I giorni d’estate scorrono e presto Sala d’Ercole tornerà a riunirsi per discutere le questioni rimaste in sospeso. Si tratta della manovra quater in cui confluiranno le norme non approvate nella variazione di bilancio del 6 agosto: dalla stabilizzazione del personale dei Consorzi di bonifica agli Asacom. Uno scoglio da superare per poi procedere ad altre riforme, anch’esse rimaste al palo.
Tra queste spicca il disegno di legge del riordino della polizia locale che vede come promotore e relatore il presidente della Commissione Affari istituzionali dell’Ars Ignazio Abbate. La proposta contiene una nuova disciplina regionale dell’ordinamento della polizia locale e delle politiche di sicurezza urbana e integrata. Un controllo del territorio maggiormente mirato e organizzato per rispondere alle esigenze di rispetto della legalità, quale fattore indispensabile per una civile convivenza e condizione fondamentale per il suo sviluppo.
Il ddl prevede un aggiornamento del sistema che ha bisogno di essere rivisto e rilanciato con nuove risorse e nuovi strumenti. Sono specificati i concetti di servizio di Polizia locale e di sicurezza urbana. Il primo è un servizio pubblico non economico organizzato e gestito dall’ente locale – Comuni, Province, Città metropolitane e Regione – per erogare la funzione di polizia locale in modo efficiente, efficace e con continuità operativa. Il secondo ha a che vedere con la tutela dell’ordine pubblico e del benessere delle comunità territoriali. E quando parliamo “di politiche integrate per la sicurezza”, le azioni specifiche riguardano: la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, la tutela della legalità; la promozione del rispetto del decoro urbano, dell’inclusione, della protezione e della solidarietà sociale.
“La riforma nasce dal confronto con i sindacati di categoria e i comandanti della Polizia locale dei Comuni. Un lavoro durato mesi e che dovrebbe concretizzarsi già in autunno, in quanto il governo regionale metterà a disposizione le risorse, come da impegni presi negli ultimi vertici di maggioranza. Entro l’anno potrebbe arrivare in aula per l’approvazione. La riforma della polizia locale è indispensabile anche alla luce del fatto che gli organici presenti negli enti locali sono ridotti al lumicino, in tanti Comuni non si riesce a espletare gli innumerevoli compiti assegnati dall’ordinamento degli enti locali. Quindi urge l’approvazione della riforma e indire nuovi concorsi anche con il supporto economico da parte della Regione, soprattutto a favore dei piccoli Comuni e per i Comuni in dissesto”, spiega il deputato della Democrazia cristiana Ignazio Abbate.
Il ddl è stato già esitato dalla I commissione ed è frutto di innumerevoli audizioni con le parti interessate. Una riforma attesissima, considerato che la materia in questione aspetta dal 1990 aggiornamenti normativi. Attualmente il tutto è slittato in Commissione Bilancio dove è richiesta la copertura finanziaria di circa tre milioni di euro, somme necessarie per l’approvazione della proposta di legge.
Il testo normativo conta 30 articoli e contengono svariate finalità che vanno dalle funzioni specifiche della polizia locale alle convenzioni con le istituzioni. E tra le novità più rilevanti c’è da evidenziare l’istituzione dell’Agenzia regionale per il coordinamento e la formazione della Polizia locale e l’Accademia per la formazione e l’addestramento per la Polizia locale.
L’Agenzia, con sede a Palermo, è un ente pubblico non economico strumentale della Regione, sottoposta a vigilanza e controllo dell’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della funzione pubblica. Gli organi sono tre: il Comitato direttivo – composto dagli assessori agli Enti locali, alla Formazione e all’Economia, dai presidenti di Anci e Upi – poi ci sono il direttore, il Comitato tecnico consultivo e il Collegio dei revisori dei conti.
L’Agenzia regionale è un organo di programmazione, indirizzo, controllo e coordinamento e svolge diversi compiti e in primis promuove il coordinamento tra le forze di Polizia locale, soprattutto nel caso di fenomeni o avvenimenti che interessino il territorio di più Comuni, nonché, in raccordo con le istituzioni competenti comunali, regionali e statali, il coordinamento operativo con altri corpi di polizia e di sicurezza; promuove l’attivazione di un numero telefonico unico; promuove la mobilità temporanea del personale di Polizia locale per sopperire, per il periodo strettamente necessario, ad esigenze occasionali ovvero eccezionali dei servizi territoriali di Polizia locale; raccoglie e monitora i dati inerenti alle funzioni di Polizia locale e ne cura la diffusione; concorre alla formazione, addestramento e aggiornamento del personale della Polizia locale tramite l’Accademia. Importante la funzione di monitorare eventuali inadempienze dei Comuni in ordine al rispetto delle leggi inerenti al servizio di Polizia locale. Promuove la stipula di apposite convenzioni tra la Regione e gli enti locali per il riparto finanziario degli oneri per lo svolgimento dei corsi tenuti dall’Accademia indirizzati ai componenti della polizia locale.
Invece, l’Accademia è una struttura formativa di alta specializzazione e garantisce un sistema permanente di reclutamento, formazione, qualificazione, addestramento e aggiornamento professionale del personale impiegato dalla Polizia locale, al fine di garantire idonea preparazione nelle materie e attività di propria competenza, comprese quelle relative alla sicurezza urbana integrata.
Le liste dei docenti da impiegare nei corsi sono aggiornate ogni due anni e l’espletamento di incarichi di docente da parte di personale della Polizia locale, costituisce titolo per la partecipazione ai concorsi nei ruoli dei Corpi di Polizia locale della Regione.