All’Eas in liquidazione servono poco meno di 20 milioni di euro (per la precisione 19.740.000) dalla Regione per le spese ‘indifferibili di gestione‘ dell’anno in corso. Lo si evince da una deliberazione dell’ente allegata alla delibera della giunta Musumeci. Quest’ultimo documento dispone, “al fine di evitare l’interruzione di un servizio pubblico, di autorizzare provvisoriamente l’Ente acquedotti siciliani in liquidazione al pagamento delle sole spese necessarie ed inderogabili per l’anno 2019“.
Con lo stesso atto, il governo Musumeci chiede al commissario liquidatore dell’Eas di conoscere la situazione societaria. Il documento, infatti, delibera di “dare mandato al commissario liquidatore di relazionare, entro la fine del corrente mese di febbraio, in ordine a possibili soluzioni delle criticità della situazione finanziaria e contabile dell’Ente acquedotti siciliani“.
La voce principale tra le spese dell’Eas riguarda la fornitura di acqua da parte di terzi, quantificata in otto milioni. Altri 4,1 milioni derivano dai costi di energia, mentre gli oneri tributari ammontano a 2,5 milioni. Mezzo milione ciascuno per le voci che riguardano i costi di fatturazione e i fitti passivi.
Il costo degli automezzi ammonta a cinquantamila euro, mentre trentamila euro servono per sostenere le spese dei software di contabilità e gestione utenza. Infine, quattro milioni sono dedicati a spese varie in cui rientrano, tra le altre cose, oneri legali, esecuzione di sentenze, analisi chimiche e pulizia dei locali.