“Sono anni che i cittadini di Triscina aspettano un’opera essenziale come la rete fognaria, e oggi che i lavori sono finalmente partiti, ci troviamo di fronte a gravi preoccupazioni ambientali, scarsa trasparenza e una Regione che tace”. A lanciare l’allarme, attraverso un’interrogazione parlamentare, è la deputata regionale trapanese del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi.
“Parliamo di un territorio, devastato da anni di abusivismo e abbandono istituzionale, che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di degrado ambientale e procedimenti europei di infrazione. Adesso – sottolinea Ciminnisi – la comunità rischia di vedere trasformato l’unico progetto strutturale mai avviato in un nuovo potenziale disastro ambientale. Le segnalazioni delle associazioni ambientaliste, i dubbi sollevati da tecnici e residenti, e una petizione online che ha raccolto centinaia di firme, parlano chiaro: c’è timore per l’impatto sull’arenile protetto, sulle dune e sull’intera fascia costiera che rientra in una Zona Speciale di Conservazione tutelata a livello europeo”.
La questione si fa ancora più urgente con l’avvicinarsi della stagione estiva.
“Triscina è una località balneare che vive di turismo stagionale – conclude Ciminnisi –. Alimentare incertezza e tensioni in questo momento significa anche danneggiare l’economia locale, fatta di piccoli operatori, famiglie, commercianti che investono nel territorio. La Regione ha il dovere di vigilare e intervenire. Non può limitarsi a osservare. Serve un controllo puntuale, pubblico e condiviso. Non possiamo accettare che un’opera nata per risolvere un’emergenza igienico-sanitaria si trasformi nell’ennesima ferita inferta a uno degli angoli più belli e vulnerabili del nostro territorio”.