“La Regione Siciliana nell’ambito della risorse assegnate dal Pnrr ha previsto un programma complessivo di 139 milioni di euro per dare ulteriore slancio alla digitalizzazione in Sanità”. A dare l’annuncio a Ragusa è stato Salvatore Iacolino, dirigente generale della Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute.
“Trenta dipartimenti di emergenza-urgenza – prosegue – potranno beneficiare di questo sistema innovativo che garantirà un accesso più rapido ed equo alle cure. Inoltre darà la possibilità di sviluppare attività coerenti tra la sanità ospedaliera e quella territoriale, mettendo sempre al centro la salute del paziente”.
Inoltre, “per primi in Europa- una piattaforma nazionale di telemedicina al cui interno dialogheranno tutti gli ecosistemi dei dati sanitari, interfacciati con il fascicolo sanitario elettronico. Con il nuovo modello dell’assistenza territoriale e con la telemedicina uniformeremo e miglioreremo il livello assistenziale tra i diversi territori d’Italia fino ad arrivare al domicilio dei pazienti”, ha aggiunto Enrico Coscioni, presidente dell’Agenas.
Ragusa virtuosa
Sotto il profilo tecnico e informatico, l’Asp di Ragusa era stata individuata, un anno fa, come azienda di riferimento per la Sicilia. Il Ministero della Salute, inoltre, ha coinvolto l’azienda per creare modelli virtuosi di implementazione digitale nella sanità.
L’Asp, difatti, aveva presentato numerosi progetti a livello regionale e nazionale. La maggior parte di essi riguarda la “Connected Care”, un ecosistema della salute grazie al quale il cittadino, dalla prevenzione alla cura e alla riabilitazione, viene preso in carico con un monitoraggio proattivo dei tempi e della qualità del servizio attraverso piattaforme e strumenti digitali.
L’azienda, da poco, ha ulteriormente migliorato i servizi in questo campo. Dopo la televisita per l’interazione a distanza con i pazienti cronici, la teleriabilitazione a casa del paziente e il telemonitoraggio dei pazienti portatori di pacemaker, è stato attivato il teleconsulto. Quest’ultimo dà la possibilità ai medici ospedalieri di interconnettersi in tempo reale con i colleghi di altre strutture specializzate per condividere e valutare la storia clinica del paziente.
Tecnologia in cardiologia
“La Sanità, e in particolare la Cardiologia digitale, cambia completamente la gestione del paziente e fornisce un insieme di dati prima non disponibili”. A dichiararlo è Antonino Nicosia, direttore della Cardiologia del “Giovanni Paolo II” di Ragusa. “E’ il momento – prosegue – di prendere coscienza di questa nuova importante realtà. In Sicilia si deve sviluppare un progetto serio di digitalizzazione in Sanità, così come già da alcuni anni è stato fatto da noi a Ragusa“.
In ambito cardiologico, l’espansione delle tecnologie e, di conseguenza della telemedicina permetterà un incremento dell”‘utilizzo del teleconsulto e la condivisione con la Cardiochirurgia delle patologie più complesse ne consentirà la gestione anche nei centri non dotati di Cardiochirurgia, aumenterà l’appropriatezza dei ricoveri e trasferimenti in centri Cardiochirurgici, offrendo in ultima analisi al paziente una gestione più efficace e tempestiva della sua patologia”. A specificarlo è Michele Pilato, direttore del Centro Cuore dell’Ismett che ha avviato una collaborazione con l’Asp ragusana per ottimizzare le cure del paziente cardiopatico.
“La realtà aumentata in Cardiochirurgia avrà un impatto sempre più importante nei prossimi anni. Sia sul versante della qualità che sulla sicurezza del gesto chirurgico – ha aggiunto la new entry dell’Ismett, il cardiochirurgo Francesco Musumeci –. L‘immagine 3D del cuore consente di avere una visione attenta e dettagliata dell’organo. Questo ci permette di prevedere le eventuali difficoltà in corso nell’intervento chirurgico ed ottimizzarne l’esito”.