Il GUP del Tribunale di Agrigento ha condannato gli imputati per la lottizzazione abusiva di un complesso di villette di lusso sul promontorio della Scala Dei Turchi e per avere realizzato alcuni degli immobili realizzati entro la fascia di inedificabilità assoluta dalla battigia, con violazioni della normativa urbanistica, edilizia e dei plurimi vincoli esistenti a tutela del sito dove si trova la “Scala Dei Turchi” di Realmonte.
Le caratteristiche paesaggistiche e panoramiche ne hanno fatto un sito di eccezionale pregio e suggestione, costituendo una delle attrattive di maggior rilevanza del territorio siciliano, conosciuta a livello internazionale e classificata come una delle più belle spiagge del mondo recentemente proposta quale bene da inserire nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Nel capo di imputazione sono anche richiamati e contestati per la loro violazione i diversi vincoli che tutelano questa parte del territorio costiero di Realmonte.
“Se quest’anno la Scala dei Turchi è al primo posto nella classifica social di Instragram per la spiaggia più bella – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – lo si deve alle battaglie condotte dalla nostra associazione contro aggressioni e speculazioni edilizie. Infatti, le nostre denunce, iniziate nel 1990, hanno portato, nel 2013 all’abbattimento degli ecomostri della Scala dei Turchi e di quelli delle villette di capo Rossello.
Abbiamo continuato la battaglia a tutela del sito segnalando, sempre nel 2013, l’inizio dei lavori dei nuovi abusi, chiedendo le verifiche delle autorità competenti, in particolare quella della distanza dalla battigia, costituendoci parte civile quando è iniziato il processo e seguendolo con i nostri consulenti quando è stata disposta dal Giudice la perizia collegiale.
A seguito di questa segnalazione, la società aveva inviato all’associazione una richiesta di risarcimento del danno di 5 milioni di euro e nel corso del processo, in occasione della richiesta di costituzione di parte civile di Legambiente, uno dei titolari ci aveva denunciato per falso e calunnia. Ma alla fine giustizia è stata fatta, grazie al lavoro svolto dall’avvocato di Legambiente Sicilia Daniela Ciancimino.
Con la sentenza di ieri il Giudice ha disposto la confisca degli immobili sequestrati e il ripristino dello stato dei luoghi, condannando gli imputati al risarcimento del danno in favore di Legambiente e alle spese legali, sono stati rinviati a giudizio tutti gli altri imputati tra cui funzionari dell’UTC del Comune di Realmonte e della Soprintendenza e tecnici incaricati dalla società. Il processo inizierà il 5 novembre“.