Parola d’ordine: pedalare. Lo dice senza mezzi termini il sub commissario al risanamento Marcello Scurria che da ex presidente ArisMe (fino a giugno scorso) conosce fatti, tempi e progetti e sa quanto sia fondamentale arrivare al traguardo in tempi brevi. Da oggi, con il passaggio di consegne tra la prefetta Cosima Di Stani, al sub commissario Scurria, di fatto inizia il cosiddetto “ultimo miglio”, la volata che entro il 31 dicembre 2024 dovrà portare al traguardo sul fronte risanamento. Le risorse ci sono, l’ufficio commissariale è stato potenziato di personale, e ci sono anche sinergie da non sottovalutare.
Quindi, per dirla con le brevi parole usate da Scurria: “Profilo basso e pedalare, dobbiamo raggiungere l’obiettivo in tempi brevissimi”.
Più che soddisfatta la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, presente oggi in prefettura per il passaggio di consegne. E’ stata lei a portare le baraccopoli di Messina all’attenzione del Parlamento (con una mostra che ha fatto sobbalzare sulla sedia in tanti a Roma), e sempre lei a portare avanti la battaglia per quella legge sul risanamento che ha fatto arrivare a Messina, risorse e poteri speciali per il commissario che in una prima fase è stata la prefetta Cosima Di Stani. E’ stata sempre Matilde Siracusano, con un emendamento al Milleproroghe, allo scadere del commissariamento a far avere alla struttura commissariale ulteriori risorse e più tempo, fino al 31 dicembre 2024. L’emendamento Siracusano ha poi indicato il presidente della Regione Renato Schifani quale commissario. Quest’ultimo ha quindi nominato Scurria sub commissario, che sarà di fatto, alla luce degli impegni del governatore, a guidare la fase due del risanamento. Peraltro anche oggi Schifani era assente (in prefettura è intervenuto il capo di gabinetto Sammartano), e per la verità il presidente non mette piede a Messina (quanto meno ufficialmente), dal settembre 2022, dalla campagna elettorale.
“Ringrazio la prefetta che è stata una vera guerriera ed ha ridato dignità non solo alle famiglie ma alla città- ha commentato Matilde Siracusano- Quello del risanamento è un percorso complesso, per questo è stato prolungato il periodo di commissariamento fino a fine 2024 e sono state aumentate le risorse e potenziato l’ufficio a disposizione di Scurria che, dibadisco, è la persona giusta al posto giusto. Ha dimostrato sul campo di conoscere la situazione ed ha già dato risposte alla città. L’unione tra tutte le parti coinvolte è la direttrice da seguire e ci sarà massima condivisione”.
Nel passare ufficialmente le consegne la prefetta Di Stani ha tracciato un bilancio delle attività fin qui poste in essere, come l’acquisto di 74 alloggi per chi era in graduatoria (dopo interventi di manutenzione), i progetti di bonifica e riqualificazione nelle aree più degradate e teatro di demolizioni e quelli che con le risorse del Pnrr saranno avviati con la Città Metropolitana di Messina. Nel ringraziare ArisMe, il Comune ed Invitalia (che ha gestito la fase degli appalti) la prefetta ha sottolineato: “Consegno un percorso che si è delineato nei criteri indicati dalla normativa, è stata un’esperienza importante ed interessante. Ho predisposto un rendiconto di tutte le attività, e adesso spogliandomi dal ruolo di commissario, resto però prefetto ed in questa veste ribadisco la mia totale disponibilità a collaborare con l’ufficio commissariale e con il Comune”.
Assente Schifani, è stato il capo di gabinetto Sammartano a sottolineare come a disposizione ci siano complessivamente 235 milioni di euro e come da parte della Regione l’obiettivo sia operare rapidamente e con grande attenzione. Il sindaco Federico Basile ha ringraziato la prefetta per il lavoro fatto fin qui ed il presidente Schifani per aver nominato Scurria che rappresenta la continuità necessaria per portare a termine l’operazione risanamento.
Presente anche il presidente di ArisMe Vincenzo La Cava e, in video collegamento i rappresentanti di Invitalia che hanno fatto il punto della situazione.
Quanto al sub commissario Scurria ricomincia da dove ha interrotto nel giugno 2022 quando si dimise da presidente ArisMe, e non ha nessuna intenzione di perdere tempo. “Ci sono famiglie che aspettano” e ha una priorità: “non c’è dubbio che al primo posto ci sono i disabili, i malati, chi vive in condizioni di disagio terribile. Non deve più accadere che si muoia aspettando una casa e che, anche nel momento della morte accade che una bara non riesca neanche a passare dalla porta”.