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Il provvedimento

RSA e autismo, la Sicilia prova a colmare il divario. Iacolino: “Verso una Sanità più equa e sostenibile” CLICCA QUI PER IL VIDEO

giovedì 9 Ottobre 2025

“Un riconoscimento concreto dopo anni di stallo. Puntiamo alla sostenibilità, al rafforzamento dei LEA e a un Sistema davvero equilibrato”.

A dirlo è Salvatore Iacolino, dirigente generale del Dipartimento di Pianificazione strategica dell’Assessorato regionale della Salute, commentando il nuovo decreto che ridefinisce le tariffe per le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), le comunità terapeutiche assistite (CTA), le strutture riabilitative ex legge 833/78 e i centri diurni per l’autismo.

Si tratta di un provvedimento atteso da anni, che mira a sostenere le strutture socio-sanitarie dell’Isola e a colmare in parte il divario economico accumulato nel tempo.

Le RSA rappresentano un pilastro silenzioso ma essenziale del Sistema sanitario regionale. Accolgono persone anziane, fragili o non autosufficienti, offrendo cure mediche, assistenza infermieristica e sostegno umano quotidiano. In molti territori siciliani, soprattutto nelle aree interne, costituiscono l’unico presidio stabile per l’assistenza a lungo termine.
Garantire loro tariffe più eque significa tutelare la qualità dell’assistenza, la dignità degli ospiti e la professionalità degli operatori che ogni giorno lavorano in condizioni spesso difficili.

Accanto alle RSA, il decreto riguarda anche le strutture riabilitative e i centri per l’autismo, due ambiti che in Sicilia vivono da anni gravi criticità. Le famiglie si trovano spesso ad affrontare percorsi frammentati, con difficoltà di accesso e carenza di strutture accreditate, soprattutto nelle province più periferiche. In questo contesto, l’adeguamento tariffario rappresenta non solo un sostegno economico, ma anche un segnale di attenzione verso chi, quotidianamente, affronta la complessità della disabilità e dei disturbi del neurosviluppo.

Il provvedimento

Come spiega Iacolino: Il provvedimento riconosce concretamente il valore del settore dopo molti anni senza incrementi. L’assessore regionale della Salute, Daniela Faraoni, lo ha voluto e sostenuto con convinzione. È il risultato di un lavoro condiviso con gli uffici tecnici per valorizzare al meglio le prestazioni delle RSA e delle altre realtà assistenziali. Nonostante i limiti del piano di rientro sanitario, vogliamo dare un segnale concreto al settore. So che non è quanto molti si aspettavano, ma dobbiamo garantire la sostenibilità del Sistema e mantenere un equilibrio di bilancio solido”.

Il decreto prevede un aumento graduale delle tariffe: +3,5% nel 2025, +1,5% nel 2026 (2,5% per le sole RSA) e un ulteriore +2% dal 2027.
Un passo avanti importante, ma per alcuni sindacati non ancora sufficiente a compensare i costi sostenuti dalle strutture: “Le rette delle RSA in Sicilia restano infatti ferme ai valori del 1999, aggravate da un taglio del 5% introdotto nel 2010. A questo si sommano l’aumento dei costi energetici, l’inflazione e gli effetti dei rinnovi contrattuali del personale, che negli ultimi anni hanno comportato un incremento medio dell’11%”.

È in questo contesto che le parole di Iacolino trovano significato: “La Regione prova a tenere in equilibrio i conti pubblici e la tenuta del Sistema assistenziale, pur sapendo che l’intervento, da solo, non basta a risolvere le fragilità strutturali del comparto, pur sapendo che questo intervento, da solo, non basta a risolvere le fragilità strutturali del comparto. Il nostro obiettivo, condiviso con il Presidente della Regione, è lavorare insieme ai direttori generali delle Aziende sanitarie per migliorare il Sistema, renderlo sostenibile e più vicino alle attese dei cittadini”.

La nuova rete ospedaliera

La manovra sulle tariffe fa parte di una strategia più ampia per riorganizzare la sanità siciliana. Un percorso che passa anche dalla nuova rete ospedaliera, approvata con il parere favorevole della VI Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana. La rete ridisegna la mappa degli ospedali e dei presidi sul territorio. L’obiettivo è rendere il Sistema più efficiente, usare meglio le risorse e garantire un equilibrio economico stabile. Ma anche ridurre la mobilità sanitaria e offrire cure più uniformi ai cittadini di tutte le province.

“La rete ospedaliera rappresenta un tassello importante di un percorso virtuoso, finalizzato a garantire la sostenibilità del Sistema e prestazioni sempre più in linea con le aspettative della popolazione. Un passaggio che segna l’intenzione di superare progressivamente la logica del piano di rientro e restituire alla Sicilia un modello sanitario capace di coniugare rigore contabile e qualità dei servizi“, conclude Iacolino.

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