“Fa bene l’Assessore Falcone a sottolineare che l’aumento tariffario e i tagli penalizzano le corse regolamentate dalla convenzione nazionale. Un po’ meno quando ritiene di poter spostare la mira delle nostre rimostranze esclusivamente sul Ministro Giovannini, sfilandosi da una questione che a suo stesso dire segue da mesi in sede nazionale ma senza i risultati sperati”. Ribadisce, Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia.
“Il punto è un altro. In sede di rimodulazione della convenzione nazionale, andavano creati i presupposti per garantire anche altri due fondamentali obiettivi: evitare tagli all’impianto corse esistente e scongiurare aumenti tariffari. In questa partita andavano coinvolti i Sindaci delle isole minori e le parti sociali che invece hanno potuto apprendere di questa problematica solo a giochi fatti”, prosegue.
“Ci permettiamo di rammentare all’Assessore Falcone che con nostra PEC del 22 dicembre 2021, indirizzata al Ministro Giovannini ma anche all’Assessorato e al Dipartimento Regionale alla mobilità e in copia ai sindaci delle isole minori, avendo avvertito puzza di bruciato, tra le altre cose chiedevamo espressamente: “Di essere immediatamente rassicurati circa la provvista di miglia, mezzi e servizi messi a disposizione dalla Convenzione statale sottoscritta l’11 aprile 2016 e che tale provvista rimanga immutata anche a seguito dell’avvio dei nuovi servizi integrativi a contributo regionale”. Mai ricevuta alcuna risposta a riguardo. Dello stesso tenore sono le successive note di febbraio di alcuni Comuni delle Isole minori anche con riferimento alle supposte carenze di risorse sulle tratte SNS a convenzione statale. Problematiche che poi, a fine aprile, si sono acuite arrivando addirittura a supporre un possibile aumento delle tariffe; ipotesi da sempre esclusa dall’Assessore Falcone”, sottolinea.
“Quindi, conclude Del Bono, nessuna strumentalizzazione ma delle due l’una. O l’Assessore Falcone abdica al proprio ruolo di interlocutore principale col governo nazionale in materia di collegamenti marittimi con le isole minori oppure – come auspichiamo e come il ruolo gli impone – coinvolge adeguatamente i Sindaci e riprende in mano la questione con maggiore determinazione e ne fa, oltre che una grave questione di sostanza, anche una fondamentale questione di principio: quello sul quale si base la difesa dei diritti delle aree svantaggiate così come sancito dai trattati comunitari e come di recente riconosciuto dai due rami del parlamento con la proposta di modifica dell’art. 119 della nostra costituzione”.