“Il passaggio da arancione a giallo per noi imprenditori della ristorazione significa un importante cambiamento perché possiamo intanto rialzare le saracinesche e riaccendere di nuovo i fornelli dopo oltre 100 di inattività“.
Lo dice Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo nel giorno in cui la Sicilia lascia la zona arancione e torna il movimento con clienti che hanno ricominciato a frequentare i locali – Bar, e ristoranti – alla ricerca di un ritorno alla normalità e nel rispetto dei protocolli sanitari e distanziamento.
“In termini di incassi – spiega -, purtroppo, non faremo il salto di qualità perché il 70% del nostro fatturato in genere si sviluppa la sera, i coperti sono ridotti e va ricordato che la maggior parte degli uffici, e quindi degli impiegati che usufruiscono della pausa pranzo, è in smart working“.
“Da oggi abbiamo aperto a pranzo e fino alle 18, ma è la vittoria di Pirro – sottolinea Cottone – anche perché come sappiamo in Sicilia, per esempio, i clienti degli aperitivi non arrivano nei locali prima delle 19 e comunque abbiamo una massa di locali come le pizzerie che potranno continuare a lavorare soltanto con asporto fino alle 22 e con i domicili”.
Il rappresentante dei ristoratori spiega: “le organizzazioni del settore stanno sollecitando una rimodulazione delle colorazioni, nel senso che in zona arancione chiediamo l’apertura fino alle 18 e in zona gialla il prolungamento fino alle 22 o secondo l’orario stabilito per un eventuale coprifuoco. Confidiamo nella sensibilità del nuovo governo che ci possa permettere di ricominciare gradatamente a lavorare considerate sempre le oscillazioni della curva pandemica“.