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L'intervista

Rinnovata la collaborazione tra l’I.I.S. “Francesco Paolo Merendino” di Capo d’Orlando e la Missione di Speranza e Carità di Palermo

sabato 11 Ottobre 2025

Anche per il nuovo anno scolastico, si rinnova con entusiasmo la collaborazione tra l’Istituto d’Istruzione Superiore “Francesco Paolo Merendino” di Capo d’Orlando e la Missione di Speranza e Carità di Palermo, fondata dal compianto Fratel Biagio Conte. Un protocollo d’intesa che rappresenta un ponte tra formazione tecnica e impegno sociale, coinvolgendo attivamente gli studenti della sezione di Odontotecnica nella realizzazione di dispositivi protesici destinati agli ospiti della Missione.

Questa sinergia, ormai consolidata, si distingue per il suo valore educativo e umano, offrendo agli studenti un’opportunità unica di apprendimento esperienziale, dove la competenza professionale si intreccia con la solidarietà concreta.
Abbiamo avuto modo di parlare con don Giuseppe Vitrano, guida spirituale della comunità, che ci ha raccontato il significato profondo di questa iniziativa.

Don Pino, cosa rappresenta per voi questa collaborazione?

«È una testimonianza viva di speranza e fraternità. L’ambulatorio odontoiatrico della Missione, nato nel 1996 per volontà di Fratel Biagio, ha come obiettivo quello di restituire dignità e sorriso ai “fratelli ultimi”. Ogni protesi realizzata dagli studenti del Merendino è un gesto d’amore, un segno tangibile di come la professionalità possa diventare strumento di servizio verso chi vive in condizioni di fragilità.»

Come si è sviluppato il rapporto con la scuola di Capo d’Orlando?

«Il primo contatto è avvenuto grazie al dottor Giacinto Marra, responsabile dell’ambulatorio “Odontoiatria Solidale Speranza e Carità” ODV, situato in via Archirafi. Il coinvolgimento della dirigente Maria Ricciardello e del corpo docente è stato immediato e appassionato. Gli studenti del quarto e quinto anno partecipano attivamente, seguiti dall’esperto esterno Odt. Antonio Traviglia e dalla docente Maria Ansaldo. È un progetto che unisce sapere tecnico e valore umano, creando un’esperienza formativa che lascia il segno.»

L’eredità di Fratel Biagio Conte è ancora presente nella vostra opera?

«Assolutamente. Fratel Biagio ci ha insegnato che la carità è azione, non teoria. Ogni protesi è una carezza concreta, un modo per restituire dignità a chi l’ha perduta. La sua visione continua a vivere attraverso la generosità di tanti, e questa collaborazione ne è una manifestazione luminosa.»

Abbiamo raccolto anche la testimonianza del dottor Giacinto Marra, che ci ha parlato del valore tecnico e umano del progetto.
Dottor Marra, che valore assume questo contributo?

«Per i ragazzi è un’occasione preziosa per confrontarsi con la realtà. Realizzare dispositivi protesici destinati a persone vere, con storie e bisogni autentici, è molto diverso dal lavorare su modelli didattici. Il progetto rientra nel percorso “Learning and Service”, che aggiunge alla formazione tecnica un elemento fondamentale: la solidarietà. È un modo per educare alla responsabilità sociale, alla consapevolezza che il sapere può e deve essere messo al servizio degli altri.»

La distanza geografica tra Palermo e Capo d’Orlando ha mai rappresentato un ostacolo?

«Mai. Le tecnologie digitali ci hanno permesso di superare ogni barriera. Condividiamo dati, immagini, modelli virtuali, e questo rende la collaborazione ancora più efficiente. Quando la solidarietà è autentica, non conosce confini.»

Quanto è importante coniugare formazione e servizio?

«È essenziale. La dirigente Maria Ricciardello e la vicepreside Mariangela Sapienza credono fortemente in questa visione educativa: formare professionisti competenti e cittadini consapevoli. Dotare gli studenti di strumenti tecnologici avanzati significa prepararli al futuro, ma anche ricordare loro che la competenza deve sempre essere accompagnata dall’umanità.»

Infine, don Pino Vitrano ha voluto rivolgere un messaggio agli studenti e ai docenti coinvolti.
Un messaggio finale per chi partecipa a questo progetto?

«A tutti loro dico: continuate a costruire sorrisi. Fratel Biagio ripeteva spesso: “Chi ama non si ferma”. E voi non vi siete fermati. Avete scelto di servire con il vostro talento, di mettere le vostre competenze al servizio degli altri. Questa è la strada giusta: unire sapere e amore per cambiare, un passo alla volta, il volto del mondo.»

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