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L'intervista

Riorganizzazione e reclutamento: le priorità per la sanità nella provincia di Agrigento CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 21 Novembre 2024
Carenze di personale, buchi strutturali e disuguaglianze nell’accesso alle cure, il sistema sanitario agrigentino combatte ogni giorno contro criticità che rischiano di aggravare il divario con le aree metropolitane.
Il futuro della sanità della provincia dipende dalla capacità di rispondere con determinazione a queste sfide, garantendo un sistema più efficace e vicino alle esigenze dei pazienti. Ma non mancano le proposte innovative e le strategie per invertire la rotta, anche frutto di una stretta collaborazione tra l’Azienda sanitaria provinciale e l’Ordine dei medici. 

Carenze strutturali e reti tempo-dipendenti

“Attualmente, la provincia presenta buchi geografici significativi. Abbiamo chiesto dei posti letto in più all’assessorato e una riorganizzazione più efficiente della rete ospedaliera, tenendo in considerazione anche una risposta tempestiva alle patologie tempo-dipendenti, poiché, ad esempio, è quasi impossibile raggiungere una stroke unit entro le quattro ore previste dalle linee guida. La nostra proposta alla Regione per la rete ospedaliera prevede l’attivazione di una struttura di neuro-radiologia interventistica presso l’ospedale di Sciacca, completa di supporto neurochirurgico“, spiega Giuseppe Capodieci, direttore generale dell’Asp.

Sul piano strutturale è stato proposto anche il “restyling” delle altre strutture.

Carenza di personale e reclutamento

Sono state tante le iniziative per reclutare medici, ma non con risultati ottimali per coprire le carenze. Oggi l’Asp ha ufficializzato le direzioni di alcuni dipartimenti a seguito delle attività di reclutamento del personale. La dottoressa Girolama Bosco è stata nominata alla guida del Dipartimento di Prevenzione, il dottor Gerlando Fiorica al Dipartimento di Emergenza, il dottor Ercole Marchica al Dipartimento di Cure Primarie e il dottor Onofrio Cacciatore al Dipartimento di Riabilitazione. Inoltre vi sono circa 30 medici stranieri, ma varie aree non hanno un organico pieno.

Nelle aree periferiche – evidenzia Capodieci – il reclutamento è ostacolato dalla carenza di maestri e scuole di specializzazione. Abbiamo avviato contatti con università del Nord per creare almeno un polo didattico nella provincia. Solo così potremo attrarre e formare medici in loco. Il reclutamento temporaneo di medici stranieri, avviato dall’Assessorato, è solo una soluzione per tamponare”.

Gestione delle liste d’attesa e innovazione digitale

Per migliorare l’accesso alle prestazioni sanitarie, il direttore generale sta adottando un approccio sistematico basato sull’appropriatezza delle richieste, attraverso la metodologia Rao (Raggruppamenti di attesa omogenei). “Abbiamo attivato un sistema che consente allo specialista di valutare, al momento della prenotazione, la congruità dell’esame richiesto, dialogando con il medico curante per eventuali adeguamenti. Questa iniziativa è frutto di un accordo con l’Ordine dei Medici e la Fimmg locale”.

L’Ordine dei Medici

Sul sistema sanitario nell’Agrigentino il presidente dell’Ordine dei Medici, Santo Pitruzzella, ha una visione convergente a quella di Capodieci.

“Trattenere i medici nelle realtà periferiche come la nostra è una sfida complessa, resa ancor più difficile dalla concorrenza delle città universitarie, dove i professionisti trovano migliori opportunità di crescita e sicurezza lavorativa. Per rendere il territorio più attrattivo, è necessario innanzitutto riempire gli organici, migliorando le condizioni di lavoro e la qualità dell’assistenza. Tuttavia, un nodo cruciale, legato anche a fattori economici, non può essere risolto dalla sola Asp. L’Ordine, consapevole dell’importanza della formazione, investe ogni anno in corsi e aggiornamenti che spaziano da argomenti scientifici a tematiche legali, offrendo ai medici strumenti per migliorarsi e crescere professionalmente. Teniamo a riconosce i progressi dell’Asp, anche sul fronte della digitalizzazione e della gestione delle liste d’attesa, frutto di un dialogo costante tra le istituzioni”.

“L’Ordine – conclude Pitruzzella – riveste un ruolo di osservazione e stimolo, e insieme all’Asp, stiamo affrontando le criticità con impegno, trovando risposte concrete per migliorare il sistema sanitario e garantire servizi adeguati ai cittadini“.

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