“Faremo nostra la battaglia dell’autotrasporto siciliano, impegnato in questi giorni a scongiurare un eccessivo aumento delle tariffe, che penalizzerebbe non solo tale settore, ma l’intera economia siciliana, considerato anche l’impatto che i rincari produrrebbero a cascata sul comparto ortofrutticolo dell’isola”. Così Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, commenta il preannunciato aumento del costo dei noli marittimi per i mezzi pesanti.
“Si tratta di aumenti notevoli, che non fanno altro che incidere su un sistema trasporti già al collasso. Si parla, infatti, di aumenti tra il 20 e il 30 per cento a tratta, a partire dal prossimo gennaio, e molte aziende, soprattutto quelle medio piccole, non potrebbero sostenerlo. Ci viene detto -aggiunge- che l’alternativa unica per far fronte a questi aumenti sarebbe andare via terra, ma non credo questa possa essere una soluzione percorribile, con tutto ciò che comporta in termini di maggiore inquinamento e minore sicurezza stradale, entrambi negativi per la collettività ed in contrasto con lo stesso spirito della normativa europea posta a base degli aumenti, volta alla riduzione delle emissioni di CO2.”- continua la Tardino. “Sì al rispetto delle norme, ma ciò non può avvenire a scapito di una sola categoria”.
“Serve una risposta immediata del governo, sia nazionale che regionale, con la convocazione urgente di un tavolo tecnico in grado di individuare soluzioni percorribili al fine di suddividere i maggiori costi pro-quota tra i vari settori, e scongiurare, quindi, il blocco dei porti siciliani. La Lega si farà portavoce di questa richiesta, in tutte le sedi opportune, per agevolare una comune e rapida risoluzione della controversia, a dimostrazione che il nostro partito sta sempre dalla parte di chi lavora” – aggiunge l’europarlamentare siciliana- secondo cui “questa vicenda non fa che rendere ancora più urgente la realizzazione del progetto di incentivi per le Autostrade del mare, per cui è stata avviata nelle scorse settimane un’interlocuzione proficua con la Commissione europea”.