Le polemiche sugli sprechi delle aziende partecipate dalla Regione siciliana non sono una novità, ma adesso è la Corte dei Conti a certificato il peso delle stesse sulle casse di Palazzo d’Orleans. La sezione Autonomie dei giudici contabili ha analizzato lo stato di salute delle partecipate e il risultato non è stato dei più confortanti.
Nelle partecipate sono impiegate circa settemila persone (6997): gli impiegati di Ast, Airgest, Servizi ausiliari Sicilia Scpa, Resais, Irfis Finsicilia e delle altre società ammontano a circa un terzo di tutti quelli che, direttamente (14.085) o meno, fanno capo a Palazzo d’Orleans, superando quota 20 mila.
Il giudizio della Corte dei conti sulla gestione delle società partecipate, inoltre, non è certo magnanimo: sull’Ast, per esempio, si sottolinea come l’Azienda siciliana trasporti non abbia ancora presentato alcuna relazione sul nuovo piano industriale e sul contenimento dei costi d’azienda. Ma i giudici contabili vanno oltre e spiegano come la Regione dovrebbe spiegare l’opportunità di mantenere l’Ast tra le società partecipate “con l’obbligo di razionalizzare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre partecipate o da enti pubblici strumentali, svolgendo essa la stessa attività analoghe o similari a quelle svolte dalla società Jonica Trasporti spa”.
Sulla società che gestisce l’aeroporto di Trapani, Airgest, la Corte dei Conti concorda sulla valutazione formulata dall’Enac sul piano di risanamento della società, giudicandolo “non valutabile in quanto privo della parte descrittiva ed argomentativa necessaria per una sua compiuta contestualizzazione e comprensione”. E non è positivo il giudizio sul Parco scientifico e tecnologico, per il quale non risulterebbero intraprese iniziative concrete per la dismissione.
Dubbi anche su Servizi ausiliari Sicilia Scpa, che ha inglobato le attività di Beni culturali Spa, Multiservizi Spa e Biosphera Spa e che svolgono le stesse attività analoghe o similari a quelle della società Resais Spa, partecipata indiretta tramite l’ente pubblico Espi. Infine, le perplessità su Irfis FinSicilia rispetto all’esistenza di altri enti finanziari.