Palermo piazza della Sicilia nel confronto elettorale più atteso tra Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.
Un’attesa che viene racchiusa nella lunga giornata palermitana di domenica prossima dopo che il leader di Forza Italia ha modificato il suo programma che, originariamente, prevedeva un venerdì palermitano e sabato la convention alle Ciminiere di Catania.
Carte in tavola cambiate dunque con Grillo che raggiungerà Palermo da Catania e andrà per mercati, rioni e quartieri e Berlusconi impegnato in una manifestazione al teatro Politeama. Un incontro sul quale peraltro al momento non c’è ancora l’ufficialità.
In un primo momento la visita di Berlusconi in Sicilia, con Catania come tappa principale, era stata fissata per sabato. Il coordinamento regionale di Forza Italia ha poi comunicato uno spostamento di data e di luogo della convention con l’ex premier: da sabato a domenica e poi, secondo ultime indiscrezioni all’1 novembre, ma soprattutto, dal capoluogo etneo a quello palermitano.
Illazioni dunque sulle ragioni del cambiamento di programma. Le tesi più accreditate vanno da uno scontro sempre latente con Musumeci con annessa scelta di Gianfranco Miccichè che ha voluto i riflettori puntati su Palermo, a un confronto mancato con Grillo che non avrebbe allettato più di tanto l’ex Premier, oggi meno reattivo che in passato (ha pur sempre 81 anni).
La campagna elettorale del centrodestra siciliano è a due velocità. Una su Musumeci per la corsa alla presidenza, l’altra su Forza Italia con il commissario regionale lanciatissimo alla presidenza dell’Ars e impegnato a fare un grande risultato, personale e di lista su Palermo.
Senza contare che distinguo, differenze e primogeniture nel rapporto con Berlusconi, da parte di Miccichè, sono sempre state all’ordine del giorno nel tempo nelle varie coalizioni. Oggi assumerebbero solo una connotazione e un peso specifico diverso e più marcato.
L’anima garantista di Forza Italia non ha fatto mistero nel tempo di apprezzare meno certe posizioni di Musumeci nei confronti di liste pulite, impresentabili e fiducia incondizionata nei confronti della magistratura. Dopo la condanna a 4 anni di reclusione di ieri di un candidato della lista #diventeràbellissima Ernesto Calogero, nuovo alimento per le polemiche si è aggiunto ai temi poco battuti della campagna elettorale.
Certo un peso nella scelta forzista forse il confronto a distanza ravvicinata con Grillo lo ha ricoperto.
Vero è che una parte della vicenda potrebbe ripetersi a Palermo, a soli cinque giorni prima delle votazioni, ed è per questo che ancora bisogna capire meglio quale sarà il dettaglio del programma.
L’unica cosa sicura è che il bagno di folla alle Ciminiere, la struttura che Musumeci volle fortemente quando era presidente della Provincia di Catania, non ci sarà.