In una affollata Aula consiliare del Comune di San Cipirello si sono svolti i lavori dell’incontro pubblico dal titolo: Partecipazione dei cittadini e trasparenza amministrativa per tenere la mafia e la corruzione fuori dai comuni della Valle dello Jato, della Sicilia, del Paese, organizzato dalle Acli, dal centro Pio la Torre, da Cgil, Cisl e Uil Palermo, da Libera e con la partecipazione della commissione straordinaria del Comune San Cipirello composta da Esther Mammano, vice prefetto, Federica Nicolosi, vice Prefetto aggiunto, e Concetta Maria Musca, funzionario economico finanziario.
L’evento, voluto dagli organizzatori a San Cipirello, il cui consiglio comunale è stato sciolto per mafia nel giugno scorso, vuole porsi come un osservatorio sovra-comunale sulla criminalità organizzata, con la creazione di un polo di alta formazione sia per i dirigenti e amministratori pubblici, ma anche rivolto ai semplici cittadini che con il loro operato possano contribuire a tenere mafia e corruzione fuori dai Comuni.
Secondo i dati di “avviso pubblico” nel 2019 gli enti locali sciolti per mafia sono stati ventuno: la Sicilia, con sette casi, è seconda solo alla Calabria con otto.
Dal 1991, anno di entrata in vigore della legge che disciplina tale istituto, in totale nel nostro Paese sono stati 249 gli enti locali sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata, tra questi, anche un capoluogo di provincia e cinque aziende sanitarie, di cui ottanta in Sicilia, terza regione dopo Calabria e Campania.
Nella sola provincia di Palermo, i decreti di scioglimento sono stati 33, due annullati, uno archiviato, e non mancano i casi plurimi: tre volte è stato sciolto il Comune di Misilmeri, due volte Altavilla Milicia, Bagheria, Cerda, Villabate.
Si sono alternati al tavolo della presidenza: Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre; Nino Tranchina presidente provinciale delle Acli; Leonardo La Piana della CISL Palermo – Trapani; Caterina Pellingra responsabile di Libera Terra per la Valle dello Jato; Enzo Campo segretario della CGIL Palermo e Agostino Fascellaro segretario provinciale della UIL. A seguire un interessante dibattito con interventi programmati del sindaco, Rosario Agostaro che ha proposto di realizzare un prossimo incontro anche a San Giuseppe Jato, il vice presidente della Acli Francesco Todaro, che ha rilanciato la proposta di consorziare i Comuni della Valle dello Jato, Antonio Alamia, imprenditore, il parroco Don Giuseppe La Franca che ha portato il saluto del Vescovo di Monreale, Benedetto Carusi di Azione Cattolica Diocesana e anche dei giovani presenti in sala che hanno ribadito l’importanza del coinvolgimento giovanile.
“L’obiettivo della conferenza di San Cipirello – spiega Vito Lo Monaco, presidente del centro Pio La Torre – è di stimolare quella sana ribellione unitaria delle tante energie democratiche, oggi silenti per liberare la gestione della cosa pubblica dalle infiltrazioni mafiose. Un’attività di sensibilizzazione che abbiamo avviato nel 2015 con un protocollo di intesa stipulato insieme ad Anci Sicilia e rivolto ad amministratori locali, manager e funzionari dei Comuni. Gravi sono le responsabilità delle classi dirigenti per non aver saputo prevenire e contrastare tale degrado, pur in presenza di un’efficacia repressiva dello Stato in un territorio dove si spara meno ma si corrompe di più.”
“Abbiamo voluto organizzare – dichiara Nino Tranchina, presidente delle Acli Palermo – insieme al Centro Pio La Torre, Libera e le sigle sindacali di Cigl, Cisl e Uil questo tavolo di confronto nel cuore della Valle dello Jato, in un momento storico particolarmente delicato, dove l’assenza della vera politica, sta creando quella confusione sociale e di improvvisazione, che genera quelle condizioni di incertezza favorevoli ad una cattiva amministrazione e nelle peggiori delle ipotesi, anche di infiltrazioni mafiose. Parlare tra la gente, coinvolgere le scuole, confrontarsi con i giovani è la via maestra da perseguire, un percorso che non tarderà a mostrare i frutti.”
“La presenza delle Cgil – dichiara Enzo Campo, segretario generale della Cgil Palermo- a San Cipirello vuole rivendicare il diritto a una partecipazione attiva e sempre più consapevole e incisiva dei cittadini. L’affermazione della legalità, la corretta amministrazione della cosa pubblica, liberata dall’infiltrazione della mafia, devono essere obiettivo di tutti. L’esercizio di libertà partecipata deve vedere cittadini e lavoratori impegnati nella richiesta di servizi sempre più efficienti per gli utenti e trasparenza negli appalti – aggiunge Campo – Bisogna fare fronte comune, vigilare per avere un’amministrazione che funziona, nel rispetto dei diritti e delle regole. Prevenire i fenomeni di corruzione e di infiltrazione mafiosa deve diventare importante quanto combatterli. La Sicilia, terza dopo la Calabria e la Campania, mantiene sempre alto il record di scioglimenti comunali”.
“La Cisl non poteva mancare a questo importante momento di confronto e di riflessione – dichiara il segretario Leonardo La Piana – per dare fiducia a chi ancora vuole scommettere nei Comuni sciolti per infiltrazioni e atti illegali. Questi sono atti simbolici che hanno un grande effetto in un territorio carico di storia come la Valle dello Jato. Ci auguriamo che nuovi scatti di orgoglio siano la risposta adeguata anche nella memoria di chi ha combattuto la mafia e per mano criminale è stata uccisa.”
“Oltre la carica istituzionale di rappresentante della Uil – dichiara Agostino Fascellaro, segretario provinciale – mi sento coinvolto direttamente perche le mie origini sono del territorio. Oggi è importante reagire sfruttando le potenzialità del territorio, come ad esempio riqualificare un’area archeologica tra le più importanti in Sicilia che non viene promossa adeguatamente sia sotto l’aspetto turistico che didattico. La buona politica adesso deve spendersi per pubblicizzare adeguatamente un territorio con eccellenze in diversi settori dell’agro/alimentare e del paesaggio.”