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A Palazzo d’Orléans, a Palermo, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha tenuto una conferenza stampa sul tema dei termoutilizzatori, ad oggi lo strumento di gestione efficace per combattere l’annoso problema dell’emergenza rifiuti in Sicilia.
“Ci avviamo sulla giusta strada per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche, che molto spesso è resa più pesante dalla contiguità con ambienti mafiosi e spregiudicati, non deve esserci spazio per i malintenzionati, vigilando sulla correttezze delle procedure ed eliminare la politica delle discariche”, ha detto il presidente Musumeci.
Con legge regionale è stato costituito un nucleo tecnico di valutazione per esaminare le proposte pervenute, formato da 8 dirigenti di altrettanti dipartimenti regionali. Il compito del nucleo è quello di acquisire le istanze e di elaborare una valutazione entro 15 giorni. Sono pervenute 7 proposte da parte di 7 società: per il termovalorizzatore previsto nella Sicilia occidentale sono in corsa tre società e altre 4 aziende per la realizzazione di un termovalorizzatore nella parte orientale dell’Isola. I costi per sostenere l’impianto variano da 263 mln a 570mln a seconda delle caratteristiche degli utilizzatori, e quasi tutti hanno la stessa capacità annua di conferimento rifiuti che va dalle 400 mila alle 450 mila tonnellate. Si tratta di tecnologia a combustione e incenerimento a griglia, qualcuna delle proposte include un .movimento alternato e raffreddato ad acqua. I tempi di realizzazione degli impianti vanno da 6 a 48 mesi.
Ogni proposta di progetto di finanza è accompagnata dall’individuazione del sito dove realizzare il termovalorizzatore. “Essendoci valutazioni in corso evitiamo i particolari. Io non ho mai incontrato il nucleo di valutazione”, ha detto Musumeci. Il Nucleo concluderà le valutazioni tra una quindicina di giorni, poi si procederà alla definizione del bando pubblico: l’iter si dovrebbe concludere nel giro di sei mesi, quindi la posa della prima pietra e la costruzione dei due impianti dovrebbe avvenire al massimo entro tre anni. La Regione ha già avviato le interlocuzioni con le Srr, “stiamo procedendo d’intesa”, ha spiegato l’assessore Baglieri.
“Il governo Musumeci ha una visione chiara della gestione rifiuti, – ha spiegato Baglieri – grazie anche alla collaborazione dei sindaci nel 2035 si potrà portare in discarica solo il 30%, dobbiamo fare questa transizione, passando da un modello dalla discarica ad un modello di economia circolare, e gli investimenti sono in questa fase, abbiamo investito più di 350 milioni programmati. Una gestione efficiente del sistema andrà favore dei cittadini che pagheranno una tari inferiore”.
“I termovalorizzatori lavoreranno rifiuti non pericolosi – ha affermato il governatore – E’ una iniziativa che finalmente fa riflettere su un dato: altrove la spazzatura è una risorsa, da noi è sempre stata un problema. Con questa iniziativa abbiamo stimolato il mercato nella considerazione che la spazzatura se bene utilizzata diventa una risorsa. Vigileremo sulla procedura, non ci deve essere spazio per i male intenzionati e in questa nostra terra non ne mancano”.
“Chi vuole stare dalla parte della malavita e alimentare le discariche, è libero di farlo. Vorrei guardarli in faccia quelli che dicono di no”. Così il presidente Musumeci ha risposto a chi gli ha chiesto se lo preoccupa il fatto che il prossimo governo possa bloccare la procedura dei termovalorizzatori com’è avvenuto in passato.
“Abbiamo aperto un capitolo nuovo nella stagione della politica dei rifiuti in Sicilia, nei confronti dei termoutilizzatori non avevamo particolari simpatie o antipatie, abbiamo avviato un esperimento con differenziata, e prima di questo governo il tasso era fermo al 19%. Alla luce degli ultimi la Sicilia è passata al 47%. Musumeci ha ricordato che nell’Isola ci sono 511 discariche tra attive e dismesse, “e producono inquinamento delle falde e dei terreni”. Infatti “nel Pnrr abbiamo inserito 60 mln per bonificare queste aree – ha affermato dirigente generale del dipartimento Rifiuti Calogero Foti – Tenere una discarica significa preoccuparsi anche del post-mortem di una discarica”.
Inoltre “Le discariche in Sicilia sono quasi tutte sature, l’alternativa alla discarica non può che essere il recupero di energia” ha detto Foti, parlando dei termovalorizzatori. Sulle capacità delle discariche, il governatore Nello Musumeci ha aggiunto: “Possiamo andare avanti per tre anni o per tre mesi. Se fossi più spregiudicato direi tra una settimana chiudiamo tutto: questo è il risultato di trent’anni di politica dei rifiuti, ma non lo faccio per senso di responsabilità”.
“Il governo ha chiamato i Comuni a precise responsabilità con specifiche ordinanze, abbiamo costituito un partito di condivisione con sindaci ai quali va un grazie per aver contribuito ad incentivare la raccolta differenziata, necessaria per lo smaltimento dei rifiuti. La politica di condivisione con i comuni per la differenziata è stata accompagnata da incentivi e dalla premialità, come avviene nelle regioni del nord e adesso la Sicilia non ha nulla da invidiare a quest’ultime”, ha aggiunto il governatore dell’Isola.
Ci sono standard europei ai quali la Regione deve adeguarsi : per le norme comunitarie dobbiamo lambire il 70%, ma questo non è facilmente raggiungibile perché la media di differenziata si abbassa nel confronto fra i comuni minori e le città metropolitane. Nel rilevamento fatto alcuni giorni fa, Catania è passata dal 22% al 40%, Messina al 50%, Palermo si ferma al 18%. Tutto questo non può bastare contiamo troppa spazzatura nelle discariche”