“Oggi finalmente l’insediamento della Giunta di Governo segna il passo di un tempo molto atteso, da molti aspettato come il tempo del cambiamento“. Lo ha dichiarato Ester Bonafede, portavoce nazionale dell’UDC.
“Tutti i siciliani guardano con speranza al nuovo percorso del neonato governo regionale – ha scritto la Bonafede in un comunicato – non fosse altro che nella considerazione reale che il 50 % dei giovani siciliani è senza occupazione e nel ricordo recente dei 20.000 giovani in fuga dall’isola nell’ultimo anno e perché no, del fatto che due terzi delle donne siciliane vive una condizione di cronica disoccupazione“.
La Bonafede richiama con forza tutti i partiti ad un esame di coscienza sulle polemiche roventi che hanno accompagnato la campagna elettorale. “Nessuno è tenuto a fare cose impossibili – ha proseguito la portavoce dell’UDC – ma quelle possibili abbiamo il dovere di renderle realizzabili. Le elezioni concluse hanno lasciato il ricordo di una competizione deprivata dai contenuti, distratta nelle proposte e concentrata sui disvalori; sulle denominate categorie di “impresentabili” non risparmiate a nessun colore politico. La storia politica dei partiti appare ancora sonnacchiosa, e le coalizioni avversarie avrebbero potuto cogliere la possibilità di un confronto sui temi e sugli ideali per conquistare il consenso; invece tutto ha ceduto il passo al livore, alla ricerca dell’avversione anche personale, piuttosto che alla competizione”.
“La strada non è semplice – ha concluso la Bonafede – ma percorribile anche facendo ricorso alla resilienza del Popolo Siciliano, cioè la capacità di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, capacita genetica che ci appartiene. Per questo abbiamo l’obbligo di nutrire nelle cittadine e nei cittadini siciliani, il seme della speranza. Non è banale ricordare a ridosso delle concluse elezioni regionali in Sicilia, che il popolo è soggetto collettivo che può deliberare solo a maggioranza e per di più nella democrazia rappresentativa, sulla sola elezione dei suoi rappresentanti. Il popolo sceglie i propri rappresentanti nell’occasione in cui può esprimere il libero arbitrio politico”.