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L'analisi

Responsabilità medica, Amato: “Scudo penale prorogato, ma medici sempre più oppressi dalla giustizia” CLICCA PER IL VIDEO

martedì 24 Dicembre 2024

La responsabilità medica in Italia è diventata una trincea per chi ogni giorno affronta la sfida di salvare vite.

Negli ultimi anni, la situazione è peggiorata. Persistono instabilità normative e manca una protezione chiara per chi opera nella sanità. Il Ministro della Giustizia Nordio ha istituito la Commissione presieduta dal magistrato Adelchi di Polito il 28 marzo 2024 con il compito ddi analizzare le criticità della colpa professionale medica, ma anche di trovare delle possibilità per tutelare i medici. Tuttavia, i risultati presentati non hanno soddisfatto i medici.
“Il lavoro della Commissione presieduta dal magistrato Adelchi di Polito, sembra essere giunto a termine. I lavori sono stati conclusi e consegnati alle opportune sedi parlamentari e al Ministero. Tuttavia, al momento, la questione sembra essersi bloccata. Ci potrebbero essere resistenze, ne sono certo, da parte di chi vorrebbe continuare a far passare i medici attraverso il percorso dei processi penali e civili. Questo, per noi, sta diventando sempre più pesante e intollerabile“. A dichiararlo è il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo.

“Quando si considera che solo l’Italia, insieme al Messico e alla Polonia, applica ancora il principio della “colpa grave” in ambito medico, è evidente che c’è una necessità urgente di riformare questa situazione. Sollecitiamo un cambiamento, o quantomeno una revisione, che permetta di trovare soluzioni, anche attraverso possibili modifiche del codice penale, per evitare che il medico debba passare necessariamente attraverso il processo penale in ogni caso – prosegue -. Vorrei precisare che, come previsto dalla Commissione, il giudizio penale è ancora necessario nei casi di colpa grave, ma in tutte le altre situazioni, dove il cittadino chiede una compensazione, il percorso civile dovrebbe essere sufficiente. È assurdo che ogni volta il medico debba affrontare il rischio di un processo penale”.

“In realtà, la Commissione ha fornito tutti i dati richiesti dal governo e dal Parlamento, ma al momento non ci sono stati sviluppi concreti. Una piccola vittoria, comunque, è stata il rinnovo del cosiddetto scudo penale. Durante la pandemia e il periodo post-Covid, il governo ha introdotto un provvedimento che, in alcune circostanze, esonera i medici dall’affrontare un processo penale. Questo scudo è stato prorogato per altri due anni, ma purtroppo è davvero troppo poco rispetto a quello che ci aspettavamo – conclude -. Quello che chiediamo è una soluzione definitiva che permetta ai medici di lavorare serenamente, offrendo la propria prestazione professionale al cittadino senza la costante paura di dover difendersi in tribunale”.

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