nazionale per articoli pubblicati sulla stampa tradizionale e sul web. Ma si tratta in gran parte (quasi il 60 per cento) di articoli partisan, corretti sul piano deontologico ma che non trattano il contenuto della riforma e sono in sostanza l’eco delle posizioni dei leader politici.
Questo è quanto è emerso dall’analisi degli articoli dei mass media lungo tutta la Penisola; l’indagine è stata condotta da L’Eco della Stampa, leader italiano e tra i più importanti operatori europei nell’industria del media intelligence, che ha analizzato gli articoli apparsi sulle principali pubblicazioni stampa e web negli otto mesi intercorsi tra aprile e novembre 2016. L’attenzione del Paese è senza dubbio molto alta, basti pensare che al referendum sono stati dedicati complessivamente 199.718 articoli in meno di 8 mesi. Il Nord Italia sembra l’area più interessata al dibattito, stando allo spazio che è stato dedicato al tema dalle testate locali .
La situazione siciliana il presidente del Consiglio Matteo Renzi sembra conoscerla bene tanto da ritornare per la terza volta nell’arco di un mese a Palermo, dove concluderà la sua campagna elettorale sul referendum costituzionale. Renzi è l’autentico mattatore negli articoli in cui si parla di referendum costituzionale, citato nel 49% degli articoli apparsi sulle testate siciliane (3.202), mentre la riforma che ha destato più interesse in Sicilia, all’interno delle modifiche costituzionali, è quella del Senato.
La Lombardia si trova in cima alla classifica in cui il referendum è stato più discusso sui media, con 11.730 articoli pubblicati da aprile a oggi. Seguono il Veneto a quota 8.489, l’Emilia-Romagna con 7.300 pezzi e la Toscana con 6.719. Prima tra le regioni del Sud e quinta a livello nazionale è la Sicilia, con 6.545 articoli. Tra i pezzi pubblicati sulle testate stampa e web siciliane, però, solo il 59% si occupa nello specifico delle riforme previste dalla legge Renzi – Boschi.
Si tratta di un risultato in linea con quanto avviene nel resto del Paese, dove tra gli altri temi messi in relazione al referendum spicca soprattutto l’Italicum, addirittura più discusso del futuro del governo dal 5 dicembre in poi.