La nuova sanità dovrà guardare senza riserve al privato convenzionato, sia ospedaliero che diagnostico, nella consapevolezza che la assistenza sanitaria costituisce una pubblica funzione, al di la del soggetto che la eroga, sia pubblico che privato. Questo è uno dei principi fondamentali delle dichiarazioni programmatiche che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha rivolto all’Assemblea regionale siciliana, presieduta dall’onorevole Gaetano Galvagno, indicando la futura azione politica di governo per i prossimi cinque anni.
Occorre quindi abbattere ogni forma di pregiudizio, per saper coniugare una leale sinergia tra due mondi che guardano allo stesso obiettivo: la salute del cittadino. Uno strumento, quello privato, che secondo il governatore della Sicilia può essere funzionale ad abbattere le inaccettabili liste di attesa -tema caldo della sanità siciliana- cui sono sottoposti molti pazienti che chiedono ed hanno diritto ad una indagine strumentale e diagnostica immediata per la scelta della terapia. Questioni oggetto di una breve intervista al presidente della Commissione Salute, Pippo Laccoto, eletto in provincia di Messina in quota Lega, a margine della seduta a Sala d’Ercole.
“Potenziare la medicina territoriale significa dare un servizio fondamentale, scremare le infinite liste d’attesa nei pronto soccorso ed evitare così gli affollamenti. Bisogna modernizzare la sanità in Sicilia. La mia idea, da sempre, è quella di informatizzare il comparto, evitando la discrezionalità, a partire dalla disponibilità dei posti letto, dalle cartelle cliniche, e da tutte quelle disponibilità che riguardano gli esami diagnostici e i ricoveri ospedalieri. Dobbiamo approfittare delle somme del PNRR e adottare tutte quei provvedimenti per evitare il peregrinare dei pazienti fuori dalla Sicilia. Urge una nuova rete ospedaliera, assumere personale medico e infermieristico, e dare supporto ai punti di emergenza a partire dalle autoambulanze che oggi non sono medicalizzate e questo comporta dei rischi per la vita dei pazienti”.
D’altro canto, il nostro sistema pubblico sanitario presenta punti di eccellenza che si sono rivelati molto significativi durante la grave emergenza sanitaria, e dove tutto l’apparato ha dato prova di grandissima professionalità e spirito di abnegazione nel contrasto alla diffusione della pandemia da Covid 19. Tra le linee guida dell’indirizzo politico del governo siciliano c’è un altro traguardo fissato in agenda: il potenziamento della medicina territoriale. Uno strumento per evitare il pericoloso intasamento delle strutture ospedaliere, chiamate il più delle volte a prestazioni che avrebbero potuto essere evitate da un filtro di base. Così si legge nel documento sulle dichiarazioni programmatiche del presidente Schifani.
Capitoli a parte dedicano attenzione alle aree di emergenza territoriale, evitando al cittadino, traumatizzato patologicamente, una ulteriore sofferenza psicologica dovuta alle lunghe attese, a volte in situazioni logistiche che “offendono la dignità umana”, ha detto in aula il governatore Schifani. E poi la verifica dello stato di salute delle strutture ospedaliere. Ci sono ancora delle vecchie incompiute, come ad esempio il polo pediatrico di Palermo, ed il mancato completamento di alcune significativi interventi previsti e finanziati in ragione della emergenza Covid.