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“Stop al raddoppio Cefalù-Castelbuono”, rischio nuove incompiute in Sicilia

venerdì 3 Gennaio 2020
Raddoppio Cefalù Ogliastrillo-Castebuono
Foto Fb Fillea CGIL Sicilia

Tensione altissima alle Ferrovie: il raddoppio della linea Cefalù Ogliastrillo-Castelbuono (lungo la Palermo-Messina) appaltato alla Toto Costruzioni per un valore di oltre 500 milioni di euro sarebbe a rischio stop.

La denuncia arriva dai tre sindacati degli edili (Fillea, Filca e Feneal) cui RFI avrebbe preannunciato l’intenzione di rescindere il contratto e interrompere i lavori.

Raddoppio Cefalù Ogliastrillo-Castebuono
La cerimonia inaugurale dei lavori (18/04/19 – Foto Fb Magda Culotta)

“Esordio del 2020 amaro per i cantieri in Sicilia – scrivono in una nota congiunta i sindacati – . Con una comunicazione telefonica alle tre organizzazioni degli edili di Feneal, Filca e Fillea, la Toto ha comunicato che il 7 gennaio non riprenderà le attività. Le difficoltà sarebbero legate  a un contenzioso in atto tra la stazione appaltante e la Toto. Rfi stamattina, per tutta risposta, ha fatto sapere ai sindacati che il 7 gennaio, se il fermo delle attività sarà confermato, partirà la lettera di rescissione del contratto con la Toto.

Non è giustificabile e neanche ammissibile che un cantiere appena partito si fermi sul nascere ai primi intoppi –  dichiarano Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil tirrenica, Francesco Danese, segretario generale Cisl Palermo Trapani e Piero Ceraulo, segretario generale Fillea Cgil Palermo – Si tratta di un’opera strategica, attesa da tutto il territorio, fondamentale per il percorso di ammodernamento della linea ferrata Palermo-Messina. Il 7 gennaio saremo tutti quanti a presidiare il cantiere e non accetteremo che quest’opera diventi l’ennesima incompiuta”.

L’attesa è stata lunghissima: dopo 4 anni di silenzio e ritardi lo scorso 18 aprile 2019 finalmente partivano i cantieri. Dopo appena 8 mesi, cioè lo scorso 19 dicembre 2019, i sindacati denunciavano già il rischio stop ai lavori per ritardi nei pagamenti all’impresa Idrogeo srl, affidataria della Toto, che stava eseguendo lo scavo della galleria nei pressi di Sant’Ambrogio.

Gli incassi dei Sal (stati d’avanzamento dei lavori) nel frattempo sono stati saldati da RFIall’impresa. Ecco perché il responsabile di RFI per il Nodo di Palermo, l’ing. Filippo Palazzo, intervistato da ilSicilia.it aveva tuonato contro la Toto, esortandola al rispetto degli impegni contrattuali.

Filippo Palazzo, RFI
Filippo Palazzo, RFI

“Il mancato pagamento dei Sal aveva provocato il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori delle ditte affidatarie. E il personale della Toto è rimasto a casa, pagato per non lavorare – aggiungono De Vardo, Danese e Ceraulo –  In un confronto avvenuto prima delle feste natalizie, avevamo ribadito che i lavoratori avrebbero dovuto ricevere il pagamento delle giornate di fermo. E ci siamo lasciato auspicando che nel 2020 la situazione si sarebbe appianata. Invece, dalla conversazione telefonica abbiamo colto che la difficoltà a riprendere le fasi lavorative è seria perché c’è un contenzioso in corso con la committenza che non si risolve. Ma Rfi ha fatto sapere che non c’è più niente da chiarire e che non si aspetta nessun confronto. C’è solo una lettera di rescissione di contratto già pronta a partire se il 7 gennaio i lavori non riprenderanno”.

L’ASSESSORE MARCO FALCONE: “Toto riprenda i lavori o vada via”

Marco Falcone
Marco Falcone

“Prendiamo atto della presa di posizione di Rfi nei confronti di Toto costruzioni e la condividiamo. L’impresa dopo due anni venga allo scoperto e dica se ha un reale interesse o è nelle condizioni di portare a compimento la più importante opera pubblica della Sicilia”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, commentando la notizia della sospensione dei lavori del raddoppio ferroviario Palermo-Messina, da parte della ditta Toto costruzioni, a partire da martedì 7 gennaio.

“Vorrei ricordare – aggiunge l’esponente del governo Musumeci – che la Regione Siciliana è stata parte diligente con Rfi, per una piattaforma contrattuale che riconoscesse o che venisse incontro alle richieste della Toto, e tutto ciò nell’interesse al riavvio del cantiere e alla realizzazione opera. A distanza di otto mesi dalla ripartenza del cantiere, purtroppo, prendiamo atto che molto poco è stato fatto. Ci siamo stancati: o la Toto riprende i lavori in maniera concreta oppure vada via. Convocheremo un tavolo tecnico, giovedì 9 gennaio a Palermo, per definire la vertenza”.

 

 

IL SERVIZIO DEL 23/12/2019:

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