“C’ero quasi cascato. Ho letto sui giornali che siamo prossimi al default dell’attività ambulatoriale in Sicilia, che per effetto del nuovo decreto tariffe si paralizzerà l’attività di tutto il sistema sanitario della nostra Regione e che la colpa è del governo di centrodestra, del governo di Giorgia Meloni e del ministro Schillaci che oggi ha la responsabilità di guidare il Ministero della Salute”. Dichiara in un post su Instagram Ruggero Razza, europarlamentare di Fratelli d’Italia.
“Poi ad un certo punto mi sono svegliato e mi sono ricordato che sulla fine della scorsa legislatura, quando io ero assessore regionale, il nuovo tariffario è arrivato in conferenza Stato-Regioni, e mi ricordo di essere stato tra quelli che ha bloccato quel tariffario perché si prevedevano i nuovi Lea. Non si metteva un euro, era l’altro governo, non quello di oggi. Mi sono ricordato che invece questo governo sul nuovo tariffario ha investito più di 500 milioni di euro e quindi la realtà è un po’ diversa da quella che viene detta dai giornali“, continua l’europarlamentare.
“Si è raccontato che bisogna abolire e uscire dal piano di rientro, per inciso, noi non siamo più in un piano di rientro ma in un piano operativo di controllo della resa che è una cosa diversa e dalla quale spero si possa anche qui uscire. Penso di avere fatto il mio, in 5 anni non abbiamo fatto un solo euro di debito al Fondo sanitario della nostra Regione ma non c’entra nulla perché già oggi il governo e il parlamento hanno previsto che tutte le regioni, che vogliono per per alcune specificità del territorio, possono aumentare le tariffe avendo come unico vincolo quello di non fare debito e quindi di non andare a danno della erogazione di livelli essenziali di assistenza sul proprio territorio“.
“La polemica dov’è? Lo chiedo anche a chi ha responsabilità oggi. Bisogna fare quello che prevede la legge. Abbiamo delle nuove tariffe che hanno un incremento con un maggiore investimento che viene dallo Stato e poi c’è la possibilità per la nostra Regione, penso ad alcune attività dove serve adeguare la tariffa, si può provvedere a livello regionale. Perché al posto di fare polemica non ci si mette a lavorare?!“, conclude.