Roberto Andò, regista e scrittore, a pochi giorni dall’aver assunto, in via ufficiale, la direzione artistica del Teatro Stabile di Napoli (che pur di averlo ha modificato lo statuto interno dell’Istituzione, cosa che, alle stesse condizioni, non voluto fare il Teatro Biondo di Palermo – ndr) esce in libreria con “Il bambino nascosto“, edito da La nave di Teseo.
Dopo il debutto letterario con Il trono vuoto, trasposto anche sul grande schermo in versione cinematografica, Andò torna con la storia di un segreto che diventa rimbombo e crea nuovi sogni e nuove prospettive.
La trama del libro
Ogni uomo ha un desiderio che è quello dell’inesauribile voglia di ricostruire ciò che è stato distrutto. Per un bambino questo desiderio diventa contagio e diventa anche incubo ed è quello che accade al protagonista di questa storia, celato al mondo e alla vita.
Roberto Andò ripercorre anche un viaggio a ritroso nei paesaggi della memoria, che riguardano gli adulti, ma anche la breve memoria del bambino.
Il bambino nascosto allora diventa un viaggio nelle storie dei protagonisti e nelle storie altrui e cerca di recuperare le varie versioni che tramanderemo a chi verrà dopo di noi. Ma da dove arriverà la salvezza? Probabilmente sarà proprio il viaggio a mandarci verso la libertà assoluta, verso quell’irresistibile impulso che fa compiere un gesto salvifico al di là delle regole o delle presunte istruzioni per vivere o per essere felici.
Siamo nel quartiere di Forcella a Napoli dive vive Gabriele Santoro, un insegnante di pianoforte, solitario per scelta, raffinato intellettuale, omosessuale con una storia importante alle spalle.
Mentre una mattina si fa la barba, Ciro, il figlio dei vicini di casa, si intrufola in casa sua: insieme al suo amico Rosario, il bambino ha scippato la madre del boss di Forcella, De Vivo, facendola cadere e andare in coma. Tutti li stanno cercando, e persino i genitori si dichiarano pronti a “cedere” Ciro in cambio della salvezza del resto della famiglia.
Gabriele decide di proteggere Ciro, al quale si affeziona e inizia a insegnare quello che sa di musica e letteratura: intanto non ottenendo alcun aiuto dal fratello magistrato, né dalle forze dell’ordine, indaga goffamente per conto suo, mentre si stringe il cerchio dei sospetti. Quando Rosario, il compagno di Ciro, viene trovato e ucciso, Gabriele scappa col ragazzo ma viene intercettato dal boss e dai suoi scagnozzi, che sembrano non lasciare scampo.
Dal libro al cinema
Andò con questa storia, che diventerà il prossimo anno anche un film, le cui riprese saranno realizzate a Napoli, sua città d’adozione a questo punto, ci conduce nei meandri dell’anima e di quel fanciullo che è rimasto sopito in ognuno di noi.